Innovazione e moneta complementare per superare la crisi

Articolo di Domenico Letizia

L’innovazione e la moneta complementare come futuro dell’economia e come arma per superare le problematiche economiche generate dal coronavirus. “Il cliente oggi deve acquisire informazioni e consapevolezza e deve essere disposto ad ascoltare.

Il criterio organizzato è importantissimo e, dal punto di vista del marketing, il cliente deve essere al centro e deve comprendere l’importanza di acquisire l’informazione e di farla fruttare“, hanno ribadito i relatori dell’evento “Innovazione e moneta complementare. Modelli a sostegno degli scambi e della produttività locale. Performance e change management“, organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Napoli.

Relatori dell’evento sono stati Vincenzo Tiby, Consigliere delegato Commissione Innovazione Sociale per l’Imprenditorialità, Amelia Scotti, Presidente Commissione di Studio Innovazione Sociale per l’Imprenditorialità, Roberto Castaldo, Performance Manager Innovazione di prodotto/servizio e di processo nel sistema economico aziendale e Angelo Marciano Credit Manager dell’Istituto di Credito Complementare.

Coniugare l’utilizzo del credito complementare negli scambi commerciali e nei sistemi produttivi e incentivare l’innovazione può rappresentare una svolta per le imprese. Il mercato diventa sempre più selettivo, solo grandi ed innovative competenze possono garantire un futuro roseo. Con il Performance Management si può governare un sistema integrato di: Numeri, Persone e Processi.

L’innovazione e la preparazione deve essere a monte altrimenti non si può comprendere quello che è il contesto attuale. Se non si possiede un adeguato assetto organizzato e un’adeguata misurazione dei big dati, il sistema impresa non funziona.

Anche lo smart working ha fatto comprendere l’importanza dell’innovazione nei processi industriali e nella gestione della piccola impresa. Le regole del mercato stanno cambiando così rapidamente che la formazione universitaria non riesce ad essere al passo con le imprese.

L’adattamento all’attualità è il fattore che permette di poter far crescere l’impresa e la capacità di fare business. Riuscire ad avere un tasso alto di fidelizzazione è un obiettivo cardine per le strutture imprenditoriali“, ribadisce Roberto Castaldo.

Altro elemento importante da poter usufruire è quello del credito complementare, circuiti efficienti e allargati che permettono di incrementare il fatturato e lo scambio, valorizzando l’utilità del credito per sviluppare lavoro e occupazione.

Angelo Marciano, dell’Istituto di Credito Complementare, ha ribadito: “Un modello “ideale” di circuito di credito complementare prevede un sistema di compensazione dei crediti basato su una moneta elettronica, non cartacea e parallela alla valuta ufficiale. La moneta complementare non sostituisce quella ufficiale, anzi é legata ad essa da un cambio 1:1. Questa nuova valuta non soffre gli effetti dell’inflazione perché non è soggetta ad un cambio con la moneta ufficiale. Ció é possibile perché la moneta complementare, una volta acquistata, non puó essere convertita in quella ufficiale. In questo modo, pur rispettando le condizioni derivanti dal monopolio di emissione della banca centrale, la nuova moneta supera i vincoli del sistema monetario e finanziario ufficiali. Lo scopo è delineare un sistema monetario complementare che sostenga gli scambi e la produzione locale e che agevoli l’incontro tra bisogni insoddisfatti e risorse inutilizzate. In questo modo, domanda e offerta non saranno piú condizionate da una banale mancanza di denaro. Un circuito di compensazione presuppone un’entità terza che permetta e registri gli scambi economici tra gli aderenti facendosi garante e fungendo da camera di compensazione“.

Sostanzialmente, ogniqualvolta l’impresa compie un acquisto o una vendita di beni e servizi nel circuito, ICC registra un saldo di debito o di credito sul conto dell’impresa. Alle imprese aderenti viene riconosciuta un plafond di spesa affidato da ICC non gravata da interesse, a fronte di una ricchezza reale, rappresentata dalla capacità produttiva delle stesse.

La valuta complementare rimane all’interno della comunità favorendo gli affari dell’economia del paese. Se crediti e debiti si compensano per tutte le imprese, l’effetto macroeconomico del circuito è di sostenere la domanda locale senza un aumento della quantità di moneta o della spesa pubblica locale, ma solo grazie a un aumento degli scambi e della velocità di circolazione della moneta. Nuove consapevolezze per affrontare nuovi mercati.

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