Dopo sei anni di galera un rapinatore dal cuore tenero esce e si ritrova solo nel mondo reale. Nonostante non abbia fatto i nomi dei suoi compari, il boss non gli dimostra alcuna gratitudine e la sua donna lo abbandona. Girovagando attraverso una Roma addobbata per le feste natalizie, incrocia un anziano signore che lo “assume” per fargli da assistente. Il vecchietto vive in una casa molto elegante quanto priva di oggetti preziosi e dice di essere Babbo Natale.
Arriva nelle sale Io sono Babbo Natale l’ultimo film di Edoardo Falcone con Gigi Proietti e Marco Giallini. La storia sullo schermo è un elogio alla pazienza e ai buoni sentimenti che i due attori esaltano trovando una sinergia impeccabile con cui intrattenere lo spettatore. Il regista confeziona una commedia sulla romanità e sul senso di appartenenza variando il tema del delinquente redento e lavorando sulla malinconia degli affetti. Ettore Magni (Giallini) è un uomo che ha sbagliato, ma non ha mai tradito i suoi principi, un criminale per caso che non ha saputo ritagliarsi spazio ma non ha rinunciato alla morale.
Nicola Natalizi (Proietti) è un signore un po’ stanco ma comunque molto legato alla sua professione e desideroso di trovare qualche minuto tutto per sé. Sceneggiato in maniera gradevole il film rende omaggio alla commedia italiana degli anni d’oro e riesce a divertire facendo commuovere. Appassionanti i duetti tra Proietti e Giallini straordinari cantori di una romanità affascinante e indolente che fa del tempo e della famiglia valori fondamentali.
Nella vita di Ettore entrerà una figlia segreta che convincerà il papà a mettere giudizio assestando un colpo alla deriva per tornare a sorridere. Un lavoro, quello di Falcone, onesto e garbato che si lascia e si vuole guardare per non dimenticare quanto sia importante sorridere. Marco Giallini si conferma attore completo, in grado di lasciare a ogni personaggio un viso indimenticabile, Luigi Proietti, ancora una volta da lezione di commedia e di quello che significa, essere attore.