“Jurassic World – Il dominio”, un divertimento senza impegno

Articolo di Paolo Quaglia

A qualche anno dalla distruzione di Isla Nubar i dinosauri sono sparpagliati per il mondo. T Rex e compagni scorrazzano cercando di vivere un’esistenza serena e seminando il panico. I malcapitati umani di riferimento dovranno ingaggiare un’ultima battaglia contro le bestiole per stabilire quale sarà la specie dominante. Arriva al cinema l’ultimo capitolo della trilogia Jurassic World dal titolo Il dominio. Il film dovrebbe chiudere l’ennesima parentesi trasformando, incassi permettendo, il marchio in una saga infinita del cinema d’intrattenimento. Anche per questo film le regole d’ingaggio non cambiano Toccherà a Cris Pratt nel ruolo del domatore di dinosauri provare a salvare il mondo dalla solita multinazionale dalla distruzione totale.

Giocando nel campo dell’intrattenimento puro il film funziona , Colin Trevorrow ( regista di turno) ha voluto il film in puro stile anni 80 . Le citazioni al cinema di Spielberg sono piacevolmente evidenti: dalla reintroduzione dei protagonisti che nel 93 diedero vita a tutto. Tornano Sam Neil, Laura Dern e Jeff Golblum nei ruoli storici , personaggi che affiancheranno i giovani nella eterna lotta contro la pretesa di alcune persone ( il capoccia della multinazionale ) di giocare a fare Dio . Un film piacevole che rispetta tutti i comandamenti del caso. Sullo schermo si può ammirare un mucchio di dinosauri nel ruolo d’ignare vittime della follia umana.

L’introduzione dei bracconieri aumenta la godibilità di un titolo che pesca nei Blockbuster di riferimento ( da Star Wars a Bond) e lo fa costruendo delle scene visivamente impeccabili e dotate di gran ritmo. Un cinema di genere che però non manca di guardare a supereroi e serie tv (il tutti contro di tutti sembra Walking dead senza zombie) coprendo così ogni tipo di pubblico possibile. L’operazione nostalgia funziona perché in grado di spostare l’attenzione dai nuovi personaggi emozionando chi nel 1993 aveva qualche anno in meno e incuriosendo chi non era nato. Il tocco di morale su quanto sia pericoloso giocare con la genetica è gestito con astuzia garantendo quella spolverata d’impegno apprezzabile senza essere invadente. Il Dominio è un divertimento senza impegno che non stanca e soddisfa la leggerezza necessaria.

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