“Tu hai creduto perché hai visto” -dice Gesù a Tommaso – “beati coloro che senza aver visto hanno creduto”. Peccato che proprio la chiesa non aderisce a quanto rivelato da Dio stesso, Cristo fatto uomo.
La mia è un introduzione a quello che è da sempre per me e per molti cristiani un nodo spinoso -parlo del processo di beatificazione con conseguente, non sempre canonizzazione, lasciandomi perplesso, attonito, scandalosamente incredulo sino a prenderne distanze;
da quella Chiesa che rischia, ma forse ci è già dentro di diventare l’anticristo, una catastrofe tutta umana, morale, spirituale, non più fondata sulla fede, la beatitudine citata tommasea ma sui così detti miracoli-feticcio o pseudo tali che vanno a corazzare proprio quei santi verso i quali si guarda con sospetto, con il fuoco dell’eresia, con incredulità sempre tommasea alla quale Gesù ha risposto eloquentemente -“tu hai creduto perché hai visto”, innalzandoli sugli altari proprio per le loro virtù eroiche, spirituali, umane, martiriologiche, in sintesi per la loro parabola terrena la quale stranamente per una forma di miopia, non ne hanno visto nessun segno, un grottesco kamasutra spirituale .
La storia della chiesa è ingombra di beatificazioni, canonizzazioni equipollenti che intervengono quando la Sede Apostolica riconosce ufficialmente e solennemente il culto e la santità del beato, “esente cognizione di causa” e li proclama santi a tutti gli effetti, e spesso con corsia preferenziale riportandomi alla ben nota oscura vicenda della Santa Madre Teresa di Calcutta, nonché premio Nobel per la pace 1979, beatificata in tempi record ma messa lungamente in panchina e oltrepassata da figure con un
magistero non propriamente esemplare. Allora mi chiedo ancor più tignosamente perché mai convocare all’ appello una sfilza di miracoli, avendone già segnato loro stessi i parametri per tali processi !?
La parabola terrena di tanti santi è talmente abbacinante che ne ferisce i ciechi ,ed è proprio per la seguente che vengono innalzati sugli altari, per seguirne il loro santo esempio; ecco lo stridore della Chiesa, quel cono d’ ombra che bussa impropriamente al cielo sino a richiedere miracoli.
Forse sarebbe più coerente collocare i testimoni degli avvenuti miracoli in apposite nicchie piuttosto che ergere proprio loro, la “pietra dello scandalo” – beati coloro che senza aver visto hanno creduto.