“La discoteca”, una commedia che rinuncia a ogni riferimento culturale

Articolo di Gordiano Lupi

La discoteca ha lo stesso titolo dell’album di Nino D’Angelo uscito nel 1981, anno del suo primo film con Ninì Grassia. Si tratta della seconda pellicola del cantante napoletano sotto la guida di Mariano Laurenti, ancora una volta commedia musicale sentimentale che rinuncia a ogni riferimento culturale con la sceneggiata per orientarsi verso un classico fotoromanzo per giovani, un vero e proprio teen movie. La storia è molto semplice e si sviluppa grazie a un buon montaggio incrociato e ripetute dissolvenze. Gaetano Maritozzi (D’Angelo), detto Nino, è un pizzaiolo che da Positano va a Merano per fare la stagione invernale in un albergo sul Passo dello Stelvio. Maria (Olivieri) è la sua ragazza che resta a casa ma viene circuita da Carlo (Boni), un amico interessato che le fa credere che Nino l’abbia dimenticata. Nino, in montagna, conosce Romy (Bonfantini) e sembra avere un debole per lei, le salva persino la vita quando si perde in mezzo alla neve. Quando Nino torna a Positano, il rapporto con la fidanzata è freddo, perché lei pensa di essere stata messa da parte. Provvidenziale l’arrivo di Romy che si rende conto dell’inganno ordito da Carlo, si mette da parte e lascia campo libero a Maria per far trionfare il vero amore. Tipica trama da fotoromanzo, degna del miglior numero di Kolossal Lancio o di Grand Hotel, riscattata da una parte comica gestita per ampi spazi da Bombolo e Cannavale, il primo nei panni dell’amico tuttofare di Nino, il secondo nel doppio ruolo da direttore d’albergo tirolese e campano. Suono in presa diretta sin dalle prime sequenze con D’Angelo e Olivieri che amoreggiano rotolandosi sulla spiaggia di Positano promettendosi eterno amore. Parte montana abbastanza fiacca, animata da alcune sequenze farsesche basate sulla verve di Bombolo (Io non so fa’ un cazzo e quello me piace fa’!) e da un Cannavale nei panni insoliti di un personaggio con movenze e fisico ispirato a Hitler. Fotografia montana suggestiva e parti in discoteca arricchite dalle coreografie di Giuseppe Arena, durante le quali D’Angelo lascia il posto a una controfigura, addirittura una ragazza con caschetto biondo (si nota in maniera palese!). La parte montana gode di una lunga sequenza alla ricerca della ragazza dispersa in mezzo alla neve; Bombolo e Cannavale la buttano in farsa, cercando di comunicare con una radio portatile disturbata da interferenze a base di voci prese da Tutto il calcio minuto per minuto (Clamoroso al Cibali!) e da un’imitazione di Mike Bongiorno (Allegria!). La parte napoletana si svolge in costiera amalfitana, alcune sequenze presso il duomo di Amalfi, mentre la maggior parte delle scene sono girate a Positano, tra spiagge, costiera e alberghi. Molte canzoni, sia in Alto Adige che in Campania; le musiche in discoteca saranno le basi per i motivi centrali arrangiati per Popcorn e patatine e Quel ragazzo della curva B. Nino D’Angelo, come sempre, è molto più bravo quando canta che quando recita, ma in questo film pare più spigliato del solito e sembra aver preso confidenza con la recitazione. Bombolo è se stesso, caratterista adatto a fare la parte della vittima, tra pianti isterici, turpiloquio e sganassoni affibbiati a un malcapitato cliente, dopo essere stato preso di mira – proprio come nel precedente film di Laurenti – da alcuni ragazzi. Cannavale è il direttore d’albergo nazista di Merano (che si commuove quando sente cantare napoletano) e il fratello tutto cuore dell’hotel di Positano, che diventa perfido quando sente i discorsi di Hitler. Roberta Olivieri è molto carina, in questo film più sexy del solito, sia nelle prime sequenze sulla spiaggia che in costume da bagno quando vaga in albergo alla ricerca di Nino. Cinzia Bonfantini è l’innamorata italo – tedesca del biondo attore, che per essere più credibile viene doppiata da Solvi Stubing, ma è abbastanza limitata come doti recitative. Tecnica di regia semplice, buona direzione di attori, molte dissolvenze e alcuni ralenti romantici, poi Laurenti concede molto spazio alle canzoni, sceneggiate senza troppi virtuosismi e basate su diverse coreografie. Film interessante soprattutto per il contorno fotografico, per le location montane e marine, per la struttura anni Ottanta – dalla moda alla discoteca, passando per auto e juke-box – che vista con gli occhi di oggi rappresenta un concentrato di storia del costume popolare. Se poi cerchiamo profondità, colpi di scena, momenti colti in un Nino D’Angelo movie, forse non abbiamo capito qualcosa.

La critica è molto severa. Marco Giusti (Stracult): “Grande il numero di Nino al telefono, Pronto si’ tu?. Ottima anche la ragazza dai capelli neri che doppia Nino nei momenti del ballo (non ha i capelli neri!, nda). Grande successo popolare al tempo. Per l’occasione Nino si sposta da Napoli a Cortina (non è Cortina ma Merano – Passo Stelvio, nda), dove trova, ovviamente, altri napoletani (non è vero!, nda)”. Paolo Mereghetti (una stella): “Amori, gelosia e canzoni per un giovane pizzaiolo di Positano in trasferta al nord per lavorare in un grande albergo. Sceneggiata, film musicale, fotoromanzo, commedia all’italiana, disinvoltamente miscelati per i fan del cantante napoletano”. Pino Farinotti (due stelle): “Pizzaiolo napoletano va a lavorare in un albergo di montagna. La lontananza e gli intrighi di un rivale provocano una rottura con la sua ragazza, ma un’amica (non è un’amica ma la rivale, nda) li fa ravvicinare. Ennesimo film del filone sceneggiata napoletana (non è davvero una sceneggiata!, nda)”. Morando Morandini concede una stella e mezzo, senza motivare, aggiungendo che per il pubblico le stelle sono due. Il Davinotti non apprezza, salva “solo la fotografia della Costiera, il Duomo di Amalfi e un pizzico di trash”, ma sul film stende un pietoso velo. Mariano Laurenti, il regista, racconta il successo popolare: “Col distributore della Titanus andammo al cinema a Napoli a vederlo: c’era la polizia che dava da mangiare alla gente impazzita che voleva entrare, le vetrine sfondate …”. Altri tempi davvero.

Regia: Mariano Laurenti. Soggetto: Francesco Calabrese, Nino D’Angelo. Sceneggiatura: Piero Regnoli, Francesco Calabrese, Mariano Laurenti. Fotografia: Giuseppe Berardini. Montaggio: Carlo Broglio. Ispettore di Produzione: Enzo Berri. Musiche: Nino D’Angelo, Franco Chiaravalle. Arrangiamenti e Direzione: Franco Chiaravalle. Edizioni Musicali: Gesa (Milano). Costumi: Barbara Morandi. Scenografia: Francesco Calabrese. Coreografie: Giuseppe Arena. Produttore: Francesco Calabrese. Direttore di Produzione: Armando Morandi. Casa di Produzione: Gloria Cinematografica. Aiuto Regista: Mauro Cappelloni. Assistente al Montaggio: Anna D’Angelo. Aiuto al Montaggio: Fabio Maiuri. Operatore alla Macchina: Carlo Maria Montuori. Assistenti Operatore: Claudio Nannuzzi, Noelie Ungaro. Trucco: Goffredo Calisse. Parrucchiera: Alocci Lilia. Fonico: Fabio Ancillai. Microfonista: Stefano Savino. Fotografo di Scena: Roberto Calabrò. Attrezzista: Francesco Raffa. Sarta: Rosaria Grassini. Capo Macchinista: Mario Boccanegra. Capo Elettricista: Raffaele Cecchini. Tecnico del Colore: Giacomo Volpi. Mixer: Fausto Ancillai. Colore, Suono, Teatri: Cinecittà. Macchine da Presa: Arco 2 (Roma). Titoli Effetti Ottici: Moviecam 2000 srl. Canzoni di Nino D’Angelo: Pronto si’ tu, È troppo tardi, Sotto ’e stelle, Bimba (scritte da Nino D’Angelo), Pe’ te’ conquista’ (Parole e Musica Casaburi – Bevilacqua – D’Angelo). Interni: Hotel Thoeni 3000 (Passo Stelvio), Hotel Tritone (Positano). Esterni: Merano, Passo dello Stelvio, Positano, Amalfi, Costiera Amalfitana. Durata: 82’. Genere: Commedia musicale sentimentale. Interpreti: Nino D’Angelo, Roberta Olivieri, Cinzia Bonfantini, Maurizio Boni, Marco Mastantuono, Benito Artesi, Walter D’Amore, Bombolo (Franco Lechner), Enzo Cannavale.

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