Un ingegnere di New York in rotta con la moglie passa la serata nella Broadway del 1944. Solitario e in cerca di affetto l’uomo incontra in un bar una fascinosa signora che accetta di fargli compagnia. L’unica condizione che la donna pone è l’anonimato. Dopo una serata a teatro l’uomo rientra a casa e trova la moglie morta e la polizia ad aspettarlo. Accusato dell’omicidio il marito prova a difendersi parlando della compagna di cui però non conosce il nome. Dopo un’indagine accurata nessuno ricorda di averlo visto con qualcuno. Condannato a morte per il crimine sarà aiutato da una sua dipendente. La donna fantasma è un film del 1944 diretto da Robert Siodmak.
Tratto da un romanzo di Cornell Woolrich è un giallo di estremo stile che prova a legare al noir americano il cinema europeo. Carico di ombre accompagna la vicenda nei meandri della vita notturna di New York alla ricerca dell’unico individuo che potrebbe scagionare il protagonista. Ricco di suspense e con una regia in stile espressionista La donna fantasma si discosta dal classico provando a fare della psicologia il suo motore trainante. L’ambiente dello spettacolo è fatto di teatri e musicisti in cui la segretaria del protagonista prova a inserirsi per salvare il capo dalla more . Siodmak dirige in maniera efficace alternando scene di gran ritmo a sperimentazioni visive La scena d’improvvisazione Jazz, dove in una cantina si uniscono musicisti in una Jam notturna, ne è esempio .
Un cinema particolare che rientra perfettamente nella produzione di un regista capace di utilizzare le finezze stilistiche per un prodotto vendibile su larga scala. Il cinema americano del dopoguerra deve molto a registi come Siodmak, capaci di raccontare la realtà sotto il duplice effetto di verità e bellezza. Negli anni quaranta il bisogno di verità del pubblico americano ha ispirato capolavori quali Double Indemnity di Wilder o Vertigine di Preminger.
Insieme ai suoi illustri colleghi Siodmak aggiunge, con La donna fantasma, un tassello alla lista dei titoli che hanno ispirato il noir per decenni. Carico di verità e privo di una dimensione onirica La donna fantasma gioca sull’accenno e lascia allo spettatore l’immaginazione . Questo lavoro di sottrazioni, classiche del cinema tedesco, aumenta il senso d’imperfezione proprio di una realtà negata.