Grazie a diversi rimandi letterari, alla descrizione dello scenario di guerra e ai suoi protagonisti, con precisione e dettagli minuziosi, percorre con la mente ogni momento dello scontro russo-ucraino. Un’indagine meticolosa che comprende diversi passaggi chiave come il messaggio di Papa Francesco dal Vaticano, le sanzioni americane alla Russia, i ritagli di giornale per evidenziare l’idea della stampa nazionale e internazionale.
Considero Nicolò un amico e provo per lui un’enorme stima, perché con la sua professionalità e le sue grandi doti mi hanno conquistato e coinvolto. In diverse occasioni ho raccontato che Nicolò ha disegnato la copertina di due dei miei volumi: Piraterie – Riflessioni brevi di vita Social e Piraterie 2 – Riflessioni sulla social esistenza quotidiana. Mi è sempre stato vicino e ha saputo cogliere il messaggio dei miei volumi con l’intelligenza che lo contraddistingue.
Leggo sempre con piacere e attenzione i suoi lavori. L’ultimo “Ogni guerra è nebbia” di Nicolò D’Alessandro, edito da Medinova, casa editrice presieduta da Antonio Liotta, è stato arricchito dalla prefazione di Giuseppe Lo Bianco e dalla postfazione di Gianfranco Perriera, si divora pagina dopo pagina.
L’architetto statunitense, Frank Lloyd Wright, ha scritto che “Si realizzano sempre le cose in cui credi realmente; e il credere in una cosa la rende possibile” e Nicolò D’Alessandro è un uomo che è riuscito a raggiungere importanti obiettivi professionali e personali, contando sulle sue forze e sulla sua voglia di migliorare e crescere.
La sua attività artistica è iniziata nel 1961. Ha sempre avuto una passione per l’estetica. Animatore del Museo del Disegno, svolge con grande energia il ruolo di operatore culturale. Dal 1963 ha tenuto centodieci mostre personali e oltre duecento collettive su inviti di gallerie, enti ed istituzioni culturali. È autore del disegno più lungo del mondo, a china “La Valle dell’Apocalisse”. Immensa la bibliografia. È autore di libri di narrativa e saggi.
Tra le varie pubblicazioni: Una favola, Palermo, 1973; Situazioni della pittura in Sicilia (1940-1970), 1975; Frammenti di memoria praticabile, 1982; Giocolieri 1985; Imprecisioni ed appunti, 1986; La casa sulla collina, 1988; Pensieri come virgole, 1989; Favole ed altre favole, 1993; Pittura in Sicilia (dal futurismo al postmoderno), 1992; La valle delle memorie dei visitatori in La Valle dei Templi, 1994; La Valle dell’ Apocalisse (il disegno più lungo del mondo), 1995; Emergenza cultura a Palermo, 1995; La Valle dell’Apocalisse (racconto), 1996; Artisti siciliani nel secondo “900” in Storia della Sicilia, 1999; Artisti Contemporanei, 2004; A Buagimi un’estate (racconto), 2008; La guardatrice dell’acqua ed altri racconti, 2009; Carezza, 2017; La Favola del Persiano guerriero, La Cantatrice Muta ed altri racconti, 2018; Il Profumo dell’Angelo e altre storie, 2019; Disegnare e scrivere (questo è il mio mestiere), 2019; La lunga notte vuota, 2020; Vorrei rinascere donna, 2021; 103 A-zine, 2021; Elogio della lentezza, 2021; Dizionarietto per i nonni, 2022.
L’uscita di questo suo nuovo lavoro mi ha reso felice, perché un libro come questo apre al confronto e alla riflessione. Il testo è composto da 320 pagine e da 33 illustrazioni che guidano il lettore alla comprensione di questo difficile periodo storico. Da “cronista domestico”, come egli stesso si definisce, descrive le paure e le considerazioni nate a causa del terribile conflitto bellico scoppiato alle porte dell’Europa, tra la Russia e l’Ucraina, che continua a tenere il mondo con il fiato sospeso.
L’autore trasmette un messaggio: combattere e contrastare ogni forma di violenza. In un mondo affetto da tanto cattivismo le sue parole scuotono le coscienze e aprono la mente a nuove consapevolezze.
Il lettore viene coinvolto emotivamente nella narrazione e deve rendersi conto dell’orrore della guerra. Purtroppo, gli uomini tendono a dimenticare la storia e i suoi insegnamenti. “L’egoismo – cosi come scriveva Giacomo Leopardi – è sempre stata la peste della società, e quanto è stato maggiore, tanto peggiore è stata la condizione della società”. I risultati sono evidenti e cosi come ci suggerisce Gianfranco Perriera, nella sua postfazione, D’Alessandro ci invita: “A riflettere e a commuoverci con lui. Per sfuggire all’indolenza e al cinismo che l’epoca del mondo divenuto immagine pare dispensarci”.
Ho affrontato, in questi ultimi due anni, diverse ricerche legate prima alla pandemia e poi alla guerra. Le mie analisi trovano conferma nelle pagine di D’Alessandro che evidenzia l’importanza di ristabilire l’ordine della verità dei fatti. D’Alessandro è un acuto osservatore e già nel volume “La lunga notte vuota” aveva ripercorso la storia del Covid 19 e adesso, nel suo nuovo libro, vuole porre attenzione su quella che da alcuni analisti viene definita come la “Terza Guerra Mondiale”.
Assistiamo quotidianamente ad una vera e propria invasione di fake news. La situazione è molto preoccupante. Durante i primi mesi della pandemia, la disinformazione ha travolto il mondo e anche Facebook, la popolarissima piattaforma social, ha cercato di fermare le fake news che destrutturano anche la credibilità dei social network.
I cittadini si sono sentiti disorientati. Senza punti di riferimento certi e l’inizio della guerra ha generato nuove inquietudini. La gente è apparsa destabilizzata e sempre meno in grado di decodificare i flussi informativi dei messaggi. Ognuno sta combattendo la sua battaglia di comunicazione, non ponendo attenzione alle vite umane perdute. Il fronte di guerra ci restituisce solo numeri come se gli uomini, le donne e i bambini fossero solo cifre da calcolare per trarre continui bilanci.
A contare è lo scoop, la condivisione, il cuoricino, il like e il consenso anche a costo di distorcere la realtà. L’opinione pubblica viene controllata e il potere viene conquistato attraverso il mondo virtuale che ci coccola dolcemente e ci consiglia ciò che giudica più appropriato. Questo tipo di comunicazione si distingue dalle altre, perché mira ad aumentare i timori e i turbamenti nella popolazione. A restare attoniti sono i bambini e i ragazzi con cui ho parlato in diverse occasioni e ho percepito la loro forte preoccupazione.
Questa idea di una guerra nucleare incombente, e il pensiero che ognuno di noi possa essere in qualche modo coinvolto, ha spaventato in modo particolare i preadolescenti e gli adolescenti. I nostri giovani hanno vissuto i disagi della pandemia e adesso vivono con l’angoscia che qualcuno possa schiacciare un pulsante e ucciderci tutti. Ci sono tanti bimbi che chiedono se da grandi saranno costretti ad arruolarsi o a partire per andare a difendere i confini italiani. Domande che ci sembrano lontane anni luce da quell’idea di pace che avevamo, perché nessuno di noi è nato e cresciuto con l’idea della guerra e nessuno di noi era ed è pronto ad affrontare tutto questo dolore.
D’Alessandro grazie a diversi rimandi letterari, alla descrizione dello scenario di guerra e ai suoi protagonisti, con precisione e dettagli minuziosi, percorre con la mente ogni momento dello scontro russo-ucraino. Un’indagine meticolosa che comprende diversi passaggi chiave come il messaggio di Papa Francesco dal Vaticano, le sanzioni americane alla Russia, i ritagli di giornale per evidenziare l’idea della stampa nazionale e internazionale e molto altro ancora.
La nostra era ci mostra quanto siano fondamentali le immagini e le parole per comunicare. Un libro come questo rispetta i nuovi linguaggi e i nuovi codici, poiché accostare un riferimento ad un immagine significa puntare al cuore del lettore. Il binomio visione/lettura assume un significato diverso e più profondo.
Nicolò D’Alessandro non ci consegna un semplice libro, ma un documento che immortala uno dei momenti più tristi e difficili della storia contemporanea e noi dobbiamo essergli grati.
Mi congratulo con Nicolò D’Alessandro per questo contributo prezioso e unico. Grazie con sensibilità ci hai ricordato che la storia genera l’autenticità, ricalca il tempo vissuto, custodisce gli eventi, attesta il passato, rivela il presente e ci suggerisce cosa fare o non fare in futuro.