La lingua dei segni utilizzata per la maggior parte dalle comunità dei segnanti a cui afferiscono persone per lo più sorde o ipoudenti, è una lingua che utilizza una comunicazione sia verbale che non verbale.
La comunicazione risulta essere molto espressiva poiché deve rendere la paure, l’ansia, l’incertezza ma anche la gioia e la gratitudine.
L’idea che sta dietro le lingue dei segni è lo sfruttare il canale visivo-gestuale perché il messaggio passa attraverso il corpo e la vista.
Lavorando poi con un ragazzino autistico ho notato come la componente visivo-gestuale è predominante nel nostro cervello e questo mi ha portato a rispolverare le mie antiche conoscenze e a cercare di ampliarle. Così ho consultato un’insegnante di LIS per capire come utilizzare questa cosa per mio figlio. Grazie a lei ho imparato a comporre delle social stories per comunicare con lui le prime semplici azioni ed accompagnarlo ad ottenere importanti autonomie.