Max Nardari fa un sacco di cose, tra le tante ha girato pure questa commedia che non è commedia ma farsa che degrada in puro imbarazzo, intitolata La mia famiglia a soqquadro. Come regista non si è ripetuto, in compenso scrive – musica o libri non fa differenza -, si occupa di montaggio e sceneggiatura, seguendo il monito del suo best-seller Meglio fare 100 cose bene che una male. Il problema sarebbe farne una bene, credo, ma questo è un altro discorso, del tutto soggettivo. La trama del film verte sulla vita di Martino (Caprio), un bambino di 11 anni iscritto in una scuola prestigiosa, unico figlio di una famiglia di genitori non divorziati, che per essere uguale ai suoi compagni decide, con la complicità dell’amica Patty (Deodato), di mettere in atto un piano per far saltare il matrimonio dei genitori. E la cosa gli riesce fin troppo bene, ma tutto non va proprio come lui avrebbe desiderato. Non vado oltre con la storia, ma lascio la libertà di apprezzare il film su RaiPlay dove è ancora visibile, mentre noi l’abbiamo visto su Rai 5 (il canale Rai che passa i film senza pubblicità). Nel cast rivediamo Marco Cocci (mitico in Ovosodo) nei panni di Carlo, marito modello, impiegato di banca, che si vede attribuire un’amante non voluta, mentre Bianca Nappi è Anna, la moglie che si crede tradita e quindi butta fuori di casa il compagno. Elisabetta Pellini è Paola, la pietra del contendere, che non solo non è l’amante di Carlo, ma ha ben altri problemi coniugali e di maternità da risolvere. Eleonora Giorgi è nonna Fiore, un’attrice affermata, madre di Anna (che non la sopporta) in arrivo dagli Stati Uniti per passare un periodo in famiglia e dispensare saggi (e non richiesti) consigli. Ninni Bruschetta è un perfido direttore di banca, mentre Luis Molteni è un pacioso preside che non ne può più di tutte quelle famiglie disfunzionali con i problemi dei figli che ricadono sulla scuola. Il film funziona bene sino a quando mantiene il registro farsesco, senza prendersi troppo sul serio, invece quando accenna a trattare problemi universali scade a livello di telenovela colombiana, in un crescendo imbarazzante di lacrime e abbracci. Sceneggiatura con diversi momenti critici, soggetto risicato, fotografia giallo ocra con effetti speciali notturni irritanti, colonna sonora fastidiosa, montaggio abbastanza rapido. Tra gli interpreti molto bravi i ragazzini, sia Gabriele Caprio che Beatrice Deodato (la giovanissima figlia del regista Ruggero!), mentre Eleonora Giorgi è professionale come sempre. Un film irrisolto, che strappa qualche sorriso nella prima parte, ma che alla resa dei conti delude, visto che non si comprende la sua funzione. Di positivo resta il messaggio favorevole alla conservazione del nucleo coniugale.
Regia: Max Nardari. Soggetto: Max Nardari. Sceneggiatura. Max Nardari, Fausto Petronzio. Musiche: Cris Ciampoli. Lingua Originale: Italiano. Paese di Produzione: Italia, 2017. Durata. 90’. Genere: Commedia (?). Casa di Produzione: Reset Prodiction. Distribuzione (Italia): Europictures. Interpreti: Gabriele Caprio (Martino), Bianca Nappi (Anna), Marco Cocci (Carlo), Elisabetta Pellini (Paola), Eleonora Giorgi (nonna Fiore), Ninni Bruschetta (direttore di banca), Beatrice Deodato (Patty), Luis Molteni (preside), Roberto Carrubba (Roberto).