La Post Poesia di Teresa Irene Di Liberto tra il verso e l’inverso

Articolo di Francesco Pira

La poesia di Irene Di Liberto è un atto di ribellione contro la superficialità dei “like” o dei “cuoricini”. La poetessa ricorda al lettore quanto sia importante esplorare la propria anima e cercare di dar spazio ai sogni in questa difficile società. Il sogno di un giovane non può essere quello di ottenere solo “like” da parte dei propri contatti.

Quante poesie diventano ogni giorno post sui social. Quante poetesse e poeti provano a condividere le loro emozioni attraverso la rete dando sfogo alla loro arte. Ma accade anche che non sempre la superficialità della rete sappia leggere l’anima. Per questo motivo dovete leggere un libro fresco di stampa che dovete assolutamente leggere. Il perché provo a spiegarvelo. Il volume s’intitola: “Post Poesia – tra il verso e l’inverso”, la nuova silloge poetica di Teresa Irene Di Liberto, pubblicata da CTL Editore, è disponibile nelle librerie e negli store online. Un testo che trasmette una grande forza e tanto stupore per la vita e di cui mi onoro di essere il Prefatore. Quando l’autrice mi ha chiesto di scrivere la Prefazione, mi ha reso felice e orgoglioso. Le qualità artistiche, letterarie e poetiche di Irene Di Liberto convergono all’interno di queste meravigliose pagine.

Il grande Aldo Palazzeschi ha scritto che “la poesia non muore mai, perché è infinita come la vita” e sono certo che quanti leggeranno i versi di Irene Di Liberto li accoglieranno per sempre nei loro cuori. Un itinerario intenso che aiuta il lettore ad esplorare sé stesso e a scoprire il nuovo volto dell’era dei social network, del Metaverso e dell’intelligenza artificiale. Trascorriamo le nostre giornate nel mondo virtuale e controlliamo le notifiche sui nostri cellulari. Le persone amano vivere all’interno degli ambienti digitali e questa “piattaformizzazione” della società sta trasformando il nostro modo di vivere. Facebook, TikTok, Instagram sono abitati da milioni di utenti e le relazioni nascono all’interno di queste interfacce tecnologiche. I nostri contatti, amici su Facebook o follower su Instagram, ci seguono e leggono quanto scriviamo. Una “piazza virtuale” in cui tutti si sentono in dovere di commentare o condividere i post degli altri.

La poetessa Irene Di Liberto

La poesia di Irene Di Liberto è un atto di ribellione contro la superficialità dei “like” o dei “cuoricini”. La poetessa ricorda al lettore quanto sia importante esplorare la propria anima e cercare di dar spazio ai sogni in questa difficile società. Il sogno di un giovane non può essere quello di ottenere solo “like” da parte dei propri contatti. I giovani vogliono essere accettati e apprezzati dagli altri ed espongono il proprio “io iperfluido” in vetrina in cerca di consenso. Accanto all’ “io iperfluido” abbiamo la necessità di avere profili falsi per mostrarci come vorremmo in effetti apparire ma come, a volte, non possiamo presentarci per il nostro ruolo sociale o perché non vogliamo far sapere chi siamo veramente. Si, perché questa è l’epoca della “vetrinizzazione”, dove è necessario a tutti i costi piacere agli altri. Molti ragazzi affrontano sfide pericolosissime e mettono a rischio la propria e l’altrui vita. La poetessa ci fa comprendere l’importanza delle emozioni che arricchiscono la nostra vita. Le challenge non possono rappresentare l’essenza delle emozioni che nascono nella vita reale e sono alimentate da sentimenti veri e concreti. Ho apprezzato le parole di Irene Di Liberto, perché ha saputo mettere in risalto diversi aspetti sociologici che caratterizzano la nostra quotidianità. Un lavoro piuttosto raro, diverso e originale che dimostra la competenza e soprattutto il cuore dell’autrice. Nella Prefazione, ho voluto evidenziare alcune poesie che mi hanno particolarmente colpito. Alcuni testi richiamano i ricordi, attraverso le sfumature dei suoni e dei colori, e altre rievocano il presente. Una magia ricca di luce che illumina le ombre più scure. La poesia “Lunedì” chiede proprio al lettore: “Dove cerchi la luce il lunedì?”. La ricerca di un segreto che deve essere svelato, affrontando il silenzio che nasconde la verità.

La poesia “Dedica” ci spinge a capire dove risiede la bellezza del creato. A confermare lo stupore per lo splendore della Terra, la poesia “Inno alla pace” in cui la poetessa ci ricorda quanto sia importante la forza dell’unione tra gli uomini. La libertà è un dono e non può essere compromessa dai conflitti e dall’egoismo. Che cosa può salvarci? Solo l’amore può proteggerci e questo Irene Di Liberto lo sottolinea in quasi tutte le sue poesie. Infatti, l’invito è quello di abbandonare ogni forma di egoismo e di amare gli altri. Le nuove tecnologie sono importanti, secondo Irene Di Liberto, ma dobbiamo imparare ad utilizzarle e non possono diventare un ostacolo alla crescita umana e proprio per questo motivo è necessaria una costante verifica dei progressi della scienza. Già a partire dal 2001 sono stati avviati studi in ambito medico e sociologico per comprendere come le nuove tecnologie abbiano inciso sulla vita delle persone e quali sono i rischi derivanti dal loro impiego. Le ricerche si sono concentrate soprattutto sulla telefonia mobile. Nel corso degli ultimi vent’anni siamo passati dai telefoni cellulari agli smartphone; questi oggetti sono diventati un’appendice del nostro corpo e il nostro terminale di “comunicazione-connessione” con il mondo esterno e con il nostro sistema di relazioni.

Il professor Francesco Pira e la poetessa Irene Di Liberto

Nonostante la continua connessione, molti giovani si sentono soli nell’era dei social network. Molti esperti hanno dato un loro giudizio e io stesso ho avuto modo di rilevare quanto siano fragili i preadolescenti e gli adolescenti. I ragazzi vivono la paura di essere soli anche se al contempo hanno la certezza di essere collegati con il mondo. Genitori e figli che non riescono a parlare e a trovare più un modo per confrontarsi. Il comportamento degli adulti non sempre può essere considerato un esempio per i giovani. Basti pensare a come i genitori siano disposti ad indebitarsi per soddisfare, come regalo per i 18 anni, la richiesta di una figlia o di un figlio a sottoporsi alla chirurgia estetica o gli permettano di apparire in modo completamente diverso rispetto a quella che è la realtà, attraverso app di ogni sorta. La poetessa ci dimostra come gli uomini si muovano in queste dimensioni virtuali per cercare quello che non trovano nella vita reale. Non possiamo cadere nella tentazione di essere consumatori e prodotto di consumo per gli altri. Molto spesso, noi non siamo quello che effettivamente vogliamo essere o quello che rappresentiamo, ma cerchiamo di essere ciò che rappresenta uno standard ben riconoscibile. Noi consumiamo sui social una rappresentazione della gioia o del dolore che non sempre è corrispondente a quello che noi proviamo in quel momento. Questo processo comporta dei pericoli di devianza per le persone adulte e soprattutto per i giovani.

Questa nuova era della robotizzazione è un’era che vediamo anche nelle piccole cose. La grande scommessa è quella di lavorare sui sentimenti, di educare alle emozioni, di guidare i giovani alla scoperta delle nuove tecnologie. Questa silloge poetica ci consiglia di ritrovare tutti quei valori che sembrano perduti. Ogni verso racchiude la bellezza di un abbraccio e della consolazione. Un conforto a quel lettore che si sente solo e vede sfuggire il tempo. Allora, interroghiamoci su come vogliamo prepararci ai cambiamenti che avverranno in futuro.

Teresa Irene Di Liberto è una figura poliedrica nel panorama culturale italiano, nota per il suo impegno e la sua passione in diversi ambiti artistici e letterari. Nata con una fervente sete di conoscenza, ha trascorso anni curiosando tra le pagine dei libri e affinando la sua abilità nel trasmettere emozioni attraverso la scrittura. Tra i suoi contributi più significativi è stato come collaboratrice del mensile GPMagazine, con una presenza che si estendeva in Italia, Gran Bretagna e Germania. All’interno della rivista, curava con dedizione la rubrica “Leggi con Irene”, dove recensiva le ultime uscite letterarie e intervistava gli autori di risonanza. Oltre alla sua attività giornalistica, Irene Di Liberto è stata riconosciuta come membro onorario e ambasciatore per l’Italia dell’Accademia della Lingua e della cultura siciliana, dimostrando un profondo attaccamento alle sue radici culturali. Ha anche partecipato come giurata in vari importanti concorsi letterari, tra cui il Torneo letterario “Robinson – La Repubblica” nel 2022 e il Premio artistico e letterario nazionale “Perdersi nell’amore” nello stesso anno, oltre a essere stata giurata per il Premio nazionale di poesia “Persephone” e il Premio nazionale “Autori italiani” nel 2022. Irene Di Liberto è anche un’autrice di talento ha pubblicato opere che hanno ricevuto riconoscimenti prestigiosi, tra cui il “Premio Internazionale Zingarelli 2020”, il “Premio Mamme in Poesia” con menzione speciale dalla città di San Mauro Pascoli e il “Premio Modigliani” per il suo libro “Versi in volo”.

La poetessa ci consegna un forziere di virtù preziose da riscoprire. Le nuove generazioni hanno bisogno di continuare a credere nella speranza. Ringrazio Irene Di Liberto, per l’invito a scrivere questa Prefazione e il mio augurio è quello che si riconosca l’importanza della solidarietà, del bene e della generosità, cosi come desidera Irene Di Liberto. Con fermezza ed energia nel suo stile unico che la rende davvero speciale.

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