“La professoressa di scienze naturali” di Michele Massimo Tarantini: la bella e provocante commedia sexy

Articolo di Gordiano Lupi

La professoressa di scienze naturali è il classico film che avrebbe potuto interpretare Edwige Fenech. Una bella e provocante insegnante di scienze naturali arriva in una classe per sconvolgere ed eccitare ragazzini alle prime esperienze. Soggetto e sceneggiatura sono del geniale e prolifico Francesco Milizia, una colonna della commedia sexy, ma collaborano pure il regista, Marino Onorati e Franco Mercuri. Tarantini realizza una buona pochade scolastica sullo stile de La liceale, pure se – una tantum – vede il mondo degli studenti con gli occhi di un’intrigante professoressa.

Per il regista è la prima esperienza alle prese con un’insegnante, dopo aver realizzato pellicole comico – erotiche con protagoniste ammiccanti poliziotte e provocanti studentesse. Per me è una madeleine di celluloide, ché avevo 15 anni ed ero al cinema Metropolitan di Piombino la prima volta che l’ho visto, tra innocenza e turbamento (per citare un altro caposaldo della commedia sexy).

Prima volta che vedevo Lilli Carati (vero nome Ileana Caverati, morta a 58 anni, dopo una vita travagliata), poi l’avrei apprezzata in Avere vent’anni, Il corpo della ragassa, Candido erotico … prima che si perdesse in produzioni che non la meritavano. Mi fece un certo effetto, devo dire, e non soltanto a me, perché la sua bellezza selvaggia conquistò i ragazzini italiani che frequentavano le sale vietate ai minori di anni 14 e molti registi di pellicole erotiche. Era nata una stella, che poteva contendere il firmamento sexy alle varie Fenech, Guida, De Santis … per i ruoli da studentessa e da insegnante, ma le doti erano tali che avrebbe potuto fare ben altro.

La professoressa di scienze naturali vive di presenze simbolo: lo studente Alvaro Vitali (doppiato da Vittorio Stagni), il farmacista schizzato Gianfranco D’Angelo (pure arbitro di calcio), il professore sciocco Giacomo Rizzo, il marito cornuto Gastone Pescucci e il prete romanesco Mario Carotenuto. Michele Gammino è don Fifì, pretendente di Lilli Carati in lotta amorosa con lo studente Marco Gelardini. Lilli Carati è alla prima esperienza nella commedia sexy (un anno prima era nel cast di Di che segno sei? con Corbucci) e si esibisce nelle immancabili scene con studenti guardoni che le studiano tutte pur di vederla nuda.

La bella insegnante prende in affitto una stanza a casa di uno dei ragazzi (Gelardini) e lui si ingegna con ogni mezzo per spiarla: fori nella parete, tubi calati dalla finestra a mo’ di periscopio (la sequenza verrà citata a ripetizione nel film di José Ramón Larraz Il periscopio – 1979 –  uscito in Italia come Malizia erotica) e inevitabili docce nel bagno rubate dal buco della serratura. Ricordiamo nel finale una notevole parte erotica subacquea con protagonista la stupenda Lilli, mentre Ria De Simone è un’altra presenza sexy come moglie insoddisfatta che vorrebbe tradire il marito.

Lilli Carati (doppiata da Vittoria Febbi) ne vien fuori alla grande proponendosi come nuova star sexy del cinema di genere italiano. L’erotismo si amalgama a dovere con la comicità, affidata alle gag di un irresistibile Vitali studente e di un D’Angelo farmacista che si mette pure a fare l’arbitro di un’assurda partita di calcio tra ragazzi e ragazze. La comicità a tratti diventa slapstick e sfiora il surreale, contaminando uno stile tipico di autori come Nando Cicero.

La scena finale con Lilli Carati che sposa Gammino ma si concede pure al suo studente, mentre tutti gli invitati ci provano con la moglie del vicino, è la giusta consacrazione di una riuscita pochade. A Mereghetti il film non piace, ma concede una stella e mezza: “Tentativo poco riuscito di mescolare comicità ed erotismo: la prima si riduce a qualche gag risaputa (specie nella partita a calcio tra ragazzi e ragazze), il secondo è affidato alle grazie di una Carati pre-hard (che si esibisce in un insolito amplesso subacqueo). Giusti su Stracult definisce la pellicola come notevolissima prima commediaccia scorreggiona con Lilli Carati e unica regia di un professoressa – movie per Tarantini. Est modus in rebus.

Regia: Michele Massimo Tarantini. Durata. 90’. Genere: Commedia Sexy. Soggetto e Sceneggiatura: Francesco Milizia, Marino Onorati, Marino Girolami, Aldo Grimaldi, Mauro Ivaldi, Michele Massimo Tarantini, Franco Mercuri. Fotografia: Angelo Filippini. Montaggio: Daniele Alabiso. Musiche. Alessandro Alessandroni. Interpreti: Lilli Carati (prof. Marini),. Michele Gammino (barone Filippo, don Fifì), Giacomo Rizzo (prof. Straziota), Alvaro Vitali (Peppino Cariglia), Ria de Simone (Immacolata), Gianfranco Barra (preside), Gastone Pescucci (Nicola Balsamo), Marco Gelardini (Andrea Balsamo), Gianfranco D’Angelo (Genesio), Mario Carotenuto (don Antonio), Gino Pagnani (gag dei profilattici), Adriana Facchetti (prof.ssa Mastrilli), Serena Bennato (cameriera Dora), Angela Doria (Graziella).

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