Leo Muscato, da Martina Franca, è un regista di teatro in prestito al cinema per due occasioni, prima con La rivincita e subito dopo con il film tv Nabukko. La rivincita è un film che rientra nell’iniziativa La Rai con il cinema italiano, nata dopo la chiusura delle sale cinematografiche causa Covid. Per la prima volta, un film destinato alle sale, pensato per una distribuzione tradizionale, viene lanciato su RaiPlay. La rivincita l’abbiamo rivisto su Rai 5, canale di cultura che passa i film come tutti dovrebbero, senza interruzioni pubblicitarie. Un film che nasce da un romanzo scritto da Michele Santeramo, edito da Baldini & Castoldi, a tratti eccessivo nei toni e sin troppo melodrammatico, a tratti realistico, ben ambientato in una Puglia povera e depressa, nei settori marginali di una società dominata da mafiosi, strozzini e disperazione. Un lavoro molto teatrale, girato in interni cupi e claustrofobici, con alcune riuscite panoramiche pugliesi e diversi spaccati di vita lungo le strade di Martina Franca. La storia narra le vicende di due fratelli, Vincenzo e Sabino, sposati con Maja e Angela, figli di contadini pugliesi, che si vedono espropriare le terre per un pugno di denaro, con la conseguenza di un rilevante disagio economico. Le mancanze portano problemi e contrasti familiari, persino dover rinunciare a un figlio per impossibilità a mantenerlo. Il film analizza la lotta per sopravvivere, il tentativo di rivincita contro la porca miseria (così la chiamava il padre), la voglia di avere un figlio a ogni costo, pure indebitandosi, anche ricorrendo alla paternità per procura. Il regista affronta il tema della depressione, con la voglia di fuga di una madre inadeguata che lascia il suo bambino con il padre, per poi tornare. Tutto è una rivalsa nei confronti della vita, anche degli strozzini che tormentano, dei mafiosi che comprano sangue e reni in cambio di denaro per sopravvivere. Finale ricco di suspense, pure se fin troppo eccessivo. Film da vedere, in ogni caso, ricco di motivi interessanti, girato a Martina Franca, città natale del regista. Colonna sonora struggente, a base di sonorità sarde, con il finale recitato sulle note di No potho reposare, canto d’amore tradizionale isolano arrangiato da Paolo Fresu.
Lingua Originale: Italiano, 2020. Durata: 85’. Genere: Drammatico. Regia: Leo Muscato. Soggetto: Michele Santeramo (romanzo omonimo). Sceneggiatura: Leo Muscato, Michele Santeramo. Montaggio: Mauro Ruvolo. Musiche: Paolo Fresu. Case di Produzione: Altre Storie, Rai Cinema, Fondazione Apulia Film Commission (sostegno). Distribuzione (Italia): Altre Storie. Interpreti: Michele Venitucci (Sabino), Sara Putignano (Angela), Denis Ozdogan (Maja), Michele Cipriani (Vincenzo), Domenico Fortunato.