La scandalosa Tamara Baroni

Articolo di Gordiano Lupi

Tamara Baroni si impone all’attenzione del grande pubblico nel 1967, partecipando al concorso di Miss Italia. La penisola è alle prese con i primi problemi del dopo boom economico e sta per cominciare la stagione della contestazione studentesca, ma Miss Italia è un appuntamento troppo importante per passare inosservato. La solita frotta di ragazzine accompagnate da mamme trepidanti si getta nella mischia per inseguire un sogno di successo che toccherà soltanto a poche. La vittoria al concorso di Miss Italia da sempre apre le porte del cinema e forse è per questo che una bella e sensuale ragazza mora di Parma dai lunghi cappelli corvini nasconde che è sposata da due anni con lo studente di medicina Giuseppe Bertelli e ha una figlia di un anno di nome Viviana. Tamara Baroni ha vent’anni e la sua unica aspirazione è quella di diventare attrice, le doti fisiche non le mancano e la palma di più bella d’Italia può essere decisiva. Purtroppo la sua vittoria dura lo spazio d’un mattino perché il regolamento è rigido e quando la verità viene a galla è subito detronizzata. Tamara deve accontentasi del titolo di Miss Eleganza mentre la palma di Miss Italia è assegnata a Cristina Businari che per alcuni anni farà l’attrice. La bella parmigiana deve il suo nome alla zia appassionata di Jacques Tourneur e del suo Tamara, figlia della steppa  (1944) e lei come la bella ballerina del film non si dà per vinta e giunge sesta a Miss Universo. La gara intercontinentale non prevede rigidi regolamenti di nubilato e assenza di prole e porta fortuna alla Baroni che debutta nel cinema con Ruggero Deodato che la vuole per Vacanze sulla Costa Smeralda (1968). Certo che ha solo un piccolo ruolo di contorno e passa quasi inosservata, tanto che alcune schede del film non la riportano neppure. Vacanze sulla Costa Smeralda è una via di mezzo tra il musicarello e una commedia degli equivoci con un finale nella più completa bagarre tipico da pochade. Nel cast ci sono Little Tony (in gran spolvero), Toni Ucci, Francesco Mulè, Silvia Dionisio e Femi Benussi. Tamara Baroni tra il 1968 e il 1969 gira alcune misteriose pellicole coprodotte dai tedeschi ma per il momento non escono in Italia. Partecipa a M’è cascata una ragazza nel piatto, spettacolo teatrale di Domenico Modugno e Paola Quattrini e interpreta una piccola parte discinta nel melodramma erotico Una storia d’amore di Michele Lupo (1969). A questo punto Tamara comincia a farsi notare sulle cronache scandalistiche dei giornali e per prima cosa sporge denuncia contro un mensile per soli uomini che pubblica un suo servizio fotografico non autorizzato. Subito dopo annuncia alla stampa che sta per dare alle stampe un libro dove parlerà di tutti i vizi del corrotto mondo dello spettacolo. Il libro – bomba non uscirà mai, ma la Baroni raggiunge lo scopo di diventare ospite fissa delle prime pagine di quotidiani e rotocalchi. Tamara si trova anche un ricco spasimante parmigiano, tal Pierluigi Bormioli detto Buby, di trentanove anni, azionista di maggioranza della rinomata industria vetraria Rocco Bormioli e figli. Buby è il classico playboy che si innamora della bella concittadina un giorno che lei fa la standista alla Mostra delle conserve di Parma. Comincia una storia d’amore fatta di costosi regali per la mancata Miss Italia, auto di grossa cilindrata, fasci di rose rosse, gioielli, vestiti. Poco a poco il marito è dimenticato e Tamara vorrebbe divorziare ma nel 1969 è ancora un’utopia. Tra l’altro anche il playboy è sposato con la marchesa Maria Stefania Serra Balduino ed è padre di quattro figli. Lo scandalo scoppia quando Tamara e Buby celebrano un matrimonio farsa in Polinesia che ovviamente non viene registrato e non ha nessun valore in Italia. La vita della coppia fedifraga è dissoluta e irregolare, tanto che cominciano le corse in Lamborghini e i servizi fotografici osé che fanno aumentare i pettegolezzi. Tamara Baroni e il suo compagno si circondano di strani amici che compongono una specie di corte dei miracoli di estrazione singolare. La storia si tinge di giallo quando la coppia di amanti viene accusata di ripetuti (e falliti) tentativi di omicidio ai danni della signora Serra Balduino. Ma prima dei tentati omicidi c’è la così detta “notte degli schiaffi”, durante la quale Buby schiaffeggia più volte la bella Tamara e tenta di violentarla. Non ne sappiamo il motivo, forse una lite, un dissidio, fatto sta che la mancata Miss Italia denuncia il playboy. La vicenda si ingigantisce e si ingarbuglia al punto che Tamara Baroni rimane vittima di un attentato a colpi di pistola. Non sappiamo chi sia il colpevole e non è dato di conoscere il movente, ma la bella attrice per fortuna ne esce fuori illesa. Buby impone all’amante di abortire un figlio che ha avuto da lui e la Baroni esegue contro la sua volontà. Si parla anche di uso, consumo e spaccio di cocaina, che forse è la cosa minore in questo caos, ma nel bel mondo pare un passaggio dovuto. Si dice che vengono assoldati dei killer per uccidere la marchesa, ma se l’accusa è fondata (e non lo sappiamo) i presunti killer sono davvero incapaci e maldestri. Tra di loro si registrano: un playboy pentito, un rugbista avido e millantatore, un fantomatico ex legionario, alcuni balordi e malavitosi di mezza tacca. Tutti gli attentati alla moglie di Buby non vanno a segno, pure se non sappiamo dire quanta verità ci sia in questa faccenda. Tamara Baroni, visto che il rapporto con Buby è in crisi, intreccia un’amicizia molto affettuosa anche con Bruno Di Luia, attore con simpatie neofasciste che fa da autista alla bella parmigiana sul set de Le nipoti della colonnella (1968). E siccome alcuni dei presunti killer della marchesa sono di destra, per la Baroni si parla anche di connivenza con i settori neri della politica extraparlamentare (1). 

Il 9 aprile, dopo l’arresto dei presunti killer, viene tradotta in carcere anche Tamara Baroni con le pesanti accuse di concorso in tentato omicidio, falso in assegni, emissione di assegni a vuoto, truffa, tentata estorsione e altri reati minori. Il così detto giallo Parma diventa un tormentone giornalistico che ha grande risalto su tutti i giornali e pare importante quasi quanto la strage di piazza Fontana e il lancio dell’Apollo 13. Tamara rivela subito che l’ex amante è al centro di un giro di cocaina e la stampa si getta a capofitto sulla notizia mentre il tribunale affida la figlia Viviana all’ex marito. Nel bel mezzo di questo scandalo i furbi produttori fanno uscire il primo film che Tamara ha interpretato in Germania. Si tratta dell’erotico Le nipoti della colonnella di Edoardo Mulargia (1968) che si firma con lo pseudonimo tedesco Edward G. Muller. Il lancio nei cartelloni pubblicitari è a tinte scandalistiche: “Dalla novella più sexy di Guy De Maupassant (e mica era vero…) il film più audace del momento! Tamara Baroni, il personaggio più discusso della realtà in un’incredibile interpretazione!”. Il film esce nel 1970 nel bel mezzo delle cronache che catalizzano l’attenzione sulla bella parmigiana e colleziona ben quarantasette tagli in commissione di censura. Parte con molto battage pubblicitario anche Una storia d’amore di Michele Lupo (1969) che vede la Baroni in una breve ma intensa parte di nudo in uno dei rari film erotici prodotti in quel periodo. Subito dopo viene addirittura annunciato un film sulle disavventure di Tamara Baroni dall’eloquente titolo Indagine su una ragazza al di sotto di ogni sospetto, ma la pellicola non verrà mai girata. In un settimanale esce un servizio fotografico che ritrae Tamara nuda e contiene allegata persino una sua ciocca di capelli, logicamente falsa. Il 26 giugno del 1970, dopo quarantotto giorni di prigionia, Tamara Baroni viene liberata, mentre Buby è messo in stato d’accusa per sequestro di persona e tentata violenza carnale per la citata “notte degli schiaffi”. Pure la marchesa viene incriminata per atti osceni in luogo pubblico e per esplicite proposte saffiche nei confronti di Tamara. L’attrice parmigiana invece, incriminata nella prima fase del processo assieme ai patetici killer, è assolta da tutti i reati più gravi. Sul giallo Parma cala un coltre di silenzio e tutto viene messo a tacere. Tamara Baroni nella solitudine del carcere si scopre un animo da poetessa e scrive molte liriche interessanti che in futuro le frutteranno premi e  riconoscimenti. Una poesia la dedica al maresciallo maggiore che comanda il carcere di San Francesco di Parma: “Ho fatto sogni/ usciti dalla morte/ spezzabili in bandiere/ d’incubi crudeli./ La mente/ inorridita m’è fuggita via/ a mordere le stelle come/ un cavallo alato sulle/ scie del fuoco./ Ma il corpo/ il corpo mio non è passato/ da queste strette sbarre./ (…) Fra i pugni chiusi serrate/ tengo lacrime d’orgoglio/ che gli occhi miei non han/ sfiorato. Non piange il cuore/ urla in gabbia, sbatte/ contro le mura più che il marmo/ fredde e suda rabbia/ attonita impotente.

Tamara esce dal carcere che è una diva a tutti gli effetti e i produttori delle sue pellicole tedesche si affrettano a metterle sul mercato in rapida successione. L’attrice ripudia i film successivi a Le nipoti della colonnella e asserisce che non li ha mai girati, ma sarebbero prodotti ricavati da una sola pellicola fatta in trentacinque giorni di lavorazione, senza contratto, solo sulla parola. Da un solo girato sono stati ricavati tre film: Gatta pericolosa (1970, ha pure il titolo Champagne alla stanza 17, prego), Visone nero su pelle morbida (1971), I traumatizzati del sesso (1971), tutti di Erwin C. Dietrich che li firma con pseudonimo anglofoni come Michael Thomas e Sam Hudson. Nella filmografia di questo periodo c’è chi cita anche Ho per tetto un letto, produzione franco – tedesca. Sono film brutti, messi sul mercato solo per cavalcare lo scandalo e raccattare una manciata di spettatori, ma il pubblico tradisce le aspettative e i film hanno scarso successo. Va male persino il primo girato da Mulargia, stroncato dalla critica e ignorato dal pubblico. Tamara Baroni ha rilasciato una dichiarazione sui film tedeschi che va riportata per intero: “Mi avevano scritturata per un film dove dovevo comparire completamente nuda in tre o quattro occasioni. Come è noto non si gira solo una volta, la scena si ripete. Bene, mi sono vista in tre film diversi sempre con quelle stesse scene. Alle mie proteste il produttore ha detto: tanto eri sempre nuda, anche se un film era in abiti moderni e uno in costume” (2). Tamara Baroni si dà pure alla musica e incide un quarantacinque giri di nessun successo intitolato “Amo”, mentre il retro è “Dicono”. L’unica cosa che frutta la nuova esperienza è la conoscenza del suo uovo amante, il musicista sposato (era un vizio) Iller Pataccini. A questo punto Tamara prova con il teatro e si esibisce con Ric e Gian nella commedia Il medico delle donne. La sua parte è breve ma la vede in vesti molto succinte come una delle quattro ragazze che vanno a farsi visitare dal medico. Il nome di Tamara Baroni è sinonimo di scandalo e di peccato e chi la scrittura gioca su questa fama per attizzare la fantasia del pubblico. Tamara recita nello show piuttosto scollacciato Canterbury di notte, che si basa solo sulle sue grazie esibite con generosità all’interno di un’operazione di recupero di vecchie scenette da avanspettacolo. La pubblicità annuncia: “Tamara Baroni più nuda, più sexy e più erotica che mai” e lei si spoglia senza tante remore. Lo spettacolo resta in cartellone in giro per l’Italia dal 1972 al 1973, fa scandalo un po’ ovunque e si segnala per alcuni episodi curiosi. A San Benedetto del Tronto la Baroni viene ricoverata d’urgenza per avvelenamento da barbiturici, a Catania viene aggredita da un fan esuberante che le sfonda un timpano con un colpo di karatè, a Caltanissetta le schiacciano una sigaretta tra i seni e la ustionano, infine a Taranto i fan la accerchiano e la spogliano per strada. Non si contano le lettere che riceve da parte di mogli inviperite che la accusano di traviare i loro mariti. Il personaggio di Tamara è ormai quello della mangiatrice di uomini e della donna dissoluta. A dispetto di questa fama medita di sposarsi con il musicista Pataccini ma non possono farlo perché lui non è libero.

Tamara torna al cinema e interpreta Un uomo chiamato Dakota di Mario Sabatini (1971), un tardo spaghetti-western e Il prode Anselmo e il suo scudiero di Bruno Corbucci (1972), un decamerotico con Noschese e Montesano che la vede abbastanza nuda in un ruolo da fantasma. Lo spettacolo teatrale Canterbury di notte, al di là degli incidenti, fa registrare un enorme successo e spinge gli impresari a tentare il bis con Cosa importa se il mondo mi rese sensual di Leo Chiosso e Gustavo Palazio. Il nuovo spettacolo è un insuccesso un po’ ovunque e questa volta gli strip della Baroni non bastano a ravvivare l’attenzione di un pubblico annoiato. A Civitanova Marche un’intossicazione alimentare falcidia attori e ballerine, lo spettacolo si tiene a ranghi ridotti e il pubblico disapprova e rumoreggia. A Bologna lo spettacolo non piace per niente e il pubblico lancia persino ortaggi e frutta addosso agli attori.  Il fallimento di Cosa importa se il mondo mi rese sensual porta la Baroni verso la decisione di abbandonare le scene, pure se poco dopo torna alla ribalta delle cronache per un nuovo matrimonio farsa in Brasile. Le nozze brasiliane con Pataccini non vengono trascritte, anche perché lui è ancora impegnato con un precedente vincolo coniugale. Tamara Baroni passa alla carta stampata e le viene affidata una rubrica sulla rivista per adulti Playboy. Nel novembre del 1974 la Baroni torna sulla stampa con un nuovo scandalo parmigiano che si svolge nel locale Rouge et noir dove la bella Tamara si esibisce nuda e danza insieme a un’altra ragazza. La reazione dei presenti è immaginabile e Tamara si becca una denuncia per atti osceni in luogo pubblico e uno strascico di pettegolezzi. Si vocifera che la Baroni lo avrebbe fatto per ripicca nei confronti del vecchio amante Buby, ma lei nega con decisione l’accaduto. Nell’agosto del 1975 una grave emorragia la riduce in fin di vita ma la bella ex attrice supera anche questa brutta vicissitudine e torna alla sua vita ormai anonima. Nel 1978 Tamara si separa da Iller Pataccini, torna di nuovo sola e si dedica alla sua antica passione di scrivere poesie che vede premiate dall’attenzione della critica. Nel 1990 si sposa di nuovo con l’imprenditore Gianni Garbellini e con lui e i suoi quattro figli si trasferisce in Brasile.

Tamara Baroni ha incarnato con la sua figura di attrice trasgressiva e sopra le righe tutta la spregiudicatezza degli anni Settanta, epoca di finti moralismi e di censori e critici bigotti, ma anche periodo storico che ha visto la prima vera liberazione sessuale. Lo scrittore Paolo Volponi voleva pure scrivere un romanzo sulla sua vita dissoluta ma non ne ha fatto più di niente quando anche lei si è normalizzata ritirandosi a vita privata. Tamara Baroni l’abbiamo vista di recente ospite nel programma televisivo Novecento che Pippo Baudo conduceva su Rai Tre per rievocare il secolo appena concluso. A suo modo pure lei lo ha saputo rappresentare ed è stata un’icona del cambiamento dei tempi.

Note

(1) Franco Grattarola “Scandalosa Tamara” – da “Cine 70” – Coniglio Editore – Anno 2 – Numero 2 – Primavera 2002

(2) Maurizio Costanzo – “Il nudo verso la recessione” – da “Il Giorno” del 24/3/1973

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