“Ricchissima ricompensa a chi trova i bambini di Casteldaccia” Come una bomba uscì la notizia. E come una fiammata di paglia la stessa notizia si spense, Era il 31 marzo del 1992 e questo è il primissimo manifesto che tappezzò le mura di Termini Imerese e di Casteldaccia, in provincia di Palermo. Due ragazzini di 12 e 15 anni, Mariano Farina e Salvatore Colletta, erano scomparsi da 24 ore. “Ricca ricompensa” c’era scritto, si perchè tutti pensavamo che da li a poco sarebbero stati ritrovati. Invece sono passati 33 anni e dei due bambini non c’è nessuna traccia, come inghiottiti dalla terra. Quel giorno marinarono la scuola Mariano e Salvatore, e dopo aver comprato delle merendine si diressero verso il mare, verso Castaldaccia forse per curiosare nelle ville sul litorale chiuse durante la stagione invernale, forse per fare un bagno in mare, nel mare cristallino della costa tirrenica della bella Sicilia.
Fu un grave errore, quel territorio era conosciuto come il triangolo della morte, il triangolo compreso tra i comuni di Bagheria, Casteldaccia e Altavilla Milicia. Un territorio zeppo di ville di mafiosi di grosso calibro, uno su tutti Michele Greco, il “Papa” della mafia. Dovevano partire per “un’avventura nel mondo” Mariano e Salvatore, ma si sono fermati subito. Decine di indagini non hanno portato a nulla, neppure i pentiti di mafia hanno fatto luce su questa tragica scomparsa. E noi li sentiamo come figli nostri Mariano e Salvatore. Lo Stato non ha fatto abbastanza perchè erano figli del popolino, e in un periodo terribile, era il 1992, ricordate?
Stragi di mafia e di Stato, e ancora arresti di mafiosi eccellenti, a chi volete che interessassero due ragazzini scomparsi? Questo era il clima terribile che si viveva in quell’inizio di anni ’90 a Palermo e dintorni. Farina e Colletta, due “lupare bianche”, due cognomi che mi inseguono da anni e che non riesco a dimenticare.