“La scuola cattolica”, alunni scavezzacolli diventano criminali per una defezione loro e dell’ambiente circostante

Articolo di Paolo Quaglia

In un liceo privatissimo della Roma bene i figli della borghesia vengono educati al riparo dalla decadenza sociale. Siamo negli anni settanta del 900 e la prole dei privilegiati si diletta tra una lezione e la sopraffazione seriale degli individui più mansueti. Le donne erano ancora il sesso debole e il maschio doveva essere algido e vincente. Un efferato omicidio ad opera di alcuni alunni pone l’attenzione su quanto alcuni metodi didattici possono rivelarsi molto pericolosi.

La scuola cattolica di Stefano Mordini prende le distanze dalle oltre mille pagine da cui è tratto concentrandosi sui motivi che hanno reso possibile un crimine ignobile ad opera di figli della borghesia. I futuri dirigenti del paese sono adolescenti che non provano la minima empatia verso chi non sia alla loro altezza economica e guardano alla violenza come valore dominante. Nel libro di Albinati sono approfondite le tematiche storiche e sociali che avrebbero reso un film eccessivamente pesante e che Mordini ha giustamente trasformato in qualcosa a metà tra intrattenimento e narrazione.

Il regista descrive quell’ambiente che affina nei ragazzi la forza del privilegio cancellando di fatto ogni tipo di rispetto per gli insegnamenti poiché tali o distorcendo le nozioni apprese a loro vantaggio. Il cattolicesimo è uno specchio dietro il quale ripararsi, sentito da poche persone e sfoderato da molte. Un lavoro di riduzione perfetto quello degli sceneggiatori che hanno mantenuto la profondità del romanzo rendendolo fruibile per un pubblico eterogeneo.

La capacità del film è quella di rimanere una acuta testimonianza del periodo dove nelle mura di una scuola pronta a formare la futura classe dirigente si praticavano coercizioni mentali e fisiche ad ampio spettro. Gli alunni scavezzacolli diventano criminali per una defezione loro e dell’ambiente circostante. Insegnanti e parenti sono parti attive di una violenza difficile da controllare perché sempre sul punto di esplodere. E’ nella rappresentazione di questi sentimenti che Mordini riesce a costruire una narrazione affascinante e a tratti avvincente.

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