La tragica storia di Sandy, un femminicio in corso

Articolo di Francesco Pira

E’ una vittima innocente ed è la protagonista dell’ultimo lavoro di Armando Birnini: un lavoro autobiografico, edito da Armando Siciliano Editore. Una storia difficile da accettare i cui tratti sono assurdi, ma che vengono resi dolci dall’amore.

Sandy è una vittima innocente ed è la protagonista dell’ultimo lavoro di Armando Birnini: un lavoro autobiografico, edito da Armando Siciliano Editore. Una storia difficile da accettare i cui tratti sono assurdi, ma che vengono resi dolci dall’amore.

L’incipit va oltre ogni dubbio e annuncia che il peggio doveva ancora venire e avvenne proprio un martedì del mese di agosto.

“E accadde proprio un martedì del mese di agosto, verso le ore 13:00, mentre stavo per completare una ricerca su internet per mettermi poi a cucinare, come sempre da quattro mesi, da quando tu, silenziosa al mio fianco, mi fissavi con quei tuoi grandi occhi espressivi pieni di amore e di speranza per il futuro: “Ogni cosa che tu dici si rivela poi giusta. Hai ragione anche quando le tue parole sembrano strane, quando predicono quello che non ci piace ma che accadrà come da te previsto”.

La storia di un amore distrutto dalla cattiveria di chi per denaro decide di fare del male psicologicamente una donna, Sandy.

Sandy è sensibile e buona, ma è destinata a soccombere alle imposizioni di una falsa e finta “premurosa e amorevole famiglia” decisa ad annientarla pur di non perdere il possesso dei suoi averi.

Il 10 agosto nell’Atrio del Comune, a Racalmuto si è svolta la presentazione del libro “Sandy – Cronaca di un femminicidio in corso” di Armando Birnini. Ho avuto il piacere di intervenire con Angela Martorana, che ha brillantemente introdotto e moderato, la dottoressa Carmela Mattina e l’editore Armando Siciliano.

Un volume che mi ha particolarmente coinvolto, perché mi ha fatto ripensare alle mie ricerche e alle mie analisi sulle forme di violenza e sul diffuso “cattivismo” di questo tempo. Sì, perché il sottotitolo di questo libro ha una parola chiave “femminicidio” e di questo dramma mi sono occupato tante volte.

Ogni giorno, i media veicolano fatti orribili, storie terribili, vissute da tante donne, chiuse nel loro silenzio, e nella totale indifferenza di chi non sa leggere nei loro occhi, fino a quando la cronaca nera riporta la notizia di una nuova uccisione. Questo libro mette in evidenza cosa accade quando una tragedia è in corso e viene mascherata e ben nascosta. Ci sono storie incredibili e quella di Sandy lo testimonia.

Non esiste solo la violenza fisica, ma esiste anche la violenza psicologica. Molto spesso, la violenza psicologica viene perpetrata su una persona fragile e in questi casi la violenza è ancora più pericolosa di quella fisica.

Le prepotenze, le manipolazioni, le intimidazioni, le accuse e le minacce hanno lo scopo di controllare la vittima. Non ci sono segni fisici, ma sono tangibili le conseguenze che, in alcuni casi, possono essere devastanti. Gli effetti possono essere gravi per la salute mentale e fisica della persona. Oggi, anche le nuove tecnologie vengono sfruttate per intimidire la vittima scelta dal carnefice di turno. Penso al fenomeno del sexting o al fenomeno del sextortion.

Non sempre è facile riconoscere la violenza psicologica ma quando conosci bene una persona, e le vuoi bene, comprendi subito che ha bisogno di aiuto. Proprio come è successo al narratore/ coprotagonista di questo libro.

Quando una vittima soffre deve essere supportata da un équipe di esperti e se questi non rispondono vuol dire che bisogna scoprirne le motivazioni.

Trame e complicità insospettabili, bugie e omertà radicate in una intera collettività (inclusi i Servizi Socio – Sanitari e le Forze dell’Ordine) nessuno tende una mano a questa donna anzi si schierano dalla parte del “potente di turno” o “del più forte”. Un clima di paura e di segretezza avvolge la storia di Sandy.

Il luogo in cui si svolge la storia non è ben identificato, ma si tratta della nostra Sicilia. A peggiorare la situazione il pettegolezzo e le chiacchiere delle “comari” che puntano il dito e condannano senza conoscere i fatti. Uno spaccato triste, a tratti drammatico, ma reale e che rappresenta il lato di una società malata. Non c’è altruismo, non c’è solidarietà e soprattutto non c’è UMANITA’.

Il narratore, è l’uomo che ama Sandy, si esprime sempre in modo affettuoso e delicato. Traspare l’amore quello autentico. Pochi sono, oggi, gli esempi di un amore come quello per Sandy.

Il testo è davvero originale, perché questa pubblicazione possiede una o più colonne sonore. Nel volume è possibile trovare testi musicali che seguono lo svolgersi della vicenda. Il lettore può ascoltare i brani dalla voce di Alexandra Elene McLean… Denny e leggerne i testi, perfettamente tradotti in italiano. Sandy Denny ossia Alexandra Elene MacLean Denny è stata una famosissima cantautrice e la più importante cantante folk-rock britannica. La musica accompagna il districarsi degli eventi, descritti da Birnini. Valori, sentimenti e percezioni si intrecciano alle note musicali. Sì, perché le parole appaiono collocate su un vero e proprio spartito.

La parte conclusiva del libro è davvero sorprendente. Viene affrontato un argomento importantissimo: la somministrazione di farmaci contro la volontà del soggetto. Oggi, di questo tema si parla poco e c’è quasi reticenza nel metterlo in evidenza e l’autore chiede al suo lettore di interrogarsi.

Nella parte finale del libro il narratore si chiede, e chiede al lettore, come è possibile che non esista giustizia e verità? Come è possibile che nella storia di Sandy ci siano cosi tante connivenze? Tutto dice il narratore: è “di pretto stampo mafioso”. Si registra “l’assenza della società civile” e la “fuga delle autorità religiose”.

La parola chiave è “assenza” e il narratore chiarisce che: “Assenza è un cognome comunissimo in questa terra (e non mi meraviglio più di come mai possa questa ‘nciuria essere passata a cognome): è purtroppo la realtà costante nella quale mi son trovato ad operare per cercare di recuperare l’anima caduta in disgrazia”.

L’autore fornisce la chiara rappresentazione di un mondo in cui “tutto ha un prezzo” e a pagare sono soprattutto le persone più fragili, finite in una trappola.

L’amore è l’unico motore che dona la forza necessaria per continuare a vivere, ma purtroppo non sempre basta a fermare il male. La speranza dell’autore/narratore è che questo libro sortisca un forte effetto e possa far riflettere i lettori.

Da sociologo della comunicazione, mi sono occupato tante volte della violenza e del modo in cui viene narrata. I numeri ci dicono che in Italia le vittime di violenza sono 16 al giorno e il 91% sono donne.

Ci sono storie che mi hanno fatto vergognare per la loro crudeltà e cattiveria inaudita. Donne strappate ai loro figli e private della loro vita.

Il mio impegno contro la violenza sulla donne e sulle devianze della rete è continuo. Trovo sia necessario ed importante veicolare messaggi costruttivi e se un uomo parla di violenza vuol dire che ha capito quanto sia grave quanto sta succedendo ogni giorno.

Ci sono alcune percentuali contenute all’interno del report “Analisi criminologica della violenza di genere 1 gennaio – 30 giugno 2024” della Polizia di Stato su cui occorre ragionare.

Si legge che è aumentato il numero dei maltrattamenti contro familiari e conviventi (+5), passando da 11.808 a 12.424. Infatti, per quanto riguarda le vittime monitorate “nel triennio 2021-2023, l’incidenza di quelle di genere femminile risulta costante, attestandosi tra il 74 e il 75% per gli atti persecutori, tra l’81 e l’82% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e con valori intorno al 91% per le violenze sessuali”.

Gli atti persecutori sono in lieve aumento e “si registra un aumento dei reati per la costrizione o induzione al matrimonio del 21%”.

E ancora: “In merito ai femminicidi nel triennio 2021-2023 si evidenzia come dopo un lieve incremento delle vittime nel 2022, il trend nel 2023 si inverte. A fronte dell’aumento totale degli eventi, che nel 2022 passano da 123 a 130 (6%), emerge una diminuzione delle vittime donne che, nel 2023, scendono da 130 a 117 (-10%). Relativamente al periodo 1 gennaio-30 giugno 2024, sono stati registrati 141 omicidi, con 49 vittime donne, di cui 44 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 24 hanno trovato la morte per mano del partner/ex”.

Tante anzi troppe le devianze che possono, in qualche modo, distruggere il corpo e la mente di una donna. Pensiamo al revenge porn, al sexting e al sextortion. Ognuno di questi fenomeni ha caratteristiche diverse.

Questo libro ci suggerisce quanto sia importante combattere la violenza, i soprusi e le prevaricazioni. Tutti abbiamo il dovere di denunciare i comportamenti e gli atteggiamenti violenti a cui assistiamo. Non possiamo fare finta di non vedere. I comportamenti omertosi sono inaccettabili.

Auguro a questo volume la fortuna che merita e spero che venga letto da tante persone, perché non ci sia più un’altra Sandy o tante altre Sandy.

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