L’affaire Cannes

Articolo di C. Alessandro Mauceri

Nei giorni scorsi è esploso lo scandalo legato all’ “affaire Cannes”: 3,7 milioni stanziati dall’Assessorato Turismo della Regione Sicilia a favore della società lussemburghese Absolute Blue per il progetto “Sicily, Women and Cinema”. Tanti soldi e per di più concessi in fretta e furia: l’atto sarebbe datato 30 dicembre, ultimo giorno utile per destinare le risorse del Piano Sviluppo e Coesione già deliberate dalla giunta per tale scopo”. Non sarebbe la prima volta che l’Assessorato finanzia con somme a sei zeri alla società lussemburghese fondata, gestita e amministrata da Patrick Nassonge: per l’edizione dello scorso anno, la stessa società aveva ricevuto dalla Regione Sicilia poco più di 2,164 milioni di euro.

Somme enormi destinate a voci di spesa a dir poco “strane”: per il 2023, sono previsti centinaia di migliaia di euro per lo “shooting” fotografico da realizzare in Sicilia (affidato direttamente al titolare della società) e poi oltre 2,5 milioni di euro (!) per gli eventi da realizzare a Cannes (dall’allestimento di “Casa Sicilia” all’hotel Majestic con tanto di “sala vip” a mezzo milione di euro per “animazioni, conferenza stampa e consumi”, oltre 300mila euro per pannelli pubblicitari e circa 790mila euro per la manodopera). Il tutto per un festival che dura solo una decina di giorni! Spese impressionanti e, almeno ad una  prima analisi, assolutamente ingiustificate. Ma soprattutto finanziamenti che stridono, e non poco, con quelli destinati ad altre attività ben più importanti da realizzare direttamente sul territorio: dalla sicurezza delle strade alla sanità, dagli interventi sule scuole (un dato per tutti: dei 3.669 edifici scolastici presenti in Sicilia ben 2.624 non avrebbe nemmeno il certificato di agibilità, secondo i dati del MIUR!) al settore rifiuti e molto altro ancora.

A lasciare basiti anche il fatto che somme così ingenti sarebbero state concesse ad una società con sede in Lussemburgo. E per di più senza sentire la necessità di ricorrere ad alcun bando pubblico. Possibile che non esistessero società altrettanto quotate in Sicilia? O in Italia? Una vicenda “strana” che ha portato i Finanzieri a decidere di indagare più a fondo. Anche la Procura europea, con il Nucleo di polizia economico-finanziaria, pare voler vedere chiaro sulla vicenda e sulla gestione dei fondi europei.

La questione ha assunto anche un risvolto politico. Le “scelte” dell’Assessore al Turismo (e del suo predecessore) hanno portato molti rappresentanti della maggioranza ad assumere posizioni distaccate sulla vicenda. “In questi giorni non sono intervenuto sulla questione che riguarda il bando da 3,7 milioni affidati e poi revocati per la mostra al festival di Canne”, ha dichiarato il deputato regionale della Lega Prima l’Italia On. Figuccia. L’On. Figuccia ha ridabito il proprio appoggio al Presidente Schifani e ai siciliani onesti: “È giusto che gli organi preposti facciano chiarezza, individuando eventuali responsabili in modo da ritornare velocemente al lavoro, che ci aspetta e che affronteremo in questi mesi a partire dalla finanziaria. Fratelli d’Italia faccia un passo indietro, rispettando le posizioni del nostro Presidente Schifani e dell’intera coalizione”.

Il rischio è che l’“affaire Cannes”, come lo hanno già chiamato in molti, possa essere solo la punta dell’iceberg. Non è la prima volta, infatti, che le scelte del “Turismo” finiscono sui tavoli della Procura: lo scorso anno, un’indagine ha preso spunto da quella che per molti era una mazzetta da 50mila euro offerta da una musicista palermitana (poi arrestata per istigazione alla corruzione). Ora il giro d’affari è molto più grosso: complessivamente ammontano a quasi sei milioni di euro le somme stanziate solo per due eventi a Cannes. Il timore è che l’“affaire Cannes” possa diventare solo una carpetta di un fascicolo ben più ampio.

Il Presidente Schifani ha richiesto l’accesso agli atti e ha dichiarato che è in dubbio la partecipazione alla prossima edizione del Festival internazionale del cinema di Cannes. “Questa vicenda al di là di tutto temo stia arrecando un forte danno di immagine alla nostra terra. Io vengo dall’avvocatura e da una lunga esperienza politica, non amo i colpi di testa e da avvocato voglio guardare le carte e valutare gli effetti politici di alcune scelte. Voglio avere un quadro completo a breve, i cui sviluppi quotidianamente si appesantiscono”, ha dichiarato.

Effetti negativi che potrebbero non fare bene alla maggioranza.

Related Articles