Si parla tanto di Alchimia, di incontri alchemici, di energie misteriose ma c’è una abissale mancanza di conoscenza, che il vocabolo è utilizzato, nella prassi quotidiana, come se si volesse dimostrare quella carica verbale esotica che, non ha alcun riscontro con la antica conoscenza della trasformazione. Abituati alla incoerenza, ai voli di nuovi Pindaro verso una realtà utopica che si scontra con i fatti giornalieri, l’uomo non trova più risposte perché non si pone domande. L’uomo aveva tempo per viaggiare dentro di sé, ed era fedele ad un solo compagno di avventura alchemica, questi era la moglie, un allievo, insomma una anima con la quale la sintonia non veniva mai interrotta. In rete ci sono troppi ciarlatani che parlano di argomenti di grande spessore, come se parlassero con la signora porta accanto de pranzo appena consumato, e della cena da preparare. Poi c’è l’altra piaga sociale, diventata una questione di ordinaria routine, come se fosse la stessa esigenza del bere, del nutrirsi, del lavarsi, è la sessualità. Non si fa altro che parlarne che cercare avventurieri, che ingozzarsi senza saziarsi, è veramente imbarazzante sentire parlare giovani come se fossero delle persone vissute. L’animale rispetta i tempi della natura, obbedisce alle sue leggi, l’uomo è diventato peggio delle bestie feroci, perché paragonarlo ad una bestia? Perché l’uomo dovrebbe essere dotato di una mente pensante, di una anima che sappia scindere il buono dal danno, il convenevole dall’in-
convenevole . Insomma tra un pezzo di lamiera e l’umano non c’è poi questa differenza. Quindi sentire parlare a sproposito di alchimia è semplicemente una aberrazione.
è utile dare una definizione corretta,. insieme al termine alambicco, alcali, alcool, elisir, la parola Alchimia è di derivazione araba, , come denota il prefisso al o el, ma ha un’origine molto antica, provenendo dal termine greco arcaico chymeia – fusione o mescolanza – che a sua volta probabilmente deriva dal termine copto egizio kemi, che indica la terra nera del Nilo. L’etimologia stessa ci rivela che l’alchimia deriva dalle tradizioni filosofiche e spirituali dell’antico Egitto, elaborate della successiva civiltà greca alessandrina e infine dalla cultura araba.
“Praticamente cos’è l’alchimia? A questa domanda si può rispondere che si tratta di una ricerca e più è un preciso metodo di lavoro che prevede una graduale ma radicale trasformazione del composto psicofisico dell’uomo. Questa trasformazione coinvolge la parte visibile ma soprattutto la parte meno visibile di tale composto. Quindi tale lavoro coinvolge il suo campo energetico formativo e informativo, ed ha lo scopo di trovare un punto di contatto reale con l’origine spirituale del mondo, un utile punto di scambio tra le energie illimitate del cosmo e le energie limitate del singolo uomo.”
Lungo lavoro impegnativo, figuriamoci se è possibile riuscire a praticarla nel secolo della incoscienza e del consumo, questo lavoro non è esente da ciclici periodi di sofferenza, e di sacrificio, quindi non è per tutti, infatti non solo e sconsigliabile a tutti, ma e consigliabile la cautela anche a coloro che si impegnano nella sua pratica. E’ un pratica di riduzione, modificazione di comportamenti ripetitivi , che sono da intralcio al percorso, bisogna imparare a separare il mondo sacro da quello profano, di depurare il piano della materia fino a creare armonia tra corpo e spirito. Lo scopo non è quello di raggiungere in breve tempo il benessere e il successo nella vita profana, nei rapporti di lavoro e soprattutto nei rapporti sentimentali, che hanno subito una tale modificazione da non saper distinguere la armonia dei DUE, scambiandola quasi sempre da mere passioni destinate a sparire. L’alchimia è ricercare i due elementi dentro sé ed accostarli con chi è al fianco della vita dell’altro. Si è diventati come dei mendicanti d’amore, che tale non è se non si presuppone la volontà di essere l’uno verso l’altro, per ritrovarsi in un cammino verso l’autenticità del sentimento.Con quali modalità e tramite quali polarità si sviluppa l’alchimia dell’ amore, e soprattutto da quale fonte proviene? L’alchimia ci dà la possibilità di comprendere questa forza e accedendovi in maniera diretta, senza forme di condizionamento. La vita offre emozioni che nutrono l’anima che in genere non si colgono, o non si vuole cogliere, perché tutti vanno alla ricerca di un Eldorado di facile conquista per poi abbandonarlo senza aver neanche capito quali possibilità sta donando. Ci si dedica ad acquisire beni materiali, a stringere relazioni insoddisfacenti, appaganti per la materia, e pare ragione l’umanità è insoddisfatta sempre alla ricerca di qualcosa che dia immediata felicità e facilità. L’uomo è quasi sempre un essere superficiale, debole, incompleto, ci si completa attraverso l’altro, e poi è privo di una vista interiore e di una percezione che non va oltre quella sensoriale, perché è addormentato, inconsapevole di quanto gli accade intorno, delle forze e dei poteri che potrebbero manifestarsi dal suo interno e fuori di sé. Si è imprigionati sotto un tetto di fumo che crea sofferenza spesso inconsapevole. Una delle finalità dell’opera alchemica è far emergere l’essere umano dalla superficialità e dalla incompletezza, da una coscienza assopita e dalla inerzia che ne deriva, quando i due lavorano l’uomo si risveglia alla luce dello spirito e nell’amore di un’anima purificata, si rende completo tramite la sinergia di corpo, anima e spirito.
Per convincere una persona a compiere il salto di qualità, a cambiare quello stato di cui all’inizio è inconsapevole, occorrono anni, traumi dolorosi, delusioni, ma soprattutto bisogna che si frequentino persone che possono aiutarlo. Occorrono altri anni per passare da una convinzione di tipo razionale, maturata solo sui libri, ad una serie di azioni e comportamenti che portano ad un effettivo cambiamento.
Quando questo accade quasi sempre non resta più tempo per realizzare una vera trasformazione, perché si è vecchi e privi di energia, e allora si entra nella fase nostalgica del “Se lo avessi saputo”. Perché i grandi maestri muoiono col sorriso e con una consapevolezza sconvolgente? Perché hanno saputo ascoltare il maestro che la vita gli ha posto sul suolo del suo stesso cammino.
Un’anima raffinata e un intelletto ispirato sviluppano la volontà, il sentire l’amore vero, quello che trasmuta la percezione dei sensi in intuizione metapsichica. L’alchimista non è un mago, non un indovino da social, ma attraverso il vivere pienamente l’amore intuisce anticipatamente se soffermarsi o andare via.
l’alchimista deve mettersi in sinergia con i ritmi e i cicli della natura, ad esempio con le diverse stagioni, con le polarità solari e le polarità lunari, col succedersi della luce del giorno e dell’oscurità della notte, che tra l’altro determina il ciclo circadiano. Tali polarità condizionano anche l’equilibrio tra la sfera conscia e la sfera inconscia della psiche umana.
L’alchimia è una delle vie della conoscenza, che è anche che consiste nella capacità di trasformare il proprio tempio psicofisico e favorire tale trasformazione in altre persone, a patto che lo vogliano, e che siano aperte a tale possibilità, altrimenti allontanarsi senza insistere e sforzarsi. La conoscenza alchemica dà all’alchimista il potere di utilizzare la forza che trasforma e purifica, bisogna però saper bruciarsi, e vivere di quella sensazione di incandescenza, in questo modo si sviluppa anche la capacità di attesa. L’ indifferenza verso i pensieri ricorrenti, il rallentamento o il blocco del dialogo superficie, attirano il pieno della mente di profondità, dove si manifestarsi la voce cioè l’ispirazione continua di una presenza spirituale che è connaturata alla vita del singolo.
Se nel tuo credo leggerai che l’amore non è per tutta la vita e oltre, allora avrai letto una pagina sbiadita senza punto interrogativo, e la tua esistenza sarà la continua ricerca avvilente di piaceri momentanei.