Alla domanda: Che cos’è l’amore, la possibilità di risposta è minima, amare è un sentire che si può tradurre a parole solo con coloro che ne conoscono la dinamica interiore. E. A. Poe ci fece intendere che bisogna amare più dell’amore, come se avesse voluto dire che amare pienamente non necessita domande ma è oltre tutte le possibili definizioni. L’etimologia della parola rivela il suo contenuto, “non morte” qualcosa che va al di là della vita stessa, si potrebbe anche pensare che possa significare senza (mors) costume, cioè se l’amore è totale spontaneità dell’uomo verso il tutto, allora bisogna essere nudi da ogni struttura limitante. Bisogna lasciarsi condurre nelle dimensioni dello spirito e ridargli la dignità che gli spetta, il consumismo, e la maniera smodata di fagocitare la vita hanno elevato la percezione momentanea, senza futuro, del grande sentimento su precarie basi che si dissolvono nella immediatezza, chi sa amare intensamente si proietta nel tempo in divenire, amare non un è un biglietto per una sola corsa, è il viaggio di una vita, ma non siamo più abituati al sentimento continuo, ad una unione che sappia vivere sulle onde instabili della esistenza, probabilmente bisogna essere Irriverenti verso una società che sente la fine, prima di ogni inizio, quale unica via della capacità di donare e donarsi.
Tuttavia esistono coloro, anche se sono una piccolissima parte del mondo, che riescono a non piegarsi alla società ormai deviata, belligerante, sempre sull’orlo dell’assalto, nel libro dell’ Irriverente Simone Di Matteo, dal titolo
L’amore dietro ogni cosa, è come ritrovarsi sul suolo di un piccolo mondo dove l’amore è lava d’oro che scorre con la forza del calore, fuoco che non brucia, che plasma, che accarezza, un canto alla vita dove il rapporto IO-TU è un esortazione a modellare le anime in unicità, la parola crea e unisce anche la minima affinità, tutto ciò che dal primordio arcaico si espande elaborando lo Standpunkt (modi di vedere) dell’ esser-ci, via via si depura dalla dialettica dell’Io fino al totale Aufhebung (superamento) della illusorietà della separazione. Il poeta Holderlin, attraverso le sue liriche richiama l’attenzione degli animi sensibili a guardare la bellezza del creato riconoscendoci in esso. Simone, appunto l’ Irriverente, è la Parola che si confronta con l’Amore, per autoriconoscersi come tale, ecco una pagina di questo scrigno che è Pneuma di un Eros sublime, forza creante e disgiuntiva da ogni forma di contrasto e discrasia del furore momentaneo
da : L’amore dietro ogni cosa,
Nascondimi ti prego , dal silenzioso vagare dello scorrere del tempo, dentro lacrime capaci, una volta perse, di ritrovarsi ancora. Difendimi dell’ipocrisia della gente , abitudinaria, che mai si abbandona.
Affidami ai cuori gentili, o almeno ad uno solo , consapevole di affrontare il rischio. Cosciente di consumarsi ancora. Sostienimi nel mio dolore, immenso e delicato. Profumo di viola, che viola certezze. Sceglimi per arricchire le armonie del cuore, velate di sfumature, che nell’anima albergano, scolpendo di gesti la strada.
Tienimi legato al petto, modellando sorrisi, o sussurrando tenerezze. Sulla pelle sincera di due innamorati , che ingannano secoli, nutrendo ogni istante all’infinito nel limbo dei loro pensieri. Lasciami arrossire contorto, a dispetto dei dubbi e delle promesse d’orate. Prendimi, furfante e cieco come sono, sregolato e libero , naturale nutrimento di una promessa. Una e sola, eterna. Saziami d’odorosa speranza, nello sfiorarsi di un abbraccio, accennante pensieri, parole fino a togliere il respiro. Nascondimi ti prego, finanche un addio…
Simone Di Matteo pur essendo giovane, ha in sé la risposta silente delle energie che da fotoni a fotoni non arrestano il danzare sulle orme di una spiritualità incarnata, ogni melodia ritrova un accordo di note, infatti l’incontro con Scalzo44 avviene attraverso la parola segnata anche da cicatrici, che non è possibile non innalzarle agli altari della bellezza, la risposta alla sua pagina arriva come prologo immediato, una risposta che ha ritrovato il proprio spartito:
Ti rispondo con il pentagramma asciugato dal vento del tempo, per dirti che il mio respiro potrebbe essere un nascondiglio con le radici nel monte degli ulivi.
Ti vorrei insegnare a raccogliere la legna da ardere con l’ardore di tessere, con il filo della fiamma, una coltre senza fine.
Ti potrei regalare l’ingenuo saluto della buonanotte ripetuto sotto l’arco circonflesso di una vita. Ti cercherò fino a non riconoscerti per ripresentarmi come lo sconosciuto da conoscere. Ti rivelerò le tavole della legge senza successioni obbligate, e poi ti porterei davanti la fontana di vetro liquido ed ogni goccia sulle tue mani diventerà un ologramma da plasmare. Intanto, concedimi di viaggiare dentro i tuoi occhi come una preghiera ritrovata nella tua anima, che è una biblioteca d’amore da consultare durante la penombra del mattino.
TheoScalzo44
C’è ancora speranza per ritrovare la voce del Ruach che aleggia in tutta la planimetria dello spirito e del corpo, il mistero non giace nell’anima, ma è il motore delle nostre azioni, è la spinta quotidiana che pretende di essere accolta, esplorata, scandita nelle sue varie forme per riconquistare l’UNO che si è disperso nei secoli, non possiamo essere assordati dal vuoto rumore di chi non riesce ad ascoltare. Orgoglio, odio, egoismo, vengono nutriti da una mente che vede solo il proprio recinto senza proiettarsi in quella circonferenza dove tempo e spazio sono le lenti per guardare il senso della eternità.
Breve presentazione di Simone Di Matteo
(fonte: the way magazine, 2020)
Classe 1984, ben dieci libri pubblicati nel corso della sua carriera, una casa editrice no-profit e un’intramontabile passione, Simone Di Matteo è uno scrittore, editore e curatore della DiamonD EditricE. Lo abbiamo conosciuto sul piccolo schermo nella quinta edizione del reality on the road di Rai2 Pechino Exspres al fianco di Tina Cipollari, con la quale formava l’indimenticabile duo de GliSpostati, e per la sua partecipazione in qualità di ospite al salotto domenicale di Barbara d’Urso per discutere del caso mediatico della Marchesa d’Aragona. Oggi lo ritroviamo nelle vesti de L’Irriverente, personaggio da lui ideato e suo personale pseudonimo grazie al quale è riuscito a consacrarsi come il “Giustiziere dei Vip”. Penna affilata quanto una lama e opinionista più temuto del Web degli ultimi tempi, da circa tre anni Di Matteo cura settimanalmente delle rubriche satiriche su svariate testate giornalistiche accreditate.