L’amore fa male è il primo dei due film da regista dell’ex Miss Italia (revocata) Mirca Viola (Forlì, 1968), attrice e conduttrice televisiva, mentre il secondo – Cam Girl (2014) – è l’ultima prova nel mondo dello spettacolo, visto che da dieci anni non abbiamo più notizie di lei. L’amore fa male rappresenta tutte le produzioni alle quali la Viola ha partecipato in vita sua: la fiction televisiva, la telenovela stile colombiano, il melodramma d’amore, il fotoromanzo. Scrive e sceneggia il film, insieme a Cinzia Panzettini, prodotto dal consorte Enzo Gallo (causa della revoca del titolo di Miss Italia, da giovane), disponendo di un buon cast, abbastanza sprecato per raccontare una storia di tradimenti incrociati e di amori contrastati.
Germana (Rocca) è un’esuberante attrice di scarso talento mantenuta da un avvocato sposato (Bigagli) con figlia a carico, che diventa amica di Elisabetta (Grimaudo), introversa dottoressa in carriera, abbandonata dal marito Aldo (Dionisi) che si confessa gay e fugge con l’amico. Il film prende vita quando Gianmarco (Briguglia) salva la vita alla figlia di Germana e tra i due scocca la scintilla amorosa che rischia di mettere in crisi il matrimonio tra Gianmarco e Antonia (Fleri). Per colmo di casualità, una vacanza in Sicilia per partecipare alle nozze in età matura dello zio di Aldo mette tutti i protagonisti della vicenda di fronte a un bivio delle loro esistenze.
In definitiva la cosa migliore del film è la sceneggiatura, oliata alla perfezione, e per gli amanti del genere rosa, del feuilleton, della soap-opera, dobbiamo dire che la storia regge, anzi non perde un colpo. Tutti gli incastri delle varie esistenze sono realizzati a dovere, tengono bene, anche se qualche dialogo risulta artefatto. La regista segue con precisione un complesso romanzo corale, tira i fili delle varie famiglie coinvolte, da un avvocato in fuga domestica fino alla vita da single di Germana, passando per Gianmarco che rischia di trascinare nel baratro un matrimonio ed Elisabetta che non si capacita di aver sposato un marito omosessuale.
Stefania Rocca e Nicole Grimaudo sono molto brave nelle rispettive interpretazioni, Bigagli risulta un po’ ingessato in una parte che ne limita le capacità espressive, così come Danieli non è il massimo come gay fedifrago. Fleri e Biguglia senza infamia e senza lode, se la cavano come in un compitino da eseguire e da portare in fondo.
La regista dimostra talento nell’uso della dissolvenza incrociata e del piano sequenza, oltre che nella gestione dei campi e controcampi teatrali di tutta la parte girata in interno, mentre il film si ricorda per una discreta fotografia romana e siciliana (Lucci), oltre che per un montaggio adeguato (Siciliano).
Il film è uscito per due soli giorni nel 2011, in meno di cento sale, con un incasso che non ha ripagato neppure le spese di produzione, dato che è stato girato tra Roma e la Sicilia, quindi la sua vita è soprattutto televisiva, pure se destinato ai canali minori, visto che l’abbiamo recuperato solo grazie alla toscana RTV 38. Tutto sommato c’è di peggio e – visto che il film non si pone che l’obiettivo di intrattenere grazie a una complessa trama sentimentale – lo consiglio agli amanti del genere.
Regia: Mirca Viola. Soggetto e Sceneggiatura: Mirca Viola, Cinzia Panzettini. Fotografia: Fabrizio Lucci. Montaggio: Antonio Siciliano. Musica: Andrea Guerra. Scenografia: Massimo Santomarco. Costumi: Stefano Giovani. Produttore: Enzo Gallo. Distribuzione (Italia): M2 Pictures. Durata: 101’. Genere: Sentimentale. Interpreti: Stefania Rocca (Germana), Nicole Grimaudo (Elisabetta), Paolo Briguglia (Gianmarco), Diane Fleri (Antonia), Claudio Bigagli (Massimo), Stefano Dionisi (Aldo), Giovanni Corrado (Luca), Gianmarco Pozzecco (Alberto), Tobias Helmreich (Gaetano), Andre Watson (Roberto), Nicholas Gallo (Giorgio), Federica Candelise (Luisa), David Coco (Saro), Anna Luisa Capasa (Monica), Goffredo Maria Bruno (Pippo).