L’arte pittorica, portatrice di magie e civiltà

Articolo di Cosimo Abbatepaolo

Mentre dipingo creo incendio di colore le forme , penso spesso alla bellezza, alla bellezza che è propria dell ‘arte tutta. 

Ma in questo caso vorrei ragionare  sulla bellezza della  pittura della scultura, scuole altissime di pensiero e iconografia che andrebbero rese note sin dall ‘infanzia, una  didattica perfetta  sostenibile sin dalla tenera età, quel bimbo o bimba i quali  rimangono  estasiati, aggettivo proprio, dinanzi ad un’  immagine satura di colore dedalo dalle  molteplici forme ,o anche a volte spaventati da quella che può essere una scultura, ma che ciò nonostante in età adolescente ne è ricordata, quindi un’ adolescenza memore di quel monumentale incontro che ancora si ricorda, insomma una conferma della sua potenza, quella potenza che ha una doppia valenza in quanto racchiude narra storie, personaggi, epopee, ecc. 

Provate a far vedere un opera d’ arte ad un bimbo/a  ne vedrete che susciterà gioia entusiasmo, anche se credo già abbiate un po’ tutti sperimentato questo esercizio ed è proprio da questo “iniziatico”  esercizio che voglio partire sostenendo  che l ‘arte è incredibilmente riempitiva che copre gli spazi, a volte ridisegnandoli anche , che è  depositaria di magia ; nulla riempie più di un ‘ opera d’ arte gli occhi e questa magia ha multipli, perché l’ arte è dispensatrice generosa. 

Un’ opera d’ arte difficilmente creerebbe disturbi ,patologie  psicologiche, disorientamenti , fioriture belliche, o forse si  oggi giorno, può sfociare realmente in simili aberrazioni e allora perché non iniziare proprio dall’ infanzia, da quel terreno sterile !? 

Difficilmente in età adulta  usciti da una mostra  visitando quegli scrigni che sono le tante chiese disseminate ovunque  contenenti tesori se ne rimarrà destabilizzati ; al contrario, sono fortemente convinto che l’ arte pittorica scultorea possa  far germogliare grandi ideali di bellezza grande sensibilità e quindi grandi sentimenti, possa ispirare  le genti  al pensiero  alla creatività  all’ auto-rideterminarsi  per arrivare a quello stato di civiltà oramai sdradicata.  

Perciò impariamo a considerare l’arte della pittura scultura  come caposaldo per una nuova rinnovata civiltà , includiamola prepotentemente  nelle nostre vite come hanno fatto  in passato tanti  uomini e donne che abitavano totalmente la bellezza, anzi  vivevano per essa volevano usufruirne in quanto vero lusso, piuttosto che affidarci alla sterilità che ci offrono i mezzi/ strumenti contemporanei.  

Diventiamo promotori educatori della bellezza dell’arte da diventarne performatori/ici perché la posta in gioco è altissima e non possiamo/ dobbiamo più sbagliare, ma lenire le nostre vite. 

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