Mentre dipingo creo incendio di colore le forme , penso spesso alla bellezza, alla bellezza che è propria dell ‘arte tutta.
Ma in questo caso vorrei ragionare sulla bellezza della pittura della scultura, scuole altissime di pensiero e iconografia che andrebbero rese note sin dall ‘infanzia, una didattica perfetta sostenibile sin dalla tenera età, quel bimbo o bimba i quali rimangono estasiati, aggettivo proprio, dinanzi ad un’ immagine satura di colore dedalo dalle molteplici forme ,o anche a volte spaventati da quella che può essere una scultura, ma che ciò nonostante in età adolescente ne è ricordata, quindi un’ adolescenza memore di quel monumentale incontro che ancora si ricorda, insomma una conferma della sua potenza, quella potenza che ha una doppia valenza in quanto racchiude narra storie, personaggi, epopee, ecc.
Provate a far vedere un opera d’ arte ad un bimbo/a ne vedrete che susciterà gioia entusiasmo, anche se credo già abbiate un po’ tutti sperimentato questo esercizio ed è proprio da questo “iniziatico” esercizio che voglio partire sostenendo che l ‘arte è incredibilmente riempitiva che copre gli spazi, a volte ridisegnandoli anche , che è depositaria di magia ; nulla riempie più di un ‘ opera d’ arte gli occhi e questa magia ha multipli, perché l’ arte è dispensatrice generosa.
Un’ opera d’ arte difficilmente creerebbe disturbi ,patologie psicologiche, disorientamenti , fioriture belliche, o forse si oggi giorno, può sfociare realmente in simili aberrazioni e allora perché non iniziare proprio dall’ infanzia, da quel terreno sterile !?
Difficilmente in età adulta usciti da una mostra visitando quegli scrigni che sono le tante chiese disseminate ovunque contenenti tesori se ne rimarrà destabilizzati ; al contrario, sono fortemente convinto che l’ arte pittorica scultorea possa far germogliare grandi ideali di bellezza grande sensibilità e quindi grandi sentimenti, possa ispirare le genti al pensiero alla creatività all’ auto-rideterminarsi per arrivare a quello stato di civiltà oramai sdradicata.
Perciò impariamo a considerare l’arte della pittura scultura come caposaldo per una nuova rinnovata civiltà , includiamola prepotentemente nelle nostre vite come hanno fatto in passato tanti uomini e donne che abitavano totalmente la bellezza, anzi vivevano per essa volevano usufruirne in quanto vero lusso, piuttosto che affidarci alla sterilità che ci offrono i mezzi/ strumenti contemporanei.
Diventiamo promotori educatori della bellezza dell’arte da diventarne performatori/ici perché la posta in gioco è altissima e non possiamo/ dobbiamo più sbagliare, ma lenire le nostre vite.