L’export e la digitalizzazione sono gli strumenti della contemporaneità per le imprese che vogliono ritornare a crescere dopo la pandemia sanitaria. Tale tipologia di approccio può rappresentare una nuova forma occupazionale che necessita di un’alta formazione specifica e di una flessibilità contrattuale giovanile. Negli ultimi mesi un particolare successo sta avendo la figura e il ruolo del Temporary Export Manager.
Il Temporary Export Manager è un professionista che per un periodo di tempo limitato, mette a disposizione di una struttura imprenditoriale tutte le sue competenze e capacità in tema di internazionalizzazione di prodotti e servizi. Una figura che costa meno rispetto all’assunzione di un quadro simile all’interno dei meccanismi aziendali ed è nettamente più motivato nel conseguimento degli obiettivi commerciali prefissati in quanto il suo brand personale e il suo successo sono legati alla soddisfazione delle imprese che richiedono tali servizi.
Il Temporary Export Manager ha un elevato livello di problem solving sia in termini di metodo sia in termini di strumenti a disposizione, grazie alla sua intersettorialità e multidisciplinarietà con una consolidata esperienza dei mercati esteri ed una collaudata capacità di interazione con le aziende. Per esportare un prodotto o diffondere un servizio sono necessarie competenze specialistiche, visione economica, preparazione geopolitica e doti commerciali.
Farsi affiancare da un professionista dei mercati internazionali è il primo passo per la corretta definizione delle linee guida di approccio, comprendendo ed analizzando le criticità di ogni paese e il loro contesto economico. Per avviare una rete commerciale ed ottenere risultati, i Temporary Export Manager si avvalgono di strumenti analitici ed operativi molto incisivi anche in ambito digitale.
Una buona preparazione dei canali quali Google Trends che consente di esaminare i dati sulle ricerche impostando diversi livelli di localizzazione, potendo esaminare le ricerche in un singolo Stato, una singola Regione o perfino un singolo contesto geografico appare importantissimo. Grazie a tale business tool di Google, svolgere analisi di mercato diviene molto più semplice il professionista che lavora per le imprese e le aziende interessate.
Mediante Google Trends è possibile analizzare la frequenza con la quale vengono effettuate determinate ricerche riguardanti specifici argomenti e parole chiave in un determinato periodo di tempo, analizzarne la variazione del trend durante il periodo e scoprire se questo stesso trend si ripete ogni anno.
Molti business tool che il Temporary Export Manager deve sapere utilizzare permettono di ricavare facilmente informazioni riguardanti gli interessi dei consumatori, i prodotti e servizi più richiesti, i Paesi con la maggior concentrazione di ricerche relative a un determinato argomento e tanti altri dati che intrecciati possono essere davvero utili alla vita commerciale di un’impresa.
Sostanzialmente, ruolo del Temporary Export Manager è quello di internazionalizzare l’azienda. Per questo motivo, le sue competenze nel campo del marketing internazionale rappresentano un vantaggio. Saper studiare in profondità il mercato verso il quale punta l’azienda, comprenderne gli aspetti generali e specifici, i punti di inserimento e le peculiarità che permettono un approccio sicuro sono essenziali per la vita dell’impresa.
Tale figura risulta già inserita nel mondo della comunicazione e della ricerca economica e spesso coloro che hanno svolto attività di analisi geopolitica e conoscenza dei contesti geografici esteri hanno una marcia in più nell’avvicinarsi a tale professione che diviene sempre più essenziale quanto affascinante, riuscendo ad attirare l’attenzione di numerosi giovani che vivono sin dalla loro nascita l’idea e l’essenza stessa del mercato globale, della globalizzazione, dell’innovazione digitale e dell’internazionalizzazione.