L’inferno di Dante, i Vulcanetti e le Gole dell’Alcantara

Articolo di Domenico Interdonato

Grandi applausi per il debutto dell’opera di Dante, con il regista Giovanni Anfuso che è riuscito ad affascinare gli spettatori con gli immortali versi del sommo poeta e a catturare la magia che condusse il fiume a scavare le Gole in una colata preistorica dell’Etna.  La felicità degli attori. Già sold out le prime repliche

Vulcanetti che in scena vomitano fiamme: la terza edizione dell’Inferno di Dante, che ha debuttato ieri nelle Gole dell’Alcantara, grazie agli effetti speciali firmati da Alfredo Vaccalluzzo, ha acquisito un sapore che riporta a quelle colate sgorgate in epoca preistorica dal Monte Mojo, cono eccentrico dell’Etna.

Il fiume, poi, scorrendo per millenni, portò alla luce quel basalto colonnare che fa delle Gole un luogo magico, unico al mondo. E Giovanni Anfuso, il regista di Inferno, è riuscito a catturare quella magia e a trasmetterla, insieme con gli immortali versi della Commedia di Dante, a un pubblico entusiasta, che ha accolto lo spettacolo con grandi applausi.

Inferno – prodotto da Buongiorno Sicilia e Vision Sicily, con il patrocinio della Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana e con il supporto di Isola Bella Gioielli – inserito dalla Regione nell’elenco dei Grandi Eventi 2020 è già sold out per le prime repliche e per questo gli organizzatori consigliano di affrettarsi a prenotare i biglietti, disponibili sia on line attraverso il circuito Boxoffice Sicilia, sia nel Botteghino delle Gole, aperto dalle 19 nei giorni degli spettacoli.

“Con le parole del sommo poeta – ha detto Anfuso al termine della prima – così note eppure così sorprendenti nasce un’empatia, un feeling tra Dante e gli spettatori. E anche tra la nostra rappresentazione e la gente che la segue. E questo anche grazie al genius loci: l’Alcantara, il fiume. Che si trasforma ora in Stige ora in Acheronte, e che scorre davanti al pubblico narrando storie nuove e antiche. Tutto questo scatena applausi che ci scaldano il cuore e ci caricano”.

Applausi rivolti a tutti coloro i quali hanno dato vita allo spettacolo: Liliana Randi (Narratrice), Davide Sbrogiò (Ugolino), Angelo D’Agosta (Dante), Salvo Piro (Virgilio), Giovanna Mangiù (Francesca da Rimini), Liborio Natali (Ulisse), Luciano Fioretto (Turista/Caronte), Gabriele D’Astoli (Paolo/Diomede/Arcivescovo Ruggieri).

Applausi anche ai dannati: Alberto Abbadessa,  Alessandro Caruso, Giuliana Giammona, Luca Micci, Beatrice Pelati, Francesco Reale, Alessandra Ricotta, Francesco Rizzo, Rachele Ruffino e Ilenia Scaringi.

Apprezzamenti poi per elementi scenici e costumi , di Riccardo Cappello, per le rinnovate musiche, di Nello Toscano, per le nuove coreografie di Fia Distefano e per le luci di Davide La Colla. L’aiuto regista è Agnese Failla.

“In questo terzo anno di Inferno – ha dichiarato Liliana Randi -, nonostante tutte le difficoltà legate al coronavirus, abbiamo esordito con un tutto esaurito. E siamo grati al pubblico che ha risposto con grande entusiasmo”.

“L’edizione 2020 post lockdown dell’Inferno – ha aggiunto Angelo D’Agosta – ha riscoperto il suo pubblico affettuoso che anche quest’anno ci ha donato la sua passione e i suoi grandi applausi”.

“Per il terzo anno consecutivo – ha aggiunto Davide Sbrogiò – sono qui per interpretare Ugolino, protagonista di una vicenda che Dante è riuscito a descrivere con versi di straordinaria forza, intensità e drammaticità. Versi immortali, in un luogo straordinario dove pare che il tempo si sia fermato”.

“Dal personaggio di Omero nell’Odissea – ha detto Salvo Piro – sono passato a quello di Virgilio nell’Inferno: due grandi poeti e narratori. Dopo aver esplorato le terre emerse scendiamo negl’inferi, nello scenario unico delle Gole e con questi spettacolari effetti pirotecnici”.

“Siamo contenti – ha scherzato Giovanna Mangiù – di aver portato gli spettatori con noi all’Inferno. Di Dante, naturalmente, per far conoscere personaggi come Ulisse, Ugolino, e la mia Francesca da Rimini. Per emozionare ancora il pubblico”.

“A differenza degli altri – ha ricordato Liborio Natali – per me questo è un debutto assoluto. Ho visto il pubblico affascinato dallo spettacolo: il posto è magico e recitare qui è stata una grande emozione”.

“Tornare qui per il terzo anno – ha concluso Luciano Fioretto – è stato grandioso. E questo successo lo dobbiamo a voi spettatori, che ci avete sostenuto anche in questo momento così particolare che tutti stiamo vivendo. Vi ringrazio, dunque, a nome mio e di tutta la compagnia”. 

Le foto sono di Santo Consoli

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