“Liriche scelte”, un libro di Alfredo Alessio Conti

Articolo di Rita Bompadre

“Liriche scelte” di Alfredo Alessio Conti (Guido Miano Editore, 2024) è una sincera offerta poetica all’amore per la vita e all’osservazione del mondo. Il poeta espone il limite esistenziale per preservare l’uomo dall’impenetrabile male della solitudine contemporanea e trasmettere l’incognita riservatezza di ogni pensiero o sentimento. Riconosce la confessione come il culto fedele e devoto di una rivelazione, nella confidenza segreta e sovrumana di ogni verso, ispirato dalla fenomenologia delle sensazioni, nella coscienza intenzionale della realtà, nella destinazione confusa e smarrita dell’anima, oltre l’enigma di ogni scudo sensibile, intangibile e indecifrabile. Alfredo Alessio Conti sceglie di racchiudere il suo principio trascendentale in ogni riflessione conoscitiva del possibile, accerchia il disagio della condizione umana nelle inevitabili oscillazioni tra la vacuità e la responsabilità, ritrova nella prospettiva di una morale della donazione l’essenza speculativa del significato caritatevole della generosità e della fratellanza. Comunica la scoperta primordiale della volontà, nella potenzialità espressiva di inaugurare l’autentica analogia con gli altri, in un riscatto della dignità e delle aspettative, confronta il tempo imperturbabile della ragione e lo spazio romantico dell’esperienza. La poesia di Alfredo Alessio Conti esclude da ogni ostacolo intellettuale l’inquietudine errante delle sentenze, aggira il recinto aspro e ruvido della condanna, evidenzia la verità amara dell’inconsistenza, insegue la traiettoria della nostalgia, nell’indugio malinconico e ingannevole delle illusioni, nello svolgimento intimo delle sconfitte ma anche nella rivincita nell’accoglienza inaspettata e imprevista dei desideri. Alfredo Alessio Conti considera, nella comprensione di una maturità empatica, le inarrestabili complessità dell’umanità, ne ascolta la deriva eclissata della vita interiore, guarda dentro l’abitudine solitaria del vuoto e il sospiro doloroso del silenzio, congiunge il tormento della solitudine alla capacità evocativa e riflessiva che l’isolamento rimanda e assicura, nella generosa ambivalenza emotiva, nell’esordio di una coesistenza di pulsioni opposte, nella contraddittorietà tra l’invisibile trama del raccoglimento spirituale e il disegno materiale del caos. Alimenta un’intuizione letteraria profondamente religiosa, segnata dalla consapevolezza di un legame illuminante con l’origine, nella valutazione della propria visione spirituale, istintiva e filosofica, nell’esercizio speculativo di una relazione dinamica in cui si manifesta l’appartenenza a uno spazio di identità, si colma una distanza, si accoglie e si ospita il credo. I testi di Alfredo Alessio Conti attraversano asceticamente il rito di passaggio tra l’attesa e la speranza, riportano alla luce la sorgente teologica, etica ed estetica, della misericordia, nel cammino faticoso della sofferenza e del distacco. “Liriche scelte” è un’opera prestigiosa, che contiene la radice fondamentale della decadenza e la misura divina della rinascita e della risurrezione, raccoglie il logos poetico nell’interezza della sapienza, incarnata nell’eredità di ogni valore. Alfredo Alessio Conti abita il luogo privilegiato della poesia, nella premessa semantica dell’esistere, dilata la matrice insondabile dell’inafferrabile nella provvidenzialità di ogni segno e orientamento d’intensità. Assiste l’invito a rintracciare la soglia percettiva per un nuovo inizio, nell’immensità del vivere.

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