“Lo chiavano Trinità”, le vicende di due fratelli fuorilegge nel vecchio west

Articolo di Paolo Quaglia

Lo chiavano trinità torna al cinema in versione restaurata grazie alla cineteca di Bologna. La nostalgia è da sempre uno dei sentimenti per cui vale la pena essere venuti al mondo e queste notizie non possono che fare bene. Il film ha rappresentato per moltissime generazioni una tappa fondamentale nella formazione di ogni individuo. Bud Spencer e Terence Hill sono figure quasi mitologiche che hanno accompagnato il cinema italiano, unendo qualità all’intrattenimento. Nati come un’estensione comica degli spaghetti western Trinità e Bambino sono due personaggi che racchiudono le principali caratteristiche dell’essere umano.

Indolente e svogliato Trinità , collerico e di gran cuore Bambino rappresentano l’esordio della coppia di attori più amata del Belpaese in grado di sdoganare la violenza alla stregue di un cartone animato. Diretto da Enzo Barboni il film racconta le vicende di due fratelli fuorilegge nel vecchio west impegnati ad aiutare i deboli e loro stessi dalle insidie di un periodo poco avvezzo alla tolleranza. L’intuizione del regista fu di utilizzare Bud E Terence , reduci da western veri e propri, in chiave ironica nel genere. Pescando dagli stilemi del west, ma anche in quelli del cinema di Laurel e Hardy il film diventa una favola moderna alla portata di ogni età.

Dopo questa esperienza Spencer e Hill continuarono il loro sodalizio con ottimi risultati e quasi sempre riproponendo il medesimo e collaudatissimo format. Come Stanlio e Ollio Trinità e Bambino si detestano molto cordialmente e i loro continui screzi non sono che il pretesto per creare una serie di siparietti che hanno fatto storia. La scena iniziale del film , dove Terence Hill, mangia una pentola di fagioli intera è uno dei cult che la coppia ha lasciato in dote agli spettatori e da sola varrebbe il prezzo del biglietto. La forza di Lo chiamavano sta anche in una sceneggiatura perfettamente concepita che si dimostra efficacissima nel conciliare parlato comune ed esagerazioni linguistiche proprie della comicità dei protagonisti. In un tempo dove il mondo del cinema si affida a remake , prequel o sequel è bello sapere che anche in Italia ci sono piccoli e grandi gioielli nascosti.

I film della coppia Spencer e Hill sono sedimentati nella collettività grazie ai passaggi televisivi e alla riscoperta da parte di alcuni maestri, Ermanno Olmi, in grado di andare oltre la semplice critica e di guardarli con occhio sterile intuendone l’immenso valore. Un grande apprezzamento va dato allo staff della cineteca con stima e la speranza che il loro lavoro di riproposta certosina continui con la stessa passione e lo stesso spessore dimostrato finora.

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