Il giorno 23 aprile 2022, alle ore 16.30, presso il plesso comunale Calogero Zucchetto di via Regia Trazzera ad Altavilla Milicia si terrà la presentazione del romanzo Lo scheletro rosa, ultima opera letteraria della scrittrice siciliana Matilde Di Franco. L’incontro con i lettori è organizzato dall’Associazione Termini d’Arte, la cui presidentessa è la poetessa Rita Elia, con il patrocinio del Comune di Altavilla Milicia e la collaborazione della FIDAPA di Altavilla Milicia.
Matilde Di Franco è una scrittrice prolifica se consideriamo che ha pubblicato ben quattro romanzi editi da Nulla Die. Abbiamo chiesto all’autrice di raccontarsi per i lettori del nostro sito d’informazioni: “Coltivo da anni la passione per la scrittura creativa, per il bisogno di riflettere sulla vita e sulla realtà che mi circonda e per il desiderio di suscitare negli altri pensieri ed emozioni. Pur amando la Poesia, mi definisco principalmente una romanziera. Infatti ho scritto quattro romanzi, intitolati “L’eredità”, “La luce negli occhi”, “La strega del mare” e “Lo scheletro rosa”, pubblicati, rispettivamente, nel 2010, nel 2014, nel 2016 e nel 2021.
I personaggi principali dell’ultima creatura di carta, Nulla Die Edizioni, sono due: Martina Corrao, una giovane farmacista dei nostri giorni, e Sara Schifano, una misteriosa donna del passato. Tra le due figure femminili tante analogie e differenze, che il lettore non potrà non rilevare. Di sicuro forte e significativa è la loro relazione, che durante lo svolgimento della vicenda narrativa, dai contorni di “giallo esistenziale”, emergerà integralmente.
Attorno alle due protagoniste altri personaggi, di contesti temporali ed esistenziali diversi, ben definiti e caratterizzati. E tali personaggi mi consentono di affrontare argomenti vari: la condizione della donna, lo status della famiglia, fatto di luci e di ombre, la complessità dei rapporti umani, l’interazione dinamica tra ragione e sentimenti nelle esperienze esistenziali, il tema della follia. Non aggiungo altro, perchè penso che un libro non debba essere raccontato troppo da chi lo scrive, ma debba essere scoperto e interiorizzato dal lettore, il quale diventa, in virtù delle personali interpretazioni, una sorta di coautore e inventore dell’Opera stessa. Infatti un testo non ha una “vita” sola ma mille, perché esso viene continuamente riscritto da tutti quelli che con esso si confrontano.
Anche le presentazioni rappresentano occasioni preziose di incontro tra autore e lettore; e in tali circostanze l’arricchimento è sempre reciproco. Perciò provo profonda gratitudine per coloro che organizzano gli eventi, per i relatori e, soprattutto, per il pubblico che vi partecipa, che ogni volta dona, a chi scrive, generosa attenzione.
Viviamo in un tempo difficile, segnato da una pandemia mondiale ancora operosa e da una guerra nel cuore dell’Europa. E in questo periodo oscuro, che spesso ci addolora, ci disorienta e ci demoralizza, le parole e la cultura, lungi dall’essere considerate superflue, devono rivendicare il loro spazio e il loro potere, sempre più necessari.
Ciò nella convinzione che solo gli esseri veramente pensanti, dotati di capacità di analisi e spirito critico, possono, se non eliminare, coraggiosamente contrastare problemi e mali storici, non arrendersi allo status quo e proiettarsi, con lo slancio delle idee e dei valori, verso un mondo e un’umanità migliori.” La poetessa Rita Elia scrive: “ Una giovane donna d’oggi, colta, arguta, intelligente e testarda, che si interroga, che sa vedere oltre: questa è Martina, la protagonista del romanzo Lo scheletro rosa di Matilde Di Franco, che ci conduce in un viaggio della memoria. Un romanzo scorrevole, avvincente, che si legge tutto d’un fiato e che stimola il lettore a volere conoscere la verità su una donna di cui volutamente è stata cancellata traccia del suo essere venuta al mondo.
La famiglia è simbolo di vita e di futuro, nido di accoglienza e di amore per ogni figlio ma non sempre è stato o è così. Determinate scelte, sia nel passato che nel presente, vengono imposte dalle convenzioni, dallo status symbol, dai genitori. Scelte che determinano la vita è il futuro di tante giovani vite, che provocano danni psicologici, ancor più nelle donne, che non essendo indipendenti, sono costrette a subire. Un romanzo intrigante, interessante, che tratta di temi esistenziali e che invito a leggere”.