A mia mamma Angela
con infinito amore
Alla persona non necessita molto, alla persona buona necessita solo la pace dell’anima. L’anima che è in pace nutre il corpo in sussulto e lo rende sazio delle voluttà. Non è l’avere il fine della vita, non è nemmeno l’essere il fine della vita, ma è lo stare in pace. La pace si ottiene con grande difficoltà perché fuori da noi vi sono solo elementi di disturbo, di disagio e di distrazione. L’uomo è, in realtà, attirato ed avviluppato in cose che nulla hanno a che vedere con la sua pace. L’uomo è traversato, trafitto da esigenze futili e caduche. Anche le passioni amorose e le passioni sessuali sono, in realtà, una poca cosa rispetto alla pace dell’anima. Allo stesso modo lo sono le passioni professionali che vedono caducare le stesse nel mare di approssimazione e malaffare.
La pace dell’anima è data da una serenità interiore di essere lontano da tutto ciò che è intaccato dalla voglia e desiderio insano di cupidigia, di denaro e di potere. Niente è paragonabile ad una casa in riva ad un fiume in una vallata in collina. Nulla è paragonabile ad una speculazione del bello e dell’esistenza ed una profonda critica e conoscenza di quanto i “ giganti” prima di noi ci hanno lasciato. Nulla è paragonabile ad un fruscio del vento, ad un raggio di sole, ad una volpe che appare e scompare nel bosco, nulla è paragonabile alla luce che al mattino vediamo e che ci indica l’alba di un nuovo giorno. Tutto è caduco, ma tutto è racchiuso in uno spazio che si chiama vita. Il lavoro deve essere un piacere ed una fonte di mero sostentamento e non di arricchimento smodato. L’impegno deve essere il nostro fine ed il nostro mezzo per realizzare la pace dell’anima. Niente è paragonabile ad una anima in pace. Nessuna gioia che è momentanea e nessuna frenesia.
L’animo umano non è fatto per sopraffare, ma per raccogliere dal mondo e dalla natura la bellezza che passa dai nostri sensi e si deposita nella nostra anima. La natura è la culla dell’uomo buono e la natura è l’unico bene che dobbiamo preservare. L’odio, la vendetta, la guerra, la violenza, il martirio, il terrore, la fame, le malattie e quanto altro sono tutte le vicende che in parte possono (debbano) essere eliminate per la pace dell’anima ed in parte possono (debbono) essere vinte per la pace del corpo e dell’anima. L’interiore è lo spazio in cui si colloca l’esteriore una volta che è stato inspirato e fatto proprio. L’uomo che ha come fine la pace dell’anima piano piano fa andare via dalla sua vita tutto quanto è peso e si alza libero in volo tra i suoi pensieri e l’arricchimento di se e del mondo. Nulla è più impuro del denaro, fonte per la quale l’uomo arriva, persino, ad uccidere. Il denaro è impuro perché da un prezzo alle cose anche a quelle che non lo hanno. La vera pace dell’anima coincide con la libertà del pensiero e la profondità dello stesso.
Niente è più soddisfacente del nostro bagaglio di emozioni, di bellezza, di sapere e di atti buoni. Va chiarito che il concetto di bontà non ha connotazione morale, ma filosofica: buono è ciò che fa stare bene l’anima e l’anima del cosmo. L’uomo buono è quello che vede la bellezza e la assimila, ma non la intacca. La pace dell’anima non conosce l’io, ma conosce solo l’io nel cosmo e nello spazio. All’anima non è proibito nulla e non sono posti limiti. All’anima è riservato un posto che si chiama pace. Poche sono le necessità dell’uomo, ma molto difficile è disfarsi dei pesi che crediamo che ci arricchiscano ma in realtà ci schiacciano. In verità, ci obnubilano e non ci fanno vivere in una pace dell’anima che è il vero fine ed il vero essere dell’uomo buono. Bontà, sobrietà, assenza di egoismo, visione del mondo come luogo della bellezza, preservazione del mondo e totale assenza di bramosia di potere portano l’uomo ad ottenere la pace dell’anima.
La vita è ciclica e la bellezza che possiamo trovare nel mondo prima porta l’anima in pace e poi si riflette in pace tra gli uomini. Se dovessi immaginare un modo in cui l’essere umano è non il centro, ma parte del tutto, non potrei non immaginarlo seduto a guardare il mondo ed a carezzare un bimbo. Vedere la bellezza e trasmettere la bellezza a chi la vedrà, ne godrà e la trasmetterà a sua volta; il tutto nella pace dell’anima dell’uomo buono.