“L’uomo e il mare”racconta una storia accaduta 35 anni fa, di per sé terrificante come può esserla quella di un uomo ucciso da uno squalo.Ma è soprattutto il racconto ancor più devastante del “dopo”, della crudeltà di uomini ancora più ferocidi uno squalo che cercavanodi far passare una verità alternativaa quella incontrovertibile dei fatti, infangando la reputazione dei testimoni e la memoria della vittima, Luciano Costanzo, 47 anni, lavoratore portuale ed ex calciatore di Massetana, Piombino, Acireale, Livorno, Savoia e Paganese.Fra i più attivi in quest’operadevastante di demolizione della verità c’erano i giornalistidella rivista specializzata Aqua e alcuni quotidiani nazionali, con Vittorio Feltri in prima linea.L’autore del libroè Stefano Tamburini, giornalista, già direttore di Corriere Romagna, Agl (l’agenzia dell’allora Gruppo Espresso che curava il notiziario nazionale per 18 quotidiani locali), la Città di Salerno e Il Tirreno.
“L’uomo e il mare” – pubblicato da Edizioni Il Foglio – è un romanzo-verità che racconta gli accadimenti terribili che seguirono il 2 febbraio 1989. Quel giorno morte e terrore emersero dal mare di un insolito inverno che sembrava maggio. Le fauci di uno squalo si presero la vita di un sub e fecero precipitare Piombino, l’Arcipelago e mezza costa toscana in un film dove tutti erano attori e spettatori. E purtroppo non era che l’inizio di una storia assurda: la straordinarietà degli accadimenti veniva presa a pretesto per metterli pesantemente in dubbio, per costruire una narrazione tossica, devastante, umiliante. In quello scenario, infatti, c’era chi cercava di infangare il sub attribuendogli una fuga per incassare una polizza sulla vita peraltro inesistente. O una battuta di pesca con gli esplosivi finita in malo modo. È la storia di un giornalismo sciatto e in malafede al servizio della menzogna sconfitto da quello più genuino e di qualità pronto a battersi perché un uomo già morto nel modo peggiore non fosse ucciso una seconda volta. E con lui anche un po’ del nostro vivere civile.
L’opera si pregia della prefazione di Giangiacomo De Stefano, produttore, autore e regista cinematografico, figlio di Gennaro, giornalista vittima in Abruzzo di un arresto illegale da parte di un poliziotto poi smascherato e condannato, grazie a un’estenuante opera di indagine alla quale Tamburini, pochi anni dopo la vicenda di Costanzo, prese parte con grande impegno. De Stefano scrive che «il libro di Tamburini ci mostra due diversi modi di intendere il giornalismo. Attraverso la storia tragica di Costanzo si parla di unappassionato lavoro d’inchiesta che contrasta chi vuole mistificare la realtà dei fatti per rovesciarli. Dalla parte opposta c’è infatti il giornalismo che cerca di sfruttare il clamore della vicenda, dando voce a coloro che hanno interesse a negare l’unica verità possibile e cioè che a uccidere Costanzo fosse stato uno squalo. È l’ignoto che ci spaventa e che dipinge come minacciosi elementi da sempre presenti in natura. Lo squalo nel mare, i lupi o gli orsi nei boschi.Tamburini mostra un giornalismo dal valore civile altissimo e lo fa attraverso un libro che ci fa immergere negli avvenimenti come se si trattasse di una serie televisiva, dove il finale aperto fa venire voglia di andare avanti pagina dopo pagina».
“L’uomo e il mare” (Storia di un sub ucciso da uno squalo e dei tentativi falliti di ucciderlo ancora), di Stefano Tamburini, prefazione di Giangiacomo De Stefano, 230 pagine, versione cartacea14 euro (acquistabile on line o prenotabile in qualsiasi libreria), versione ebook 4,99 euro.
Stefano Tamburini nasce a Piombino (Li) il 25 febbraio 1961 da padre piombinese e madre elbana. Divoratore di libri e di strade dove consumare scarpe da marciatore, coltiva anche la passione per il giornalismo muovendo già a fine liceo i primi passi nella professione nella redazione piombinese del quotidiano “Il Tirreno”. Comincia poi un lungo viaggio nei giornali di mezza Italia. Di alcunidiventa direttore: Corriere Romagna, Agenzia Agl (che cura il notiziario nazionale per i 18 quotidiani locali del Gruppo Espresso), la Città di Salerno e Il Tirreno. Fra una direzione di testata e l’altra,c’è anche l’incarico di coordinare supplementi e inserti per i giornali del Gruppo, in particolare quelli legati ai grandi eventi sportivi (Olimpiadi, Europei e Mondiali di calcio) e alle tematiche dell’innovazione tecnologica. Fra le tante collaborazioni, quelle con il settimanale Autosprint e con il quotidiano abruzzese il Centro, per realizzare una serie di ritratti di “Ribelli” dello sport, che poi hanno contribuito a far nascere il suo primo libro “Il prezzo da pagare”, pubblicato nel 2022, con lo sport scenario di lotta a favore dei diritti umani e civili. Il libro è stato semifinalista al premio Bancarella Sport 2023 e insignito del premio “Books for peace” 2023. Nel mese di novembre 2023 è uscito il secondo libro di Stefano Tamburini, dal titolo “Beati, dannati e sogni truccati”. L’opera rivela la commistione perversa tra la poesia delle grandi imprese sportive e i grandi affari non sempre puliti che si nascondono all’ombra della passione popolare.