Lutto nel mondo islamico, è morto Yusuf al-Qaradawi. Si è spento all’eta di 96 anni a Doha Yusuf al-Qaradawi, noto e controverso predicatore islamico di origini egiziane, leader dei Fratelli Musulmani. La sua è stata una figura di spicco nel mondo islamico, segnando un’epoca e partecipando a tutte le fasi dei movimenti islamici contemporanei. L’approccio che ha sempre portato avanti nel corso della sua vita lo si può ben definire col termine islamico wasatiyya, cioè porsi a metà tra due estremi.
“Era un uomo come nessun altro, si è posto l’obiettivo di preparare una nazione svuotata verso una grande missione di rinascita e rinnovamento”, queste le parole di al-Qaradawi in un’intervista del 2017 ad Al Jazeera parlando di Hasan al-Banna, il fondatore della Fratellanza Musulmana. Dopo essersi unito alla Fratellanza Musulmana, ne divenne il leader spirituale e la sua centralità all’interno del movimento lo condusse quattro volte in prigione dove fu anche torturato. La sua figura divenne ancora più nota e il suo lavoro ancora più importante quando si oppose agli insegnamenti di Sayid Qutb, ideologo della Fratellanza Musulmana, che si prodigò per la difesa del jihad armato, difesa che fu un elemento dottrinale formativo per l’ascesa di gruppi terroristici come al-Qaida e al-Jihad. Yusuf al-Qaradawi si oppose sempre alle varie declinazioni della violenza politica jihadista.
La sua figura tuttavia non è ascrivibile all’elenco dei pacifisti, infatti durante il periodo della seconda intifada palestinese, nel 2001, espresse il suo consenso riguardo ad attentati suicidi da parte dei palestinesi nei confronti degli israeliani, inclusi civili. Nel 2016 modificò le sue vedute, affermando l’illegittimità degli attacchi, esortato i palestinesi ad usare altri mezzi per portare avanti la loro resistenza. Anche a seguito dell’invasione unilaterale del 2003 a guida statunitense dell’Iraq ha supportato la resistenza violenta contro i soldati americani, costandogli il divieto di entrare negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Francia. Fu inoltre riconosciuto come terrorista in Arabia Saudita, Egitto, Bahrein e Emirati Arabi Uniti. Yusuf al-Qaradawi ebbe anche una certa influenza mediatica, condusse infatti un suo programma, “Shariah and Life”, sulla famosa rete televisiva satellitare Al Jazeera.
Le sue idee furono pressoché conservatrici e alcune delle sue posizioni furono considerate progressiste come quelle che facevano riferimento alle donne e alla relativa possibilità di ricoprire posizioni di vertice nelle istituzioni. Oltre al suo programma su Al Jazeera, ha anche contribuito a fondare e presiedere il Consiglio Europeo per la Fatwa e la Ricerca (ECFR) e l’Unione Internazionale degli Studiosi Musulmani (IUMS), due organizzazioni accademiche islamiche transnazionali. All’età di 80 anni ha sostenuto le Rivoluzioni Arabe del 2011, che per molti versi rispecchiavano il culmine del suo lavoro di una vita, quello che Qaradawi definì un sogno diventato realtà.