“Margini”, la passione e il desiderio di emanciparsi superano gli inconvenienti

Articolo di Paolo Quaglia

Gruppo punk di musicisti sognatori si esibisce nella provincia toscana con dignità e classe. Sfortunatamente i loro palcoscenici sono perlopiù improvvisati in eventi poco edificanti. Ai ragazzi viene chiesto di aprire il concerto di un grosso gruppo americano. L’occasione di una vita si rivela poco gentile quando il concerto dei professionisti è annullato per cattiva organizzazione. Michele, il leader degli italiani, pensa al rilancio invitando i Defense (gli americani) a suonare a casa loro. Senza risorse economiche i quattro aspiranti U2 convincono gli illustri colleghi ad accettare. Arrivati a Grosseto però mancano le strutture e i soldi per garantire la perfetta riuscita dell’evento e ai creativi nostrani non resta che improvvisare.

Margini è un film del 2022 diretto da Niccolò Falsetti . Ispirandosi alla commedia italiana degli anni 90 il regista propone una storia di formazione, dove la passione e il desiderio di emanciparsi superano gli inconvenienti legati alla realtà. Ambientato a metà anni 2000 il film parla di quattro ragazzi con vite normali e il desiderio di rendere straordinaria un’ esistenza ancorata al normale. Sullo schermo vanno le vicende di quattro post adolescenti che si scontrano quotidianamente con la quantità di una vita preferendole la qualità. Provare a seguire un sogno è da sempre la dote più grande e le forze della giovinezza alleate preziose dei progetti impossibili.

Sceneggiato in maniera gradevole Margini alterna il sentimento alla presa di coscienza provando a trasformare l’ ordinario in straordinario. Come nel cinema di Virzi Falsetti dipinge la toscana come palcoscenico ideale alle vicende di musicisti in provincia accentuandone le caratteristiche fino a trasformarli in maschere della vita Non esistono impedimenti nel pensiero di chi sogna in grande e il film dimostra quanto a prescindere dall’esito averci provato rimarrà un segno di spessore assoluto per sempre. Senza cadere nel sentimentalismo e con una profonda conoscenza del vero il regista confeziona un prodotto più che apprezzabile ( è il suo esordio) dimostrando una conoscenza totale delle atmosfere e di come portarle sullo schermo. Un cinema che intrattiene e fa pensare a quanto aver assaporato la speranza.

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