“Maternal”, lo scontro tra sacro e profano in un microcosmo intimo

Articolo di Gordiano Lupi

La visione estasiata di Vermiglio mi ha convinto a cercare Maternal su Rai Play e devo dire che è stata una scelta azzeccata perché Maura Delpero già dal suo primo film mostra doti registiche non indifferenti. La trama, in breve sintesi. Siamo a Buenos Aires, in una struttura gestita da suore dedicata alle ragazze madri con annesso asilo per minori, dove conosciamo Luciana e Fatima – due giovanissime mamme molto diverse tra loro – e suor Paola, una novizia italiana che deve prendere i voti. La fuga di Luciana dalla struttura per inseguire un amore malato provoca l’abbandono della piccola figlia che si affeziona a suor Paola. Il finale vede diverse crisi che si ricompongono, sia quella materna che per un gesto inconsulto teme di perdere la figlia per sempre, sia da parte della novizia che sente nascere un desiderio di maternità e non sembra molto sicura di voler prendere i voti. Maura Del Pero è regista ispirata e tecnicamente preparata, gira una storia solo se convinta da un punto di vista artistico, tant’è vero che tra questo buon lavoro di produzione italo – argentina e Vermiglio sono passati cinque anni. Presentato al Festival di Locarno, vince diversi premi e gode di distribuzione internazionale, si vede al Festival di Annecy, a Mar del Plata e in molte altre occasioni prestigiose. Tra le migliori opere prime degli ultimi anni, presenta un talento registico che parte dalla storia, sceneggiandola con attenzione ai mini particolari ed estremo realismo, valorizzando i dettagli più insignificanti. Maternal è lo scontro tra sacro e profano in un microcosmo intimo, all’interno del quale scorrono vite distanti, modi contrapposti di approcciare l’esistenza e la maternità. Lidiya Liberman interpreta una suor Paola silenziosa e assorta che recita con lo sguardo, tra una preghiera e un sorriso, di una bellezza altera meraviglia i bambini abituati a suore esteticamente non avvenenti. La regista è brava anche come direzione di attori, fa recitare i piccoli protagonisti con naturalezza, così come la spontaneità delle giovani madri è un valore aggiunto. Fotografia solare di Soledad Rodriguez per i pochi esterni, visto che il film ha un impianto molto teatrale, girato in gran parte all’interno della struttura con la macchina fissa che attende il passaggio degli attori come se fosse un palcoscenico. Ilaria Fraioli e Luca Mattei sono responsabili di un montaggio attento e misurato che contiene la pellicola nella giusta durata (91’) per gli argomenti trattati. Colonna sonora non invadente, composta di brani classici e di suggestive sonorità latino americane. Da vedere.

Regia: Maura Delpero. Soggetto: Maura Del Pero. Sceneggiatura: Maura Delpero, Giacomo Durzi. Fotografia: Soledad Rodriguez. Montaggio: Ilaria Fraioli, Luca Mattei. Produzione: Giorgina Mesiano, Diego Lerman, Luigi Giusepe Chimenti, Nicolas Avruj, Maria Donzelli, Francesco Cerza, Alessandro Amato, Gregorio Paonessa. Scenografia: Yamila Fontan. Costumi: Jam Monti. Trucco: Esma Allaoui, Dolores Giménez. Case di Produzione: Disparte, Vivo Film, Rai Cinema, Campo Cine. Distribuzione (Italia): Lucky Red. Produzione: Italia, Argentina – 2019. Lingua Originale: Spagnolo, Italiano. Genere: Drammatico. Interpreti: Lidiya Liberman (Suor Paola), Renata Palminello (Suor Bruna), Denise Carrizo (Fatima), Augustina Malale (Luciana), Marta Lubos (madre superiora), Isabella Cilia (Nina), Alain Rivas (Michael), Livia Fernan (Suor Pia), Renata Palminiello (Suor Bruna)

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