Mau, una nuova finestra poetica

Articolo di Bartolomeo Di Giovanni

Maurizio Taurino per tutti Mau da anni amoreggia con i versi senza aver mai pensato di raccogliere tutto per una silloge forse per timidezza forse perché ogni cosa matura col tempo prestabilito tuttavia non lascia mai i suoi fogli bianchi ogni giorno scrive i passi della sua vita e tutte le sensazioni che sente che vive e che vuole condividere con il mondo uno stile di diversi liberi leggendo i suoi componimenti e come si ascoltasse in una canzone che evoca che gli spezzoni di vita che ognuno di noi ha vissuto dolori gioia e trasformazioni ma il tema principale è la ricerca della identità dell’amore. Mau cerca di scolpire il volto dell’amore con materiale semplice da questa scultura vorrebbe donare il proprio respiro di propri occhi e un giovane uomo con un bagaglio di esperienze molto forti superate grazie all’amore per le arti Fedele al suo compagno di viaggio Il quaderno dal quale non si separa mai.

Che cosa rappresenta per te l’arte?

L’arte mi è sempre stata amica, fin da quando ero piccolo, era un modo per comunicare con il mondo, ero un bambino che soffriva di balbuzia e altre difficoltà. Quindi ho avuto anche problemi di isolamento. Ho visto sia nella scrittura e nel disegno lo sfogo di un profondo dissidio. L’arte di grandi artisti mi ha aiutato a comunicare, a respirare il rapporto col mondo.

Quando ti sei avvicinato all’arte della scrittura?

L’arte della scrittura è mia amica dalla terza elementare. Poi ricordo alle scuole medie, grazie ad un esercizio scolastico di sostituzione di alcune parole, ho iniziato a scrivere e non fermarmi.

Secondo te l’arte è anche una forma di terapia? Perché?

Sicuramente è la mia comfort zone, il mio luogo in cui non mi sento “diverso”… dove la mia ansia trova pace.

Vuoi parlare un po’ di quelle che sono le difficoltà di un artista?

Le difficoltà di un’artista, ce ne sono molte, ma bisogna saper trovare chi capisce la tua arte, la tua intimità, qualcuno che supporti la sfera emotiva che quella economica. In Italia l’arte non è un mestiere. Però credo che bisogna lottare per trovare una nicchia e vivendo di arte e sentirsi libero di esprimersi.

Che progetti hai per la tua arte?

Mi piacerebbe che le mie parole entrassero in tante vite diverse, che diventassero musica, diventassero nuove storie che si intrecciano per poter viaggiare all’unisono. Vorrei portare la mia esperienza anche nelle scuole, soprattutto per i bambini speciali. Vorrei anche accostare la musica ai miei scritti e creare delle canzoni, sono anni che mi dedico, incessantemente allo studio della musica, credo che noi siamo fatti di note, siamo onde sonore in risonanza con l’universo…

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