Misteri d’Italia a fumetti – Quando un editore fa il suo mestiere

Articolo di Gordiano Lupi

Becco Giallo è un editore di fumetti impegnati da un punto di vista sociale, un editore come ce ne vorrebbero molti, perché non fa i preventivi agli autori alle prime armi, né pubblica veline rassicuranti del potere, né mette in circolazione l’ultimo dei romanzi senza sangue scritti dall’autore di successo, né sforna fenomeni editoriali da baraccone. Becco Giallo ha un progetto editoriale ben preciso: fare inchiesta usando il fumetto, raccontare vite di scrittori, artisti, uomini di sport e di spettacolo, indagare su misteri che non hanno ancora avuto una soluzione. Ho sotto gli occhi buon  parte della pregevole collana Misteri d’Italia, per la precisione i volumi dedicati a Peppino Impastato, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Moby Prince e Ustica, che si pongono come unico obiettivo quello di fare luce su misteri italici mai risolti. Badate bene, nessuno di questi libri parte da una verità precostituita (come spesso hanno fatto indagini e sentenze), tutt’altro. Gli autori indagano e mettono sul piatto della conoscenza tutte le possibilità, le testimonianze, i risvolti, le insicurezze, i sospetti … insomma tutto quello che c’è da sapere e che ancora non è stato detto, almeno non in forma organica come in questi libri. Scopriamo che ad affondare il Moby Prince a Livorno non fu l’errore umano né la nebbia (inesistente) e neppure una partita di calcio che tutti erano andati a vedere. Ci rendiamo conto che i misteri intorno a Piazza Fontana e Piazza della Loggia sono davvero molti, conducono a uomini che adesso forse fanno parte del governo (almeno i loro eredi), ma molti sono stati i depistaggi. Ustica è ancora un mistero assoluto, con tutti i morti in volo e successivi, per aver parlato, per aver osato dire una parola, per il sospetto che potessero parlare. Ustica è il padre di tutti i misteri, un aereo abbattuto per uccidere Gheddafi, forse. Un aereo abbattuto dagli alleati, pare. Ma non si può dire. Non ci sono sentenze. Infine c’è Peppino Impastato, un giullare contro la mafia, un uomo contro, che paga con la vita la sua ribellione. Una collana da leggere e possedere che la Biblioteca Comunale di Piombino possiede completamente, quindi consiglio di prendere in prestito qualche libro, perché sono davvero ottimi. Tra gli altri che devo ancora sfogliare: Vajont (il mistero di una diga crollata), Il caso Moro, La strage dell’Italicus, La strage di Bolgna, Dossiere Genova G8, Ilaria Alpi, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Bravo Becco Giallo. Di editori simili l’Italia ha un grande bisogno!

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