“Nel bagno delle donne”, un film non proprio entusiasmante

Articolo di Gordiano Lupi

Il cinema italiano sta messo proprio male se deve affidare le sorti della commedia a registi come Marco Castaldi, impacciato come pochi nel gestire una sceneggiatura risibile che deriva da un soggetto persino peggiore, pubblicato in uno dei tanti libri inutili della narrativa contemporanea. La trama si racconta in poche parole. Giacomo Roversi (Vecchi), un trentenne che ha perso il lavoro, depresso e in crisi con la moglie, ricercato per debiti da un paio di delinquenti da fumetti, decide di restare chiuso nel bagno delle donne (dove era rimasto intrappolato per via della maniglia rotta) di un vecchio cinema di periferia, gestito dalla bella Valeria (Scoccia). Il gesto, privo di spiegazione razionale, interpretato come una singolare protesta contro il precariato, condiviso dagli amici, ripreso da televisione e stampa, finisce per trasformare Giacomo in un caso nazionale. Sottotrame da fotoromanzo trash: un cane disappetente che Giacomo guarisce in cattività, il rapporto fedifrago con Valeria, il tradimento della moglie con una vecchia fiamma, i rapporti con i genitori, il mondo del lavoro sommerso … Insomma, un bel minestrone in salsa giovane narrativa italiana, che in tempi normali non avrebbe trovato un editore disposto a pubblicare il romanzo né un regista che si facesse venire l’idea di girarci un film. Attori modesti, sia i protagonisti Luca Vecchi e Daphne Scoccia, che i comprimari Francesca Reggiani e Stella Egitto, con alcune perle in negativo di Nino Frassica e Andrea De Logu nella parte di loro stessi. Il regista (opera prima) non è padrone del mestiere, a volte pare che sia una scelta stilistica quella di far oscillare la macchina da presa seguendo i movimenti dei personaggi, più spesso sembra che non sia proprio capace di tener fermo lo strumento di lavoro. Dilettantismo il tuo nome è cinema, ché se fosse un prodotto underground sarei il primo a tentare di trovare qualche pregio, cercherei persino di inventarmeli, ma qui siamo in presenza di un’opera con il finanziamento della Regione Lazio e il sostegno di Rai Cinema, che al cinema si è vista poco, ma che ieri sera è passata su Rai 5 in prima serata. Un insulto all’intelligenza del pubblico. Candidabile come peggior film degli ultimi dieci anni.

Lingua Originale: Italiano. Paese di Origine: Italia, 2020. Durata: 94’. Genere: Commedia. Regia: Marco Castaldi. Soggetto e Sceneggiatura: Marco Alessi, Alessio Lauria. Fotografia: Vito Frangione. Montaggio: Mirko Garrone. Musiche: Rossano Baldini. Scenografia: Roberto Giusini. Costumi: Caterina Nardi. Produttori: Galliano Juso, Francesco Cimpanelli, Francesco Bruschettini. Case di Produzione: Bella Film, Rai Cinema, Kahuna Film. Distribuzione: Cinecittà Luce. Interpreti: Luca Vecchi (Giacomo Roversi), Daphne Scoccia (Valeria), Stella Egitto (Anna), Francesca Reggiani (madre di Giacomo), Alessandro Bardani, Andrea Delogu, Luis Molteni, Nino Frassica, Niccolò Senni, Paolo Triestino, Karen Di Porto, Francesco Apolloni, Giulio Pampiglione.

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