Mentre i lavori della COP28 volgono al termine (senza aver raggiunto – finora – nessun risultato concreto), gli americani potrebbero essere costretti a far fronte ai problemi legati ai cambiamenti climatici prima del previsto. New York, la “Grande Mela”, il singolo dell’America nel mondo, starebbe lentamente sprofondando sotto il peso dei suoi grattacieli.
È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Earth’s Future è stato realizzato da un gruppo di esperti dell’Università di Rhode Island guidati dal geologo Tom Parsons.Secondo i ricercatori, intorno a New York, il mare si sta innalzando più velocemente di quanto sta calando il terreno. “Senza l’innalzamento del livello del mare, lo sprofondamento non sarebbe un grosso problema”, ha dichiarato Parsons. Il peso di New York City: possibili contributi alla subsidenza da fonti antropogeniche – Parsons – 2023 – Il futuro della Terra – Wiley Online Library
Gli oceanografi, in collaborazione con i colleghi geologi dell’USGS Moffett Field, hanno scoperto che l’enorme peso degli edifici di New York City sta accelerando un fenomeno: il terreno si abbassa di altitudine a causa dell’assestamento sotterraneo o della rimozione di materiale o acqua. E i grattacieli piano piano affondano. Dopo aver calcolato la massa totale degli edifici che compongono New York City, i ricercatori l’hanno confrontata con modelli che prevedono la subsidenza naturale per stimare quanta subsidenza complessiva è probabile che si verifichi nei prossimi anni. Il risultato è stato sorprendente: gli edifici nella città più popolosa degli Stati Uniti stanno sprofondando in alcune zone per qualche millimetro all’anno. Responsabili soprattutto i grattacieli le cui fondamenta poggiano su terreno artificiale (ottenuto depositando sedimenti nell’acqua). Questo, unitamente all’innalzamento del livello del mare, potrebbe causare allagamenti e danni enormi.
Questo problema non riguarda solo la Grande Mela. Secondo i ricercatori, molte grandi città costiere hanno già iniziato il loro affondamento a causa di una serie di fattori alcuni antropici altri legati all’assestamento e alla riduzione della falda freatica. Le zone costiere sono particolarmente a rischio anche a causa dei cambiamenti climatici, che stanno causando l’innalzamento del livello del mare. Nel prossimo futuro, molte di queste metropoli dovranno affrontare gravi problemi. Anzi, in alcuni casi hanno già cominciato. Come Jakarta in Indonesia o New Orleans, anche questa negli USA.
A New York, gli esperti hanno calcolato che alcune zone della metropoli si trovano su terreni ricchi di sedimenti argillosi e riempimenti artificiali. I più predisposti al fenomeno della subsidenza, con un valore medio di 294 millimetri misurato nella parte bassa di Manhattan. Confrontando questi dati con le rilevazioni da satellite dell’altezza del suolo, i ricercatori hanno elaborato una nuova e più dettagliata mappa della subsidenza a New York.
Alla base di questi fenomeni diversi fattori. Il primo è l’innalzamento degli Oceani dovuto all’aumento delle temperature medie globali e allo scioglimento dei ghiacciai. Il secondo, è legato all’estrazione dell’acqua e alla cattiva gestione del sottosuolo. L’eccessivo sfruttamento delle falde acquifere sotterranee in prossimità delle città avrebbe accelerato i problemi di subsidenza. “Posso affermare senza ombra di dubbio che questa è la principale causa della subsidenza del suolo in tutto il mondo. Di sicuro, quella che maggiormente interessa le città”, ha detto uno dei ricercatori. Rocce e sedimenti, in certe falde acquifere, agiscono come spugne, con spazi vuoti chiamati pori, che immagazzinano l’acqua. Se questa viene rimossa, i pori possono schiacciarsi o restringersi sotto il peso del terreno sovrastante. Questo può causare il compattamento del terreno.
Qualcosa di simile sta avvenendo in alcune zone di Città del Messico: l’estrazione delle acque di falda causa un fenomeno di subsidenza che arriva a 35,5cm ogni anno. “La popolazione è aumentata e c’è bisogno di acqua, così estraggono acqua dalle falde sotterranee”, ha detto Shimon Wdowinski, geofisico dell’Università Internazionale della Florida. “E la superficie terrestre reagisce abbassandosi”. Durante lo scorso secolo, la capitale messicana si è abbassata mediamente di circa 10 metri. Questo ha deformato gli edifici e ha danneggiato le infrastrutture.
Molte grandi metropoli del pianeta, da Shanghai a Jakarta e al Cairo, sono collocate su terreni di natura spugnosa e morbida. Nel corso del tempo, i cambiamenti antropici hanno causato subsidenza.
Anche in Europa sono stati rilevati questi fenomeni. In alcune zone dei Paesi Bassi, il terreno scende dai 3,81 mm ai 5,08 mm all’anno. Gilles Erkens, geologo dell’Università di Utrecht e di Deltares, un istituto di ricerca non profit, sostiene che questo fenomeno è legato intervento umano sui terreni acquitrinosi per bonificarli. Il drenaggio di terreni per ricavarne aree da coltivare ha causato l’abbassamento del suolo. Aver prosciugato le paludi ha fatto insinuare l’ossigeno dell’aria nel terreno. I microbi aerobi (diversi da quelli anaerobi che vivono nelle paludi) hanno indebolito il terreno e hanno aumentato fenomeni di subsidenza.
Di tutto questo, però, i leader mondiali riuniti a Dubai, sembrano non aver parlato.