Proprio quest’ultima proposta in realtà non è una novità: in Italia, ad esempio, per uso agricolo dovrebbe essere utilizzata l’acqua depurata usata dalle grandi città. Ma questo non sempre avviene.
C’è, però, chi ha deciso di fare qualcosa per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema del recupero dell’acqua. Un’azienda di Singapore (dove da anni, almeno dal 2003, il problema dell’acqua è oggetto di discussioni mai risolte) ha deciso di produrre (e vendere) birra utilizzando le acqua di scarto, quelle delle fognature. Il progetto nato da una collaborazione tra l’agenzia nazionale per l’acqua del paese, PUB, e il birrificio artigianale Brewerkz ha portato alla produzione (per ora su piccola scala e per uso limitato al mercato locale) di NEWBrew che utilizza NEWater, il marchio di Singapore di acqua potabile riciclata dalle acque reflue. Il processo di produzione della nuova birra comprende la purificazione delle acque reflue con luce ultravioletta e facendo passare il liquido attraverso filtri via via sempre più avanzati per rimuovere ogni traccia di particella contaminante. La chiave per espandere la tecnologia è convincere il pubblico che, una volta che l’acqua è stata elaborata, è solo acqua.
Un tipo di acqua che “si adatta perfettamente alla birra perché ha un sapore neutro”, ha dichiarato Mitch Gribov, capo birraio di Brewerkz. “Il profilo minerale dell’acqua svolge un ruolo chiave nelle reazioni chimiche durante la fermentazione”.
“Non potevo credere che fosse fatta di acqua del gabinetto”, ha detto Chew Wei Lian, un cliente che aveva acquistato la birra da un supermercato per provarla dopo averne sentito parlare.
Anche altri birrifici hanno prodotto birra con liquami riciclati. La Nya Carnegie Brewery di Stoccolma ha collaborato con il gigante della birra Carlsberg e l’IVL Swedish Environmental Research Institute per lanciare una pilsner realizzata con liquami purificati, mentre Village Brewery in Canada ha collaborato con ricercatori dell’Università di Calgary e della società statunitense di tecnologia idrica Xylem per lanciare la propria versione.
Intanto, il primo lotto di NEWBrew è andato esaurito (sia la versione alla spina che quella in vendita nei supermercati). Il produttore di birra ha detto che valuterà la risposta del mercato prima di decidere se fare un altro lotto.
In un momento come quello attuale in cui pare ci si comincia a rendere conto dell’importanza dell’acqua, servono proposte serie su cosa fare. Il World Wildlife Fund stima che 2,7 miliardi di persone trovino l’acqua scarsa per almeno un mese all’anno. La prima e forse la più semplice è certamente ridurre i consumi, sia sotto forma di stili di vita che di sprechi. La seconda è trovare un modo per desalinizzare l’acqua marina, presente in abbondanza ma non utilizzabile se non dopo trattamenti costosi (almeno finora). La terza sarebbe riutilizzare le acque di scarto.
Proprio quest’ultima proposta in realtà non è una novità: in Italia, ad esempio, per uso agricolo dovrebbe essere utilizzata l’acqua depurata usata dalle grandi città. Ma questo non sempre avviene.
C’è, però, chi ha deciso di fare qualcosa per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema del recupero dell’acqua. Un’azienda di Singapore (dove da anni, almeno dal 2003, il problema dell’acqua è oggetto di discussioni mai risolte) ha deciso di produrre (e vendere) birra utilizzando le acqua di scarto, quelle delle fognature. Il progetto nato da una collaborazione tra l’agenzia nazionale per l’acqua del paese, PUB, e il birrificio artigianale Brewerkz ha portato alla produzione (per ora su piccola scala e per uso limitato al mercato locale) di NEWBrew che utilizza NEWater, il marchio di Singapore di acqua potabile riciclata dalle acque reflue. Il processo di produzione della nuova birra comprende la purificazione delle acque reflue con luce ultravioletta e facendo passare il liquido attraverso filtri via via sempre più avanzati per rimuovere ogni traccia di particella contaminante. La chiave per espandere la tecnologia è convincere il pubblico che, una volta che l’acqua è stata elaborata, è solo acqua.
Un tipo di acqua che “si adatta perfettamente alla birra perché ha un sapore neutro”, ha dichiarato Mitch Gribov, capo birraio di Brewerkz. “Il profilo minerale dell’acqua svolge un ruolo chiave nelle reazioni chimiche durante la fermentazione”.
“Non potevo credere che fosse fatta di acqua del gabinetto”, ha detto Chew Wei Lian, un cliente che aveva acquistato la birra da un supermercato per provarla dopo averne sentito parlare.
Anche altri birrifici hanno prodotto birra con liquami riciclati. La Nya Carnegie Brewery di Stoccolma ha collaborato con il gigante della birra Carlsberg e l’IVL Swedish Environmental Research Institute per lanciare una pilsner realizzata con liquami purificati, mentre Village Brewery in Canada ha collaborato con ricercatori dell’Università di Calgary e della società statunitense di tecnologia idrica Xylem per lanciare la propria versione.
Intanto, il primo lotto di NEWBrew è andato esaurito (sia la versione alla spina che quella in vendita nei supermercati). Il produttore di birra ha detto che valuterà la risposta del mercato prima di decidere se fare un altro lotto.