Ogni tanto si sente parlare di questa o quella persona facendo precedere il suo cognome da titoli nobiliari come conte “duca”, “marchese”, “principe” o altri. Nel nostro paese, quasi sempre si tratta di una bufala: indipendentemente dalle loro origini e dall’appartenenza o meno a questo o quel casato, in Italia questi titoli non valgono nulla. A dirlo è la Costituzione italiana del 1948 (dopo che il referendum costituzionale del 1946 aveva dichiarato l’abolizione della monarchia).
Eppure in Italia, i “nobili”, se ha ancora un senso definirli così (specie visto il passato di molti di loro), sarebbero decine di migliaia raggruppati in oltre 7.500 famiglie di “sangue blu”. Persone che si fregiano di titoli nobiliari che, però, almeno nel nostro paese, non hanno alcun valore giuridico: questi titoli non possono essere inclusi nei documenti d’identità. Servono solo a vantarsi di essere qualcosa che non si è e, a volte, ad avere un accesso privilegiato a questo o quel programma televisivo (magari in qualità di opinionista) o per partecipare a qualche reality show (dove si è stati invitati per fare audience).
Questo non basta a fermare la voglia sfrenata di quelli che vogliono a tutti costi fare ingresso nell’aristocrazia. Persone che vogliono a tutti i costi sfoggiare titoli nobiliari come “principe”, “duca”, “marchese” o “barone” (e i corrispettivi femminili), ma per i quali valgono le medesime leggi degli “altri”. Una domanda che ha fatto crescere sul mercato l’offerta di questi titoli. Non in borsa ma spesso su siti specializzati. Basta pagare. E accontentarsi di un titolo nobiliare estero (in Italia è praticamente impossibile acquisire un titolo nobiliare, se non per discendenza o matrimonio). Poco male: pare che siano state decine di migliaia le persone che hanno pagato pur di vantare un titolo, anche sapendo che non ha alcun valore legale “reale” (in tutti i sensi).
Tanto più che, oggi, non è necessaria neanche una grossa somma di denaro: titoli nobiliari sono in vendita a pochi Euro. Perfino sul “popolare” Ebay sono in vendita titoli “esclusivi” che soddisfano il desiderio di molte persone di sentirsi “nobile”. Chi compra questi titoli sa bene che non avrà “reali” vantaggi ma in un mondo in cui apparire conta più che essere, fregiarsi di un titolo nobile conta più che “essere” nobile (d’animo prima che di casato).
Oggi il vecchio detto “nobili si nasce e non si diventa” non vale più: nobili si diventa. Basta uscire pochi spiccioli…