“Non così vicino”, un film che diverte e commuove, molto simile alla vita

Articolo di Gordiano Lupi

Non così vicino – titolo originale A Man Called Otto – è un film sceneggiato benissimo da David Magee partendo dal best-seller L’uomo che metteva in ordine il mondo di Fredrik Backman, già realizzato per il cinema in Svezia come Mr. Ove (2015). Un remake di un buon film europeo, messo in scena da una produzione d’autore nordamericana, per raccontare una storia intensa di amore e passione. Tom Hanks è l’attore ideale per un simile film, nei panni di Otto, uomo tutto d’un pezzo, preciso e deciso nelle cose da fare, che va alla deriva dopo la morte della moglie e vorrebbe suicidarsi per raggiungerla prima possibile. Otto parla al cimitero con la consorte, tenta di morire più volte, senza riuscirci, perché qualcuno lo disturba sempre al momento giusto, sia che tenti d’impiccarsi o di spararsi un colpo di fucile, come di farla finita con il gas. Molto ben fatto il montaggio non consequenziale (Chessé) che segue un ordine logico, perché a ogni tentativo di suicidio Otto rievoca una parte di vita trascorsa con la moglie, dal momento in cui si sono conosciuti, alla perdita del figlio, passando per il grave incidente che ha paralizzato la consorte, fino alla sua morte per cancro. L’istinto vitale di Otto infine ha la meglio, soprattutto grazie ai nuovi vicini, a una messicana (Marisol) che lo spinge ad agire e lo fa recedere dalle sue intenzioni. Otto torna a occuparsi dei problemi degli altri come un tempo, ingegnandosi per risolvere situazioni complesse e ingiuste. Quando muore per via di una malformazione congenita ha già deciso come distribuire la sua eredità in favore di chi gli è stato accanto negli ultimi giorni di vita. Un ottimo lavoro, girato tra Pittsburgh e le cascate del Niagara (stupende le riprese acquatiche), uscito in Italia solo a febbraio 2023 (negli Usa il 25 dicembre 2022), che conferma le grandi doti di attore di Tom Hanks – ma non ce n’era bisogno – e scopre un’attrice intensa come Mariana Treviño (Marisol, la messicana che porta un soffio vitale nella grigia esistenza di Otto). Sono bravi anche gli attori che interpretano Otto da giovane (Truman Hanks, il figlio di Tom) e la moglie Sonya (Rachel Keller). Fotografia intensa e solare, che immortala spazi glaciali e giornate luminose, con effetti speciali in dissolvenza, ottime parti oniriche e flashback del passato montate alla perfezione; sceneggiatura che non fa una grinza; colonna sonora adatta alle suggestioni cinematografiche. Apprezzabili i temi sociali che vanno dal razzismo alle problematiche gender, passando per i portatori di handicap. Un film che diverte e commuove, molto simile alla vita, capace di raccontare eventi drammatici con leggerezza e con i toni della commedia sofisticata. Da vedere, non solo per Tom Hanks.

Regia: Marc Forster. Soggetto: Fredrik Backman (romanzo). Sceneggiatura: David Magee. Fotografia: Matthias Koenigswieser. Montaggio: Matt Chessé. EffettiSpeciali: Leo Bovell, Janelle Croshaw, Antoine Moulineau. Musiche: Thomas Newman. Scenografia: Barbara Ling. Costumi: Frank L. Fleming. Produttori: Gary Goetzman, Tom Hanks, Fredrik Wikstrӧm, Rita Wilson. Case di Produzione: 2DUX, Playtone, SF Studios, STX Entertainment, Sony Pictures Entertainment. Distribuzione (Italia): Warner Bros. Titolo Originale: A Man Called Otto. Lingua Originale: Inglese. Paesi di Produzione: USA, Svezia. Anno di Produzione: 2022. Durata: 126’. Genere: Commedia, Drammatico. Interpreti: Tom Hanks (Otto), Truman Hanks (Otto da giovane), Mariana Treviño (Marisol), Rachel Keller (Sonya), Manuel Garcia-Rulfo (Tommy), Cameron Britton (Jimmy), Juanita Jennings (Anita).

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