Nuove strade per la stabilità del Mediterraneo, una prospettiva dalla Libia

Articolo di Redazione

Martedì 26 luglio 2022 su iniziativa della senatrice Marinella Pacifico (Coraggio Italia) presso la Sala Nassirya del Senato si è svolta la conferenza stampa “Nuove strade per la stabilità del Mediterraneo, una prospettiva dalla Libia”. Il dibattito moderato da Alessandro Scipione (Agenzia Nova) ha preso spunto dalla presentazione del dossier “Libia: nuova generazione di leaders. In mezzo al caos politico c’è ancora speranza per le elezioni” per riaccendere l’attenzione sulle sfide nella regione del Mediterraneo. Sono intervenuti oltre alla senatrice Pacifico, la giornalista Vanessa Tomassini ed il portavoce del Governo libico di Unità Nazionale, Mohamed Hamuda. La senatrice di Coraggio Italia che ha curato la prefazione politica del libro ha spiegato che la “visita del portavoce Primo Ministro libico in questo difficile momento nella storia politica dei due Paesi, intende mantenere alta l’attenzione sul Mediterraneo, rafforzando le relazioni. È chiaro che una stabilizzazione della Libia è fondamentale per assicurare il controllo e la gestione dei flussi migratori”.

“Vogliamo rilanciare la centralità dell’Italia nel Mediterraneo portando avanti una serie di progetti a sostegno delle imprese e dei cittadini di concerto con associazioni ed enti della società civile”, ha proseguito Pacifico, indicando che questo percorso era stato già tracciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi. “È un percorso segnato che poi è stato concluso negli ultimi giorni di governo attraverso la conclusione di accordi con l’Algeria e Turchia che hanno fatto in modo che l’Italia potesse avere delle alternative di approvvigionamento di gas. Intendo portare avanti questa azione internazionale anche nella prossima legislatura”. Ha indicato.

Alessandro Scipione, introducendo gli ospiti, ha riassunto gli ultimi sviluppi politici e sociali nel Paese nordafricano, dove elezioni parlamentari e presidenziali avrebbero dovuto tenersi il 24 dicembre 2021 salvo poi essere posticipate a data da destinarsi. La giornalista Vanessa Tomassini, fondatrice di “Speciale Libia” ha dichiarato: “Mohamed Hamuda non è solamente il portavoce del Governo libico, ma rappresenta anche milioni di giovani libici che nonostante le difficoltà e le sfide del prolungato conflitto riescono a realizzarsi e compiere l’impossibile. L’obiettivo di questo dossier è stato proprio dare voce alle municipalità, ai leader sociali e ai candidati presidenziali affinché i decisori politici possano ascoltare tutti i punti di vista e divergenze. Probabilmente – ha aggiunto– la mancanza di una soluzione alla crisi in Libia è dovuto proprio al fatto che la Comunità internazionale si è interessata più alla Libia che al popolo libico. Ho ascoltato i sindaci, amministratori dei territori e leader sociali, nonché i candidati presidenziali perché senza legittime elezioni non può esserci stabilità. Ed è chiaro che per andare al voto è necessaria una vera e globale riconciliazione nazionale. Spero che le nostre relazioni grazie a politici come la senatrice Marinella Pacifico possano essere ancora più forti perché i territori non dividono, ma siamo noi a volte ad innalzare muri”.

Il portavoce del Governo libico, Mohamed Hamuda, ha affermato l’impegno del suo governo nel rafforzare la stabilità del Paese garantendo lo sviluppo del settore petrolifero e cooperando con la costa settentrionale del Mediterraneo nel campo delle migrazioni. Ha spiegato inoltre il Primo Ministro Dabaiba ha già espresso la disponibilità da parte libica ad investire nello sviluppo del settore petrolifero per raggiungere una produzione di 3 milioni di barili al giorno, e quindi lavorare allo sviluppo di altri settori vitali per il paese nordafricano. “Abbiamo pensato a diversi progetti dedicati a questo settore ed abbiamo stanziato fondi per il suo sviluppo. L’Italia è il primo partner commerciale della Libia e utilizza quasi il 30% della produzione di queste risorse”. Ha affermato Mohamed Hamuda, invitando le aziende italiane a investire in Libia anche nel settore delle energie rinnovabili, così come ha fatto la società francese Total con la realizzazione di una centrale solare da 500 megawatt. “Eni ha anche un progetto per una centrale solare con una capacità di 10 megawatt – ha affermato Hamuda – questi progetti migliorano la stabilità del Paese e creano opportunità di lavoro e sicurezza”. Parlando del blocco petrolifero, rimosso con il rinnovamento dei vertici della National Oil Corporation (NOC), Hamuda ha dichiarato che “la chiusura dei giacimenti, oggigiorno, è un crimine. Il governo di unità nazionale ha potuto riaprire i pozzi e riprendere le forniture di petrolio”. Ha indicato inoltre che il Governo di unità nazionale sta studiando il progetto di trasporto terrestre, la strada del deserto che parte dalla città libica di Qatrun e raggiunge Agadez in Niger, che rappresenterebbe un passo importante per gli scambi commerciali.

Ha poi ribadito l’impegno del suo Governo a lavorare per le elezioni. “Se qualcuno pensa che intendiamo farle saltare, non è vero: aspettiamo le indicazioni dell’autorità elettorale”. Ha inoltre confermato la riapertura dei pozzi petroliferi che torneranno gradualmente a pieno regime. “Non siamo divisi fra Est e Ovest, la Libia è una ed unita. C’è un conflitto per il potere dovuto alla mancanza di istituzioni politiche solide e ci sono Paesi esterni che vogliono realizzare i propri interessi senza chiedere ai libici cosa vogliano. Tre milioni di persone si sono registrati per votare, i libici vogliono votare”.

Dall’immigrazione alla ripresa del settore petrolifero, dalla crisi in Ucraina alla cooperazione nel Mediterraneo, sono numerosi i temi affrontati da Hamuda, che si è reso disponibile a rispondere alle domande dei giornalisti presenti in sala. Il funzionario ha spiegato che il governo sta perseguendo l’obiettivo di unificare le forze di sicurezza. Inoltre, ha proseguito, è stata realizzata una riforma di polizia ed esercito che sta consentendo di inquadrare molti giovani in formazioni regolari addestrate con l’aiuto di Paesi alleati. “La sicurezza dei cittadini deve aiutare lo sviluppo del Paese, dobbiamo cambiare la situazione e trovare un accordo nonostante la tanta sofferenza”. “I problemi della Libia sono di vecchia data, abbiamo affrontato la diffusione del terrorismo in Nord Africa, il problema della sicurezza si riflette su tutti i settori e anche sulle relazioni con i Paesi vicini ma le sfide per la sicurezza non sono nate adesso, sono problemi sorti dal 2011”.

Sul fascicolo migratorio, Hamouda ha sottolineato la necessità di considerare la questione come una sfida e non come un problema, evidenziando che la Libia proprio come l’Italia è un Paese di transito. “Questo è un pesante fardello per il governo. Serve una cooperazione a livello del Mediterraneo per poter affrontare il problema. La maggior parte dei migranti sono giovani che cercano una vita e un lavoro migliore, e questo è un loro diritto”.  Durante la visita, il portavoce ha avuto modo di visionare il funzionamento del sistema bicamerale italiano, assistendo ai lavori in aula. Ha infine ricevuto una copia della Costituzione Italiana con l’auspicio che anche la Libia possa avere quanto prima il quadro di riferimento costituzionale per realizzare le aspirazioni del suo popolo di un Paese democratico e fondato sullo Stato di Diritto.

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