Solo per il settore auto gli incentivi messi a punto in diciannove paesi ammontano a 50 miliardi di $, come precisa la società di analisi Deloitte. Solo una parte dei 3.600 miliardi stimati per sostenere la crescita e stimolare la ripresa nell’attesa che pandemia vada via. Crescita e ripresa sono insomma i precetti con cui i Consumatori vengono richiamati all’ordine; a cui dobbiamo corrispondere con il nostro esercizio di spesa. Bei tempi quando bastavano gli incanti della pubblicità e le sapienti prodezze del marketing per potervi corrispondere! Bei tempi quando bastava il reddito per poter consumare! Bei tempi quando si poteva abusare dei risparmi!
Ancora ieri si poteva, con le scorribande del credito al consumo e con il debito. Oggi, nel tempo pandemico, no! Oggi per quella crescita e quella ripresa si propongono incentivi, magari bonus e ammortizzatori sociali a più non posso*, fatti con montagne di debito pubblico che oscureranno il domani. Bene. Se vogliamo che quel domani sia un giorno chiaro occorre trovare nuovi equilibri, imporre una nuova misura al mercato. Là, dove il lavoro produttivo svalutato e inflazionato non trova reddito adeguato, dove il lavoro di consumo non trova riconoscimento nè ristoro; là in mezzo, tra una produzione in eccesso e un consumo indefesso, il debito ha sostituito la moneta per produrre ricchezza. Qui deve trovare albergo un Reddito di Scopo che integri quelle insufficienze, retribuisca l’esercizio professionale del consumare; dia la stura alla Domanda, per poter stappare il tappo che imballa il meccanismo produttivo. Essì, altro che “terra incognita”, come ebbe a dire tempo fa un Ministro del Tesoro; più cognita di così!
* Una delle tante complesse eredità della pandemia di COVID-19 sarà un alto livello di debito del settore pubblico nella maggior parte dei paesi. Ciò riflette l’aumento della spesa dei governi per affrontare la crisi, nonché il crollo delle entrate fiscali con l’implosione delle economie nel 2020.