“Past Lives”, una storia piccola interpretata da pochi personaggi

Articolo di Gordiano Lupi

Celine Song, regista sudcoreana naturalizzata canadese, debutta alla regia con un’opera acclamata da tutti, candidata a Golden Globe e Oscar, giudicata una delle migliori pellicole della stagione. Non sappiamo quanto ci sia di autobiografico nel racconto della vita di Nora e Hae Sung, due amici d’infanzia divisi dalla decisione di emigrare presa dalla famiglia della ragazza, che poi si ritrovano grazie a Internet, infine si rivedono per poi lasciarsi per sempre. Nora e le sue ambizioni portano due esistenze ad allontanarsi, adesso la ragazzina che Hae Sung conosceva non esiste più, al suo posto c’è una donna adulta sposata con un marito ebreo americano di nome Arthur. Sono entrambi scrittori, si sono conosciuti in una residenza per artisti dove erano andati per svolgere un lavoro, come capita si sono innamorati, quindi sposati in fretta perché Nora aveva bisogno di ottenere la carta verde per lavorare. La vita di Hae Sung ha avuto ritmi più ordinari, molto coreani, tra la leva militare e un lavoro da ingegnere, una fidanzata che ha lasciato, gli amici al bar e qualche sbronza per dimenticare il passato. La costante della sua vita è stata l’amore per Nora e il forte desiderio di rivederla. Il nuovo incontro scioglierà gli ultimi nodi di un’amicizia, perché Nora ha preso da tempo la sua decisione, non tornerebbe mai indietro per amore, anche perché la ragazza della quale Hae Sung era innamorato non esiste più, quella dodicenne è rimasta in Corea. Past Lives racconta una storia piccola, interpretata da pochi personaggi, scritta e sceneggiata benissimo da Celine Song, che da regista dirige gli attori con mano ferma e si produce in struggenti piani sequenza e ispirate panoramiche. La fotografia sudcoreana riproduce un paese in evoluzione, industrializzato, la macchina da presa perlustra i quartieri popolari, le povere case riscaldate dal sole, le zone dove vive la maggioranza della popolazione. La seconda parte del film ci porta in una New York piovosa e dolente dove si svolge la nuova vita della ragazza asiatica, ormai assorbita dalla cultura nordamericana, perché è in quel mondo che ha deciso di realizzare i suoi sogni. Notevole la colonna sonora composta dal batterista Christopher Bear e dal cantautore Daniel Rossen dei Grizzly Bear, al debutto come compositori per il cinema. Ottima l’idea di doppiare gli attori quando parlano inglese e di lasciare il coreano sottotitolato quando si esprimono nella lingua asiatica. Montaggio compassato, giustificato dalla tematica del racconto, al punto che non sentiamo la fatica dei 106’ di pellicola, neppure quando la sceneggiatura prevede soltanto uno scambio di messaggi video su Skype tra i due vecchi amici che si sono ritrovati. Un film che merita la visione.

Regia: Celine Song. Soggetto e Sceneggiatura: Celine Song. Fotografia: Shabier Kirchner. Montaggio: Keith Fraase. Musiche: Christopher Bear, Daniel Rossen. Scenografie: Grace Yun. Costumi: Katina Danabassis. Produttori: David Hinojosa, Pamela Koffler, Christine Vachon. Produttori Esecutivi: Christine D’Souza Gelb, Hosung Kang, Jerry Kyoungboum Ko, Miky Lee, Taylor Shung. Case di Produzione: CJ ENM, Killer Films, 2AM, A24. Distribuzione (Italia): Lucky Red. Lingue Originali: Inglese, Coreano. Paese di Produzione: Stati Uniti d’America, 2023. Durata: 106’. Genere: Drammatico, Sentimentale. Interpreti: Greta Lee (Nora), Teo Yoo (Hae Sung), John Magaro (Arthur), Seung Ah Moon (Nora da giovane), Seung Min Yim (Hae Sung da giovane), Ji Hye Yoon (madre di Nora), Choi Won-young (padre di Nora), Min Young Ahn (madre di Hae Sung), Jonica T. Gibbs (Janice), Emily Cass McDonnell (Rachel), Federico Rodriguez (Robert), Conrad Schott (Peter), Kristen Sieh (Heather).

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