Un film drammatico, cupo e angosciante, senza redenzione, che racconta la tragedia di un uomo che finisce in galera senza aver fatto niente, accusato ingiustamente di rapina, ne esce dopo un anno, con la vita distrutta e senza prospettive. Bernardo (Caprino) è uno chef stellato ma il suo locale è stato venduto per pagare i debiti, non riesce ad accontentarsi di lavorare per un modesto ristorante, cade nella tentazione di compiere davvero una rapina, perché tutti lo evitano – persino il vecchio amico diventato sindaco (Zavatteri) – e a frequentarlo è rimasto solo l’ex compagno di cella Elia (Isakovic). Il finale, che non svelo, è ancor più tragico e drammatico dell’intera storia, narrata con ritmo compassato, resa pesante dal suono in presa diretta che non facilita la comprensione dei dialoghi, spezzettata da un montaggio non consequenziale, ai limiti del confusionario. Ciro D’Emilio è reduce da una serie su Netflix (un clone di Suburra) e da un incoraggiante primo film – così dicono ma non l’ho visto – come Un giorno all’improvviso, ma qui sbaglia obiettivo e fallisce alla grande la seconda prova. La sceneggiatura è sfilacciata, il personaggio di Bernardo non è credibile fino in fondo e anche le motivazioni della prigionia non sono del tutto comprensibili. Tono eccessivamente drammatico, girato con movimenti di macchina concitati e realistici, fotografato con una colorazione scura, blu notte, profondamente triste, senza speranza. Gli attori non convincono fino in fondo, neppure il protagonista Guido Caprino che ha sulle spalle il peso dell’intera storia con una figura di uomo di successo annientato dagli eventi che conta solo sull’amore della figlia Giuditta (Casagrande). Occorre dire che le musiche di Bruno Falanga sono cupe e deprimenti? Visto il tipo di film è il minimo che ci possiamo attendere. E poi è troppo lungo – ben 105’ – per le cose da dire! Tagli adeguati sarebbero stati provvidenziali. Un film che abbiamo visto grazie alla programmazione di Rai 4 e che potete apprezzare su Rai Play, ma la visione è consigliata solo per gli amanti del cinema nero e per chi è preparato al racconto spezzettato di una storia, stile narrativa italiana contemporanea, di quella più scadente, scritta da chi ha frequentato non i peggiori bar di Caracas ma le migliori scuole di scrittura creativa …
Regia: Ciro D’Emilio. Soggetto e Sceneggiatura: Ciro D’Emilio, Cosimo Calamini. Fotografia: Salvatore Landi. Montaggio: Gianluca Scarpa. Musiche: Bruno Falanga. Scenografia: Antonella Di Martino. Case di Produzione: Lungta Film, Vision Distribution. Paese di Produzione: Italia, 2022. Genere: Drammatico. Durata: 105’. Interpreti: Guido Caprino (Bernardo), Boris Isakovic (Elia), Irene Casagrande (Giuditta), Antonio Zavattieri (Sergio), Diego Ribon (Stefano), Antonella Attili (avvocato di Bernardo), Josafat Vagni (Armando), Valentina Carnelutti (fisioterapista di Bernardo), Samuele Taneggi (Mattia).