Un lavoro intenso ed emozionante, quello di Tiziana Conte, che conferma quanto sia importante schierarsi sempre dalla parte dei bambini. Un libro che vuole essere una difesa nell’era delle nuove tecnologie in cui gli adulti giocano ad essere “adultescenti” e non si assumono molte responsabilità.
Già il titolo promette bene: “Orgogliosa di essere infanzia” il libro di Tiziana Conte, per i tipi “Oltretutto”, (arricchito dalla Prefazione di Domenico Maiorano, Segretario. Generale della CISL Scuola di Bari, insegnante e formatore), ci pone davanti molte riflessioni. Ho conosciuto l’autrice di questo testo a Bari, sul campo, nella qualità di Vice Presidente dell’ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti) Puglia e Basilicata e l’apprezzo proprio perché nel testo racconta la sua vita, in maniera semplice ma efficace. Tiziana Conte vanta un’importante esperienza nel mondo della scuola e ha raggiunto ambiziosi traguardi.
Tiziana Conte “maestra” e pedagogista ha conseguito la Laura in Scienze della Formazione presso l’Università degli studi di Lecce con una tesi di laurea in sociologia della famiglia dal titolo “I nuovi papà”. Ha perfezionato la sua preparazione grazie a diversi Master come: “Master biennale per operatore psicopedagogico” per un numero di 389 presso la libera Università di studi europei e formazione di eccellenza nell’anno accademico 1999/2001; Il “Master annuale di studi europei” con 200 ore in presenza presso la libera Università di studi europei e formazione di eccellenza nell’anno accademico 2000/2001; Il Master di primo e secondo livello “Consulenza Interdisciplinare per operatori nella cura educativa della persona e della famiglia” presso l’Università Cattolica di Milano su borsa di studio ed anche un Corso di formazione di criminologia promosso dall’ associazione “amicinsieme” di Nardò.
Quando Tiziana mi ha regalato questo libro, oltre ad essere rimasto colpito dal titolo, come detto, ho provato una grande emozione per il tema affrontato e descritto alla perfezione.
Hayao Miyazaki è un regista, sceneggiatore, animatore, fumettista e produttore cinematografico giapponese, con una carriera durata 50 anni, ha definito l’infanzia come “Il paradiso risiede nei ricordi della nostra infanzia. In quei giorni eravamo protetti dai nostri genitori ed eravamo innocentemente incoscienti dei tanti problemi che ci circondavano”. Io ho da sempre cercato di salvaguardare i bambini e ho portato avanti innumerevoli campagne di informazione sui pericoli e i rischi del web. Gli adulti oggi si trovano ad affrontare nuovi codici e nuovi linguaggi per comprendere le necessità e i bisogni dei giovani. I bambini, i preadolescenti e gli adolescenti hanno bisogno di essere supportati e ascoltati per sentirsi al sicuro e non sentirsi soli.
Il prefatore Domenico Maiorano, ci avverte che: “Era il 18 marzo del 1968, con la legge 444 firmata fra gli altri dall’allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, e da Aldo Moro come Presidente del Consiglio in carica, nasceva la scuola materna statale. Da allora si è compiuto un percorso di progressiva affermazione del carattere di vera scuola per un segmento del nostro sistema di istruzione da tanti considerato “assistenziale”.
Tiziana Conte dimostra come il periodo dell’infanzia sia fondamentale nella vita di ogni individuo. Ogni maestra dell’infanzia segue il bambino e lo accompagna alla scoperta della vita reale che lo attende e si dedica alla sua crescita e formazione. La società si dimostra ancora lontana dai desideri dei più piccoli. Infatti, l’autrice spiega e descrive le mancanze degli adulti e dei genitori. Un vero e proprio viaggio in un “luogo – non luogo” stupendo, dove i grandi devono aiutare i bambini ad attraversare questo universo magico e a volte denso di ostacoli.
L’educazione non può assolutamente essere improvvisata, poiché ci sono domande che spiazzano adulti e genitori. Le maestre della scuola materna sanno che le risposte devono essere chiare, precise e intrise di valori positivi. L’indecisione non può appartenere ad una maestra dell’infanzia perché lei è un riferimento importante per i suoi alunni.
In questi ultimi anni mi sono impegnato ad analizzare le conseguenze della pandemia e i dati che ho raccolto e pubblicato, sottolineano come preadolescenti e adolescenti tendano ad isolarsi rispetto all’ambiente familiare. Inoltre, sul piano clinico si è registrato l’aumento del 30% dei ricoveri per autolesionismo o suicidi. Certamente, l’isolamento ha acuito problematiche già presenti e che prima o poi si sarebbero rese note. Le ultime settimane ci riportano continui casi di cronaca disarmanti. Diversi ma pur sempre tristi e dolorosi ed arrivano a noi da tutte le parti del mondo, evidenziando una totale perdita di Umanità. Tanti i ragazzi che non riescono a trovare una loro dimensione e compiono gesti di estrema fragilità. Da anni ho iniziato una dura battaglia contro gli orrori della rete: cyberbullismo, challenge incredibili, sexting e revenge porn, fenomeni che ruotano all’interno del mondo virtuale e che possono causare gesti estremi. Ma non è tutto. Aumentano i reati legati alla pedopornografia infantile e le cifre sono sempre più allarmanti.
Secondo il rapporto UNICEF nel mondo quasi 46.000 adolescenti muoiono a causa di suicidio ogni anno – più di uno ogni 11 minuti. Sempre l’UNICEF ha realizzato un’indagine sulla piattaforma digitale indipendente U-Report per individuare il senso di benessere psicosociale e salute mentale fra un campione di adolescenti di età compresa fra i 10 e i 19 anni. I risultati mostrano che su 194 rispondenti: “Il 28% si sente ottimista; il 12% triste; il 14% preoccupato; il 14% angosciato; ed il 10% frustrato. Fra le circostanze che causano apprensione le difficoltà economiche personali o della famiglia (17%), il senso di isolamento (19%), la distanza dalla famiglia e dagli affetti (8%), i litigi e tensioni all’interno della famiglia (7%), emergono come i fattori più preponderanti. Tuttavia, il 41% degli adolescenti afferma di non aver richiesto aiuto a nessuno, il 22% di aver cercato aiuto da coetanei ed amici e l’11% ai familiari. L’11% dichiara di essersi rivolto presso psicologi presenti nelle scuole e nelle comunità ed il 7% presso i servizi sociali e sanitari”.Le ragioni della mancata richiesta di aiuto sono: “Il 22% afferma di non ritenerlo necessario, il 10% di non sapere a chi rivolgersi, il 10% di temere di richiedere aiuto, e l’8% di avere timore del giudizio negativo degli altri”. Principalmente, si tratta di giovani tra i 15 e i 19 anni. Inoltre, l’UNICEF in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, rivolta al tema della salute mentale e psicosociale ha diffuso altre percentuali: “Nel mondo 1 adolescente su 7 fra i 10 e i 19 anni soffre di problemi legati alla salute mentale e secondo i dati di un sondaggio il 50% si sente triste, preoccupato, o angosciato”. Questo dimostra come le nuove generazioni abbiamo l’esigenza di essere continuamente abbracciati con calore e considerati una “pietra preziosa al pari di un gioiello”.
Un lavoro intenso ed emozionante, quello di Tiziana Conte, che mi conferma quanto sia importante schierarsi sempre dalla parte dei bambini. Un libro che vuole essere una difesa nell’era delle nuove tecnologie in cui gli adulti giocano ad essere “adultescenti” e non si assumono molte responsabilità.
Mi complimento con l’autrice, poiché con dolcezza è riuscita a veicolare un messaggio importante: “Un bambino è colui che può insegnare ai grandi ed è colui che ti mostra cosa significa credere nei sogni, attraverso la sua ingenuità e innocenza”. Il segreto di tutto è solo uno: “amare infinitamente e senza riserve i bambini”.