“Piedone l’Africano”, intrattenimento popolare per famiglie

Articolo di Gordiano Lupi

Piedone l’Africano è la terza puntata della saga del commissario Rizzo della questura di Napoli con licenza di viaggiare per il mondo e di scazzottare i malviventi. La droga è ancora una volta alla base dell’inchiesta condotta dal burbero poliziotto amico dei bambini, questa volta per indagare sui traffici tra eroina e diamanti l’azione si sposta in Sudafrica, per la precisione a Johannesburg. Film complesso da girare, in Sudafrica vige ancora l’apartheid, molte scene sono realizzate in una Namibia non ancora indipendente, con problemi dovuti alla presenza nella troupe di un bimbo di colore, non gradito negli alberghi. Piedone l’Africano è meno spontaneo e diretto dei precedenti, segna il passo per situazioni ripetitive di comicità, che caratterizzano la cifra stilistica del cinema interpretato da Bud Spencer. Una delle scene migliori – dal punto di vista del poliziesco – è ambientata a Napoli, in apertura, a bordo di un autobus di linea dove Piedone e i suoi uomini catturano alcuni rapinatori. In questo film Enzo Cannavale vive in Sudafrica dove fa il cameriere, dopo aver preso la liquidazione dalla polizia, ma si finge ricco e famoso. Piedone subito lo scopre, anche perché un uomo di successo non andrebbe in giro con una macchina scassata colorata di azzurro come la maglia del Napoli. Immancabile la solita comicità per famiglie a base di scazzottate (troppo lunghe e ripetitive), come ritorna l’attenzione agli usi e ai costumi del paese che ospita il film, oltre a far vedere una battuta di caccia nel deserto, una sorta di mondo movie inserito nel contesto di una commedia poliziesca. Il bambino di turno è il piccolo Bodo, orfanello che Piedone si ritrova a dover adottare, perché fugge dal Sudafrica a bordo di una nave, nascosto in un container. La trama da cinema di genere è una sorta di canovaccio utilizzato per mostrare le parti comiche, disseminate in tutto il film e ancora oggi gustose come intrattenimento popolare per famiglie. Steno sa girare e si circonda di ottimi collaboratori come Morra (montaggio) e Spagnoli (fotografia). La sceneggiatura (convenzionale ma lineare) è di Franco Verucci (autore del soggetto), Giovanni Simonelli, Adriano Bolzoni e Rainer Brandt. Colonna sonora di Guido e Maurizio De Angelis, questa volta il brano guida è il popolare Freedom, che il duo di compositori interpreta con lo pseudonimo de I Charango. Nel cast spicca una diva della commedia sexy (in vesti castigate) come Dagmar Lassander. A livello di curiosità si sente il bandito Smollet parlare come Terence Hill, perché il doppiatore è lo stesso Pino Lucchi che doppia il biondo compare di Bud Spencer. La serie di Piedone è una piacevole riscoperta che è possibile apprezzare su Rai Movie e su Rai Play.

Paese di Produzione: Italia, Germania Ovest. Anno: 1978. Durata: 108’. Genere: Commedia poliziesca. Regia: Steno. Soggetto: Franco Verucci. Sceneggiatura: Franco Verucci, Giovanni Simonelli, Adriano Bolzoni, Rainer Brandt. Montaggio: Mario Morra. Fotografia: Alberto Spagnoli. Scenografia: Bruno Cesari. Costumi: Luciano Sagoni. Musiche: Maurizio e Guido De Angelis. Case di Produzione: Laser Film, Rialto Film. Distribuzione (Italia): Titanus. Interpreti: Bud Spencer (Piedone), Carel Trichardt (capitano Muller), Desmond Thompson (commissario Desmond), Joe Stewardson (Smollet), Baldwin Dakile (Bodo), Enzo Cannavale (Caputo), Dagmar Lassander (Margy Connors), Antonio Allocca (Ciccio), Werner Pochath (Spiros), Ester Carloni (Assunta), Percy Hogan (padre di Bodo), Claudio Ruffini (scagnozzo nel locale), Giancarlo Bastianoni (scagnozzo di Smollet), Carlo Reali (poliziotto), Ottaviano Dell’Acqua (teppista in autobus).

Related Articles