“Plan 75”, melodramma disincantato che fa di malinconia e libero arbitrio i suoi argomenti principali

Articolo di Paolo Quaglia

In un prossimo futuro il Giappone ha superato il sovraffollamento con un espediente semplicissimo. Plan 75 è un progetto governativo che offre agli anziani la possibilità di suicidarsi. L’idea è un’eutanasia di stato per far fronte al welfare e liberare la società da costi insostenibili. Michi oltre all’età avanzata porta in dote una situazione difficile da migliorare. Senza pensione e senza parenti la donna decide di aderire all’iniziativa . L’infermiera che dovrà assisterla cercherà di regalare qualche ora di conforto alla signora prima del saluto finale.

Maria è un’impiegata che assiste, senza poter far nulla, alla deriva disumana che è ormai legge, mentre Hiromu contatta a sua insaputa un parente per proporre la candidatura. Plan 75 è un film del 2022 diretto da Chie Hayakawa . Melodramma disincantato che fa di malinconia e libero arbitrio i suoi argomenti principali. Il futuro che il regista propone non è molto lontano e la società, ancora disumanizzata, sembra aver perso la ragione.

In contrapposizione con questo invito alla morte ila vicenda parla di rispetto. Un’umanità che non può essere battuta dal cinismo collettivo e che risiede nelle menti semplici di quegli individui che gravitano attorno al progetto di morte. Plan è una fiaba disperata in grado di trasformare la solitudine in epica. La signora Michi vive in una metropoli, dove l’essenza non conta e il silenzio unica certezza. La perenne attesa che il regista riesce a dare alla storia è quasi confortante nel suo dolore. Senza negare l’esistenza dei sentimenti, i personaggi descrivono un oggi spietato ma anche capace di riflettere .

Un progetto che va in scena senza alcuna ambiguità apparente e senza resistenza per individui inutilmente finiti. Punto di forza sono alcuni fiori di pensiero nel fango collettivo di una società troppo prevedibile. Dialoghi minimalisti fanno da contorno a scenografie urbane disadorne, dove la dignità di scegliere come andarsene sembra l’unica possibilità di non lasciare alcun ricordo. Cinema che illumina le coscienze senza alcuna idea di redenzione e dimostra il talento oggettivo di Hayakawa.

Related Articles