Contabile fighetto è in prigione in attesa di giudizio mentre la Spagna sta cambiando. Siamo nel 1977 e morto Franco un nuovo corso aspetta il paese. Dalla dittatura a prove di democrazia per il popolo Iberico. I detenuti di un carcere di Barcellona provano a uniformarsi alle nuove libertà chiedendo maggiori diritti. Dopo aver sfruttato la sua istruzione per guadagnarsi la libertà Manuel decide di unirsi ai suoi compagni detenuti nello sfruttare la storiai. Prigione 77 è un film del 2022 diretto da Alberto Rodriguez . Partendo da un episodio di microstoria, come nel suo stile, il regista propone un lavoro impegnato a unire l’intrattenimento al cinema d’impegno.
Denunciando un episodio di un periodo poco affrontato Prigione riesce a creare l’atmosfera della Spagna alla fine di una dittatura rispettando il racconto di una transizione democratica più difficile del previsto. Un film di genere carcerario che vive su buone interpretazioni e una sceneggiatura capace di farsi apprezzare per il suo minimalismo popolare. Rodriguez rispetta i canoni del genere e descrive un mondo “chiuso “ fatto di regole non scritte e di anime dal diverso passato. La storia di un’unione che permette ai reclusi di portare avanti una battaglia in maniera legittima e senza violenza.
Efficacissima la ricostruzione dei paradossi legali di un paese che contava tra i detenuti più origini. Da antifascisti a omosessuali passando per gitani o semplici delinquenti, il film analizza storie in maniera capillare esaltandone torti e ragioni. La rappresentazione delle autorità è altrettanto efficace, soprattutto nel descrivere momenti di una confusa gestione. Sullo sfondo una Spagna che prova i suoi esercizi di democrazia navigando a vista in ogni ambito sociale. Un cinema popolare che Rodriguez rende piacevole facendosi perdonare alcune forzature verso l’anticapitalismo civile. Sorretto da un buon cast e un ottimo budget Prigione è un film piacevole per la sua fruibilità manichea .