Venerdì 15 luglio verrà decretato il vincitore per il primo contest di narrativa breve indetto dal Foglio Letterario di Gordiano Lupi. Sono in tutto otto gli finalisti giunti a contendersi il contratto di pubblicazione con la casa editrice di Piombino: Donatella Bellucci, Silvia Galetti, Vincenzo Longaretti, Nicoletta Manetti, Francesco Martalò, Silvia Mazzocchi, Marco Parracciani e Andrea Zavagli. Dopo le due semifinali di Firenze, tenutesi il 30 aprile e il 21 maggio, gli autori hanno dovuto cimentarsi ancora con la forma breve; 3mila6cento è infatti non solo il nome del concorso, ma anche il numero di battute, spazi inclusi, che tutti i partecipanti hanno dovuto rispettare come lunghezza massima del proprio racconto. Per la finale di Piombino il tema comune è stato (M)argini: oltre la pagina. A giudicare i racconti, stavolta, sarà la sola giuria tecnica, composta per l’occasione da Gordiano Lupi, Vincenzo Trama, Mirko Tondi, Stefano Tamburini, Francesca Lenzi, Lucilla Lazzarini, Alessio Santacroce e Dardano Sacchetti. Il Foglio Letterario, realtà attiva sin dal 1999, pubblicherà nella collana sperimentale Librida il romanzo o la raccolta di racconti del vincitore, accompagnandolo nel processo di editing del libro, fino alla sua pubblicazione. Per il secondo e il terzo classificato invece buoni sconto sui libri del Foglio Letterario e la pubblicazione sul sito della rivista della casa editrice dei racconti giunti sul podio.
L’evento verrà presentato da Sara Chiarei e si terrà nella bella cornice del Caffè Letterario La Cittadella di Piombino, a partire dalle ore 21 e 30. Durante la serata sarà presentato il libro Brandelli di uno scrittore precario di Mirko Tondi, secondo titolo uscito per la collana Librida; inoltre vi sarà un intermezzo musicale con Alessio Santacroce feat Cayenna.A disposizione per tutto l’evento il banco dei libri del Foglio Letterario gestito da DargysCiberio.
Allegati: flyer della serata e copertina libro “Brandelli di uno scrittore precario”
Bonus Track Letterario – La spina della nostalgia
by Lupi & Marchionni
Ecco improvvisa, pungente e senza condono, la spina della nostalgia, come in un verso di Caproni per la sua Genova perduta. Rivedere piazza Gramsci in due cartoline d’epoca, la prima più antica, ti riporta ragazzo, quando andavi all’Emporio a comprare oggetti per casa e c’era persino una pompa per fare benzina accanto al binario dei treni. Poche auto, un salvagente rotondo, illuminato da un alto lampione, persone che sostano al centro, parlare di tutto e di niente, politica e calcio, le solite cose, frammenti di piccola storia in provincia. E c’era ancora il Chiarei con le scarpe di lusso, potevi vedere il Guerrieri vender cappelli e maglioni di cachemire, se ti andava di bere un caffè, Carabina ti serviva coi guanti all’Excelsior, il bar era ancora in funzione. Un ragazzo scomparso al mattino, in un’alba bruciata, forse un febbraio degli anni Settanta, osserva la seconda foto; piazza Gramsci non è più la stessa, c’è Il Piccolo Mondo, regno di giochi infantili, la terrazza dell’Albergo Moderno dove mangiare del pesce e vedere passare i carri per Carnevale. Attraversare le strisce col semaforo acceso, il casotto dei vigili urbani d’un verde antico, un mondo che cambia in strade tra via Pisacane e corso Italia, la pizzeria Egidio, il tabacchino del Magnani dove giocare la Sisal, poi il Totocalcio, le tende frangisole di troppi pensieri, color anni Settanta. Strade dipinte su cartolina della mia Piombino che trattengono spine di nostalgia confuse al sapore di giornate andate, di tempo e di sogni che ancora percorrono negozi perduti, bar abbandonati, visioni di auto lanciate verso via Fragola mentre bimbi sognano doppi spettacoli domenicali in un cinema, fumo e rimpianti.