Quel sedere nudo davanti la Cattedrale, la privacy e la polemica infinita

Articolo di Francesco Pira

In questi giorni si continua a discutere tantissimo di un episodio avvenuto a Noto. Sì, perché l’attore hard, Fabrizio Santamaria, ha postato su Instagram una sua foto, con il sedere in bella vista, sulla scalinata della Cattedrale. Sappiamo benissimo che Noto rappresenta la capitale del barocco siciliano e un evento come questo è destinato a diventare virale. Infatti, giunto alla ribalta, soprattutto grazie ai social network, ha letteralmente diviso l’opinione pubblica. Il protagonista è stato multato e il dibattito non si placa, perché ci si chiede se sia giusto o meno che paghi questa somma piuttosto elevata.

I microfoni di Radio Fantastica hanno raggiunto il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, che ha rilasciato la sua dichiarazione: “Non si tratta di scandalo, ma di definire le cose nel modo più corretto possibile. Si è commesso un illecito amministrativo, un atto perseguito dalla legge. Si è cercato di essere protagonisti, particolarmente appetibili attraverso i social, per un seguito che non è quello che a noi piace”. E continua Bonfanti: “Il problema non è il nudo in sé. Ci sono statue nude di una perfezione e bellezza disarmanti, perché nella storia dell’arte il nudo ha sempre rappresentato la bellezza. Un’altra cosa è l’offesa al pudore e alla decenza, che non ha nulla di estetico. La volgarità di questo gesto offende una comunità che vive di cultura”.

Radio Fantastica, conclusa l’intervista al sindaco Bonfanti, ha contattato anche Fabrizio Santamaria che ha spiegato la sua posizione: “Il fruttivendolo deve vendere le arance, quello è il suo lavoro. Non sto con il culo esposto davanti le chiese o ai Mc Donald’s perché mi piace offendere qualcuno”. Inoltre, ha chiarito che non si è trattato di un’operazione di marketing e che lui aveva postato la sua foto sul suo profilo Instagram che è assolutamente chiuso. Probabilmente, qualcuno ha screenshottato la sua immagine e lo ha danneggiato. Ha aggiunto che non aveva nessuna intenzione di rendere pubblica questa fotografia e si ritiene parte lesa. Proprio per questo motivo non intende pagare la multa e, con l’aiuto del suo avvocato, andrà fino in fondo alla questione.

Lo scatto di Santamaria non è l’unico a circolare in rete, perché lo stesso episodio è stato emulato a Modica. Un altro turista ha pensato bene di esporre il suo fondoschiena davanti alla Chiesa di Santa Maria del Soccorso. Intervistato anche io da Radio Fantastica ho espresso il mio parere da sociologo della comunicazione. Ci sono due chiavi di lettura diametralmente opposte. La percezione di questa vicenda ha superato quello che è accaduto. Santamaria è una persona che lavora nel porno e certamente ha voglia di essere particolarmente visibile, ma ha avuto un contraccolpo da questa vicenda. Lui ha raccontato una storia che contiene la sua verità che in tanti non anno creduto: erano le 3,45 di notte si trovava con i suoi amici davanti alla Cattedrale e per scherzare si è abbassato i pantaloni.

I suoi amici avevano bevuto una birra in più, cosi come anche lui, gli hanno scattato la foto e lui l’ha postata sul suo profilo Instagram. Purtroppo, qualcuno ha fatto uno screenshot e l’ha resa pubblica. Noto è meravigliosa, e il suo valore artistico è fuori discussione, ma nel bene e nel male, in alcune circostanze, è sempre stata molto presente sui social network. Ultimamente, si è molto parlato della visita di Selvaggia Lucarelli e in passato del matrimonio di Chiara Ferragni e Fedez. Paradossalmente, se consideriamo anche quello che è accaduto dal punto di vista mediatico si è creata una situazione inversa rispetto al passato. Prima i fatti affrontati dai media tradizionali finivano sui social e venivano commentati, ma adesso quello che accade sui social viene ripreso dai media tradizionali e viene poi dibattuto sui media tradizionali. Quindi, è cambiata completamente la modalità di gestione della notizia o del gossip.

I flussi di informazione, nel periodo estivo, sono più lenti rispetto agli altri periodi dell’anno per cui anche una mezza notizia diventa una grande notizia, subendo un percorso molto diverso. Penso che la notizia ha avuto molta attenzione per tanti giorni e forse non lo meritava nemmeno. Vedremo se poi Santamaria pagherà questa multa o se troverà un buon avvocato che dimostrerà che la multa non deve essere pagata perchè, in realtà, lui ha subito un furto. La sua immagine è stata screnshottata, pubblicata e diffusa da altri. Allo stesso modo è stato multato per qualcosa che lui non voleva diffondere. Non credo, come ha detto Santamaria, che tutto questo clamore sia dovuto alla sua appartenenza al mondo gay. Penso che il mondo cattolico avrebbe condannato il gesto anche se fosse stata una web star qualsiasi perché è uno scatto fuori luogo, non era un nudo artistico e su questo il sindaco Bonfanti ha assolutamente ragione.

Oggi, tutto quello che noi facciamo dobbiamo pubblicarlo e questa spinta ossessiva si chiama democratizzazione del privato. Una delle caratteristiche principali che emergono dalla mia ultima ricerca, relativa alle dinamiche comunicative social, è l’individualismo, la concentrazione su di sé. Il voler offrire una certa immagine di sé agli altri attraverso i social network. Un processo che spinge a riflettere ancora una volta sui rischi della “vetrinizzazione” di cui ha parlato il sociologo Zygmunt Bauman. Ci esponiamo continuamente in vetrina in cerca di approvazione da parte dei nostri follower. Sicuramente situazioni come questa si ripresenteranno e ne riparleremo ancora. Il dato che io trovo preoccupante è che moltissimi bambini, preadolescenti o adolescenti, decidono di creare un account perché vogliono accedere ai contenuti porno. Ormai, i video legati al mondo della pornografia sono facilmente reperibili su diversi siti e non ci sono i dovuti controlli. Ecco, su questo dobbiamo ragionare sull’educazione che stiamo dando ai nostri ragazzi, sui valori che abbiamo perso e qual è il prezzo che stiamo pagando per democratizzare il nostro privato.

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