Revenge porn, società politica e legislatore hanno un nuovo scottante problema da affrontare

Articolo di Antonino Schiera

La notizia certa e verificata di questi giorni riguarda il fatto che è stata comminata una condanna a un anno e mezzo di carcere a una donna palermitana di 43 anni che avrebbe diffuso in rete foto e video hard che avevano come protagonista una rivale in amore. I destinatari erano quattro amici della donna condannata, ma è evidente che la cosa non si è fermata lì considerate le potenzialità illimitate di diffusione nel web.

L’uso del condizionale è un obbligo considerato che le indagini sono ancora in corso e che non è escluso che interverranno altri gradi di giudizio, una delle caratteristiche dell’ordinamento giudiziario italiano che sappiamo essere giustamente garantista. Va sottolineato che in questi casi risulta essere un reato diffondere materiale privato dopo averlo ricevuto da terzi.

Senza andare troppo lontano nel tempo, nel mese di novembre 2020, un uomo di 40 anni è stato sottoposto a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Benevento, su richiesta della procura di Benevento, a conclusione di una indagine coordinata dai magistrati della procura, i carabinieri della compagnia di Ariano Irpino, con la collaborazione dei colleghi della compagnia di Palermo San Lorenzo.

Sono soltanto due esempi di un fenomeno nuovo che attinge da un comportamento delinquenziale di chi commette il reato e dall’uso improprio della rete internet che, come detto prima, ha delle potenzialità di diffusione enormi. La cosiddetta viralità tanto discussa e protagonista nel caso dell’influencer Chiara Ferragni, che proprio su questo aspetto, altrettanto recente, ha basato la sua fortuna economica. Viralità che ultimamente, nel classico rovescio della medaglia, ha determinato per la Ferragni un processo inverso caratterizzato dalla fuga dei follower delusi e dall’essere diventata facile preda di hater e leoni da tastiera.

Va detto che il revenge porn spesso è accompagnato dallo stalking in quanto l’obiettivo di chi mette in pratica questo pericoloso comportamento è la vendetta alimentata da un insano livore o da altri elementi quali possono essere il mobbing o la semplice bravata delle quali si sottovalutano le gravi conseguenze. Le vittime purtroppo non hanno sempre la capacità di gestire il vortice mediatico nel quale vengono gettate, basti considerare che il dato di suicidi, soprattutto tra le adolescenti è in crescita. Recuperare le immagini e i video inoltrati in rete è un’operazione impossibile e l’utilizzo non autorizzato delle immagini immesse nella rete è diventato un fatto molto diffuso.

Sono questi gli argomenti del libro interdisciplinare di Francesco Pira e Carmela Mento “La violenza in un «click»” – Profili sociologici, psicologici e giuridici del revenge porn, edito da Franco Angeli nel 2023. Il volume è stato presentato il 7 marzo scorso presso la biblioteca comunale di Capo D’Orlando a cura del responsabile della stessa biblioteca Carlo Sapone e della promotrice culturale Francesca Pietropaolo presidente dell’Associazione “Parlando e Recitando”. L’incontro con il numeroso pubblico è stato moderato dalla giornalista Valentina De Caro e arricchito dall’intervento del sociologo Giuseppe Sapone.

La vera e recente rivoluzione nelle abitudini umane era stata erroneamente prevista dalla filmografia fantascientifica, che immaginava l’umanità in una dimensione nella quale i voli interplanetari, le esplorazioni all’interno della nostra galassia sembravano dovessero appartenere alla nostra quotidianità. La vera rivoluzione è avvenuta invece all’interno del nostro sistema terra ovvero con l’avvento di internet, dei cellulari multimediali, dei social, dei messaggi e dei video che viaggiano in tempo reale e alla velocità della luce. E adesso si parla di metaverso e intelligenza artificiale. Rivoluzione che rischia di diventare involuzione, nel momento in cui il genere umano dovesse perdere la capacità di relazionarsi in maniera corretta e rispettosa, conseguenza diretta dell’uso improprio e scorretto delle enormi potenzialità di comunicazione che ha a disposizione. In questo nuovo scenario le famiglie, la società e gli enti formazione scolastica devono compiere uno sforzo enorme nel campo dell’educazione e della prevenzione. La politica e la giurisprudenza devono invece agire nel campo legislativo e repressivo in quanto oggi esistono nuovi reati nel campo della violazione della privacy e della diffamazione fino a qualche decennio fa impensabili.

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