Studenti, criminologi, psicoterapeuti e psicologi devono sempre avere al centro della propria attività professionale la formazione e la continua crescita professionale per comprendere le devianze e i pericoli sociologici della nostra attualità economica e antropologica altamente frammentata e intensamente fragile. Analizzare il crimine come fatto sociale e, pertanto, inserirsi proficuamente negli ambiti della gestione della sicurezza, della prevenzione della vittimizzazione e dell’attività investigativa è una priorità per la psicologa e psicoterapeuta di Palermo, nonché autrice di tantissime pubblicazioni sulla tematica, Angela Ganci. L’esperta e professionista sicula ha lanciato un nuovo corso di formazione FAD sulle scienze psicologiche e criminologiche, organizzato dallo Spazio PsicoBrain, da lei ideato e gestito, incentrato su una tematica estremamente affascinante quanto socialmente delicata. Al fine di realizzare gli obiettivi formativi, nel piano didattico, la criminologia e le scienze criminologiche, unitamente alle discipline sociologiche, vedranno la costante collaborazione delle discipline giuridiche, psicologiche, storiche ed il contributo delle scienze politiche ed economico-statistiche. “Serial Killer. Definizione e caratteristiche psicologiche”; “Genesi della criminalità e della devianza”; “La scena del crimine: dal sopralluogo tecnico alle analisi di laboratorio”; “Elementi criminali Profiling. Costruire l’identikit Criminale” e “Elementi di Diritto penitenziario. Il carcere e le misure rieducative”, sono i moduli che vedono la professionista Angela Ganci insegnare e descrivere le dinamiche più importanti dell’attualità delle scienze criminologiche. Da numerosi anni, la dottoressa Angela Ganci insegue l’obiettivo di elargire una formazione continua e sempre aggiornata per la crescita presente e futura degli specialisti della Criminologia dotati delle conoscenze e delle competenze multidisciplinari che caratterizzano le scienze comportamentali applicate alle azioni e alle interazioni dei soggetti implicati in eventi criminali (autori di reato, vittime, testimoni ecc.), alla sicurezza pubblica e privata e alle attività degli operatori a rischio (polizia, security, emergenza ecc.).
Esistono diversi ambiti di applicazione di questa affascinante scienza anche che, purtroppo, le informazioni che vengono fornite, anche dalle università, sui percorsi di studio più adatti a quelle che sono le aspirazioni dello studente, sono spesso confuse o fuorvianti. Così, molti giovani si ritrovano a dover studiare diverse materie che non hanno attinenza con i propri obiettivi, a portare avanti e concludere percorsi di laurea che non forniscono in alcun modo le conoscenze e le competenze che servono loro per lavorare nel settore che hanno sempre sognato. Nel nostro Paese, una parte dei criminologi opera nell’ambito delle università e della ricerca, cioè svolge più che altro un lavoro da “ricercatore”. Questi criminologi analizzano il fenomeno del crimine, gli autori e le vittime dei reati, i fattori di rischio, le aree geografiche, le classi sociali e i contesti interessati. Questa attività riguarda più che altro un livello definito “macro” il quale fornisce dati sugli scenari attuali e futuri riguardanti il crimine e la devianza. I risultati elaborati dai criminologi “ricercatori” sono utili agli “altri” criminologi, cioè coloro che operano sul campo in senso stretto e si occupano di prevenzione e contrasto del crimine nell’ambito delle politiche di sicurezza pubblica e, più raramente, della sicurezza privata e aziendale. Quello dello sbocco aziendale è ancora in fase di comprensione nel nostro Paese perché l’utilità del criminologo in azienda non è ancora apprezzata e compresa dalla cultura imprenditoriale nazionale.